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Gusti e disgusti Gusti e disgusti SI ERATA importante quella di lunedì 4 ottobe |nel Castello di Costigliole d'Asti. Il presidente della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) stringe la mano a Bruno Libralon , direttore generale dell'Idi" (Italian Culinary Institute fbr Foreigners) in un incontro che significa l'allargamento delle attività didattiche e gastronomiche che si tengono nell'antico maniero dell'Astigiano. Già, perchè, con l'arrivo del Duemila, questa sorta di università del buon mangiare allargherà i suoi stages di formazione e di perfezionamento anche agli allievi italiani L'Icif, infatti, sinora ospita studenti-cuochi stranieri, precisamente americani degli States, giapponesi, cinesi e coreani Vengono, di volta in volta a gruppi di venti-trenta, nelle aule del castello per uno stage di due-tre mesi e poi per altri tre mes se ne vanno in giro per l'Italia a fare conoscenza di ricette regionali nei più blasonati ristoranti della Penisola. Adesso toccherà anche a giovani cuochi (ma anche personale alberghiero) d'Italia, su suggerimento dell'importante Fipe L'Icif, visto il successo internazionale della sua attività pratica e teorica, ha voluto allargare il suo spazio geografico pensando anche ai giovani chef e aiutanti chef di casa nostra. E Bilie della Fipe, s'è dimostrato pienamente d'accordo su questa operazione. Così, nelle seicentesche aule del maniero, ci saranno nuovi arrivi che non si esprimeranno necessariamente in idiomi stranieri e, allo stesso tempo, la teoria e la pratica delle grandi ricette sarà pure appannaggio dei cuochi nostrani. E in più ci saranno specifiche lezioni di managment anche per l'attività alberghiera. L'Icif, nato per essere apprezzato da gente di altri continen ti, si allarga dunque anche in casa. Come dire che la globalizzazione dei gusti è sempre più protagonista ai fornelli e che bagna caoda o spaghetti alle vongole sono ormai materie d'insegnamento che non conoscono confini. Insomma, una sorta di esperanto per i buongustai.