A spasso con Aselm

A spasso con Aselm A spasso con Aselm ALLORA, si può sapere? Mi porti o non mi porti?». L'ho guardato. Non gli ho risposto. «Insomma, dimmi di sì oppure di no, così almeno so come regolarmi: al limite prendo un taxi». L'ho riguardato. Ho taciuto. «Non eri stato tu a dirmi che dovevo fare una vita normale e comportarmi come tutti gli altri e uscire e andare eccetera?». A quel punto mi sono detto che in effetti aveva ragione. «Beh, sì, Anselm, però non mi sarei mai immaginato che decidessi di venire in discoteca conciato a quel modo». «Conciato in che modo, scusa?». Venerdì scorso, saranno state le undici di sera: Anselm mi stava di fronte con addosso un kimono argentato, due calze bianche nelle zampe posteriori infilate in un paio di ciabatte infradito, un ombrellino parasole nella zampa anteriore sinistra, un ventaglio a motivi floreali nella zampa anteriore destra, il muso impiastrato di rosso dove lui crede di avere le guance, ovvero ai lati del naso. «Non ti sembra di avere un poco esagerato?», gli ho chiesto. «Perché? Non sto bene vestito da geisha?». «Credevo ti saresti accontentato di vestirti da formichiere». «Ma io sono un formichiere, non è che mi vesto da formichie- re. Per me andare a ballare conciato come quando vado a dormire non ha senso. Tu ci andresti mai nudo in un locale notturno?». «A dire la verità, nemmeno in uno diurno. Comunque se proprio insisti, andiamo». Per tutto il percorso in auto non ci siamo parlati: io impegnato a guidare, lui con il naso fuori dal finestrino. Poi, al fondo di via Stradella, ho parcheggiato dietro a un supermercato e ci siamo avviati verso il Supermarket (sembra strano ma non lo è: il supermercato esiste davvero ed è un supermercato, il locale notturno è altrettanto reale e si chiama Supermarket perché - immagino - se ne sta davanti al supermercato. Se al posto del supermercato ci fosse stata una piscina, si sarebbe chiamato Swimming-Pool. Se invece ci fosse stato un otorinolaringoiatra, si sarebbe chiamato Otorhinolaryngologist. Per fortuna l'otorinolaringoiatra non c'era; un conto è dire agli amici «Questa sera ci si vede tutti al Supermarket», un altro è uscirsene con un «Allora, si va all'Otorhinolaryngologist?»). Neanche il tempo di entrare, e sulla porta una ragazza fa: «Ehi, guar- date che figo quel tipo!». Naturalmente mi sono subito voltato verso di lei con un sorriso grosso così, che però è immediatamente evaporato, perché la ragazza ha aggiunto (rivolta a due sue amiche): «Ci vuole un bel coraggio per travestirsi da formichiere e poi anche da geisha, uno così dev'essere interessante da conoscere, e magari è anche simpatico oltre che originale». Anselm praticamente volava sulle ali nel narcisismo più sfrenato (i formichieri sono in assoluto i mammiferi più narcisi dell'intero Creato: basti dire che Anselm si è fatto cucire sul sedere una tasca di pelo di gatto per potersi portare sempre dietro un pettine e uno specchio) e io ho capito che piega avrebbe preso la nottata. Appena messo piede sulla pista - dove, grazie alla puntina manovrata da Giorgio Valletta, infuriava «Afrika Shox» dei Leftfield - Anselm si è lanciato nella sua personale rivisitazione del personaggio di Tony Manero ne la Febbre del Sabato Sera : oltretutto, muovendosi benissimo, e nonostante la mole, il pelo e il costume da geisha riuscendo persino ad assomigliare (ancorché vagamente) al John Travolta della metà degli Anni Settan¬ ta. Due tipe decisamente sexy gli si sono avvicinate, e hanno cominciato a ballare insieme a lui dimenandosi tutte; al che ho deciso che sarebbe stato meglio andare di sopra, al bar. Ora: il bar del Supermarket non è come tutti gli altri bar. E non lo è per una ragione fondamentale: al bar del Supermarket c'è una temperatura media superiore a quella di Città del Messico il 15 di agosto alle dodici e trenta nell'ipotesi che tutti i messicani si siano messi in strada sulle loro auto contemporaneamente accendendosi ciascuno una sigaretta proprio in quell'istante. Dopo circa un'ora di sauna sono riuscito ad agguantare una birra, che non appena ingurgitata si è trasformata in sudore: e siccome tutti ad un tratto si sono messi a guardare la pista sporgendosi dalla balconata, anch'io li ho imitati, rimanendo di stucco. Sotto, tra due ali di folla estatica, Anselm e le sue due ballerine sembravano prodursi in quello che dall'alto assomigliava a un esercizio di nuoto sincronizzato. Nonostante il naso, la coda, l'ombrellino e il ventaglio, il mio amico volteggiava con un'agilità che io non ho mai avuta, neppure a quindici anni. E come se non bastasse un ragazzo accanto a me ha detto a un'amica: «Massi che l'hai già visto, è quel tipo col naso lungo che scrive su TorinoSette!». w

Persone citate: Afrika, Giorgio Valletta, John Travolta, Tony Manero

Luoghi citati: Città Del Messico