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L'irtercettozione a Londra Il regalo della Cia a Garzón SVELATI I SEGRETI DELL'INDAGINE SPAGNOLA L'irtercettozione a Londra Il regalo della Cia a Garzón retroscena Gian Antonio Orighi MADRID Giusto un anno fa, il 9 ottobre, un fax inviato al gip del Tribunale Nazionale di Madrid Baltasar Garzón cambiò la storia di Augusto Pinochet Ugarte e del Cile. L'ex dittatore di Santiago, in quei giorni, era a Londra per farsi operare di un'ernia al disco presso la «London Clinic». Il «Generalissimo» era registrato però sotto falso nome. Cosi come la sua comitiva (la moglie Lucia, la figlia, la scorta), alloggiata al lussuoso hotel Intercontinental. Garzón aveva già approntato la trappola por fare arrestare Pinochet fuori dal Cile. Ma non sapeva quando e dove sarebbe espatriato. L'input fondamentale giunse a Madrid. Mittente: i servizi degli Stati Uniti. E' la principale e più clamorosa rivelazione contenuta nel libro «El testigo secreto» (Il testimone segreto), uscito in Spagna a luglio dai tipi di «Javier Vergara Editor». Gli autori sono due giornalisti argentini, Juan Gasparini (amico personale di Garzón, ndr) e Norberto Bermùdez. Il libro risolve un mistero finora impenetrabile: come faceva Garzón, occupatissimo magistrato di Madrid, a sapere che Pinochet si trovava nella capitale inglese. L'ex dittatore arrivò a Londra il 22 settembre. I suoi movimenti furono molto discreti. Sei giorni dopo decise di sottoporsi all'intervento. Ma la «London Clinic» lo registrò il 28 settembre come «Mr. Antonio Ugarte». «Due giorni dopo il suo ricovero, una coppia di presunti turisti abbandonò l'Intercontinental - racconta il 'Testimone segreto'. Tutti i giorni, alla stessa ora, uscivano dal centralissimo hotel e si dirigevano all'angolo tra North Audley Upper Brook. Li entravano nell'ambasciata degli Stati Uniti. Ci rimanevano solo mezz'ora. Poi, rifacendo la stessa strada, tornavano all'Intercoiitinental. Nessuno si accorse di quel viavai. Che fu la chiave della caduta di Pinochet». Venerdì 9 ottobre arriva lo storico fax. Lo invia a Garzón un'ambasciata estera di Madrid. «Fu quella degli Stati Uniti. La copia è depositata non negli atti del processo di estradizione, ma nella documentazione in possesso della polizia giudiziaria che dipende da Garzón - ci assicura da Ginevra, dove lavora, Gasparini, coautore con il deputato socialista svizzero Jean Ziegler del libro-choc del '97 «L'oro nazista» -. E, come qualsiasi fax, indica l'ora, il giorno e chi lo manda» Il testo, riprodotto a pagina 122, non specifica chi sia il viaggiatore. Dice testualmente: «Il 21 settembre inizia il viaggio privato con due famigliari stretti più la scorta. E' entrato in Inghilterra via Ascensión (Paraguay, ndr) e Brasile con passaporto diplomatico. E' registrato nella London Clinic dal 28 settembre con un'identità di sicurezza, Oggi ò stato operato di un'ernia al disco. Coreo post-operatorio favorevole. Preghiamo di comunicare le misure che vuole intraprendere». Garzón, soprannominato «il tenace», tendeva la trappola a Pinochet dal '97, da quando stava investigando sui «desaparecidos» argentini dell'ex dittatore. 11 giurista cileno Hernàn Montealegre, consulente dell'Orni, aveva risposto affermativamente alla sua domanda sulla legittimità di un arresto all'estero del generale. Il gip, ricevuto il fax, si inette subito al lavoro. Sono le 10,30 di venerdì 16. La sua 5" sezione penale e vuota. 1 suoi collaboratori sono già andati via. Garzón invia un fax all'Interpol: «Nel caso in cui sia ricoverato, si faccia si che la competente autorità britannica garantisca la permanenza del signor Pinochet Ugarte in suolo inglese». Ma. mentre gli inglesi decidono di intervenire il 17 ottobre, Pinochet sta per volatilizzarsi, «Il 16 ottobre un «infermiere» informa Schotland Yard che l'addetto militare cileno Zurieta sta raccontando che ha già prenotato il volo delia comitiva, Pinochet incluso, per le 7 del mattino successivo rivela il Testimone segreto' -. A mezzanotte del 16 Pinochet è arrestato». La trappola è scattata.