Scaffale

Scaffale Scaffale ffdi Giovanni Tesso Parnas Piemontèis di Erminio Morselli, Centro Studi Piemontesi-Ca de Studi Piemontèis (pp. 134, L. 39 mila). I repertori i! gli indici ragionati dei diciannove anni di un periodico che annualmente, come calendario annuario almanacco, usci a Torino tra il 1831 e il 1849. Una miniera a cui potranno attingere soprattutto gli studiosi del piemontese e dei suoi autori (dai più noti come Norberto Rosa agli ignoti ai più come Giacinto Buniva o Maurizio Tarditi). Uno strumento conoscitivo che indirizza alla scoperta dei testi. Perché non ristampare, adesso, magari in anastatica, l'intero «Parnas»? La ceramica «vecchia Mondovi» di Carlo Baggioli, Omega (pp. 42G, s.i.p.). Da Mondovi (soprattutto) a Vicoforte a Chiusa Pesio. Una bella rassegna di piatti da tavola e da parata, di zuppiere monocrome e policrome, di statuine, di placche, vasi, bacili, brocche, alzatine. La seconda edizione (aggiornata da Massimo Meli) di un libro notevole, che racconta la storia di una delle attività più significative del territorio monregalese, perfettamente in lincia con l'alta e secolare tradizioni; italiana ed europea. Teoria e pratica della «terraglia» e specialmente della terraglia «Vecchia Mondovi», un marchio che ha centosessant'anni di vita e che coinvolge la storia prima dell'artigianato e poi dell'industria e del costume locali. Everest 1996 di Anatolij Bukreev e Gary Weston DeWalt (Centro Documentazione Alpina, pp. 240, L. 32 mila). Un bel libro che racconta la «cronaca di un salvataggio impossibile». Nella primavera del '96 due delle troppe spedizioni in attesa di scalare l'Everest raggiungono la vetta ma per tutta una serie di ragioni cinque alpinisti perdono la vita. Ne nasce un libro, «Aria sottile», scritto da Jon Krakauer che mette sotto accusa una delle guide, Anatolij Bukreev (morto il giorno di Natale del '97 travolto da una valanga sull'Annapurna), il quale ha fatto comunque in tempo a scrivere a sua volta «Everest 1996» per difendere il suo operato e per denunciare il meccanismo perverso delle spedizioni commerciali. Nella traduzione di Mirella Tenderini il racconto di un episodio tragico che rivela uno dei volti meno conosciuti dei viaggi di consumo, di un turismo vacuamente ardito: tanto presuntuoso quanto impreparato.

Luoghi citati: Torino, Vicoforte