AFRICA IN PIEMONTE ALL'ARCHIVIO DI STATO

AFRICA IN PIEMONTE ALL'ARCHIVIO DI STATO AFRICA IN PIEMONTE ALL'ARCHIVIO DI STATO Racconta di missionari, di esploratori, di militari, di studiosi e di imprenditori che dal Piemonte partivano verso un mondo misterioso e quasi sconosciuto e tornavano ricchi di esperienze, di storie e di ricordi. La mostra «L'Africa in Piemonte tra '800 e '900 - Immagini e colonie», organizzata dal Centro Piemontese di Studi Africani, che si apre all'Archivio di Stato venerdì 8 ottobre, offre una interessante panoramica sulle relazioni storiche tra Piemonte e Africa attraverso 60 pannelli della mostra «Immagini e colonie», realizzata a Perugia e Bologna dal centro «Il tamburo parlante», arricchita da fotografie, stampe, dipinti, oggetti, armi e feticci provenienti da collezioni private a da importanti musei. Si spazia dalle antiche rappresentazioni dell'Africa contenute nei portolani e nei volumi della Biblioteca Reale ai romanzi e ai racconti di viaggio di esploratori e viaggiatori piemontesi, tra cui il giornalista Augusto Franzoj di Vercelli, cui sembra che Emilio Salgari si sia ispirato per creare alcuni suoi personaggi. Non mancano i missionari (il canonico Giuseppe Ortalda, il Cardinal Guglielmo Massaja di Piova d'Asti, le famiglie valdesi, l'Istituto della Consolata per le Missioni Estere), gli imprenditori, come il commerciante ligure Gianbattista Scala, i viaggiatori-reporters come Luigi Naretti. E personaggi singolari, come l'abile venditore della Cinzano, Giuseppe Lampiano spedito a vendere il vermouth in Libia, e che al suo ritorno scrisse un libro di memorie {nella foto dell'archivio storico Cinzano di Santa Vittoria, Lampiano è ritratto in Libia nel 1911). La mostra resterà aperta sino al 7 novembre con il seguente orario: 10-19, chiusa il lunedì. Ingresso lire 6 mila, 4 mila studenti fino a 18 anni. Sono possibili visite guidate su prenotazione al numero: 011/436.50.06. Il Centro Studi Africani, inoltre, organizza martedì 12 ottobre, alle ore 14, un incontro di studio per gli insegnanti patrocinato dall'Irrsae, con Enrico Castelli (Università di perugia), Claudio Cerreti (Università di Roma), Gianfranco Biondi (Università di Torino) e Gianluca Gabrielli (Centro studi sul razzismo dell'Università di Bologna).