LO STABILE INAUGURA CON GOETHE «AFFINITÀ ELETTIVE» PAROLA PER PAROLA di Monica Bonetto
LO STABILE INAUGURA CON GOETHE «AFFINITÀ ELETTIVE» PAROLA PER PAROLA LO STABILE INAUGURA CON GOETHE «AFFINITÀ ELETTIVE» PAROLA PER PAROLA AFFRONTARE i grandi classici per trasporli in palcoscenico è da sempre operazione rischiosa e irta di insidie, spesso risolta in allestimenti manchevoli, insoddisfacenti, necessariamente parziali. Non incorrerà nei pericoli derivanti dalla riduzione per la scena invece il Teatro Stabile di Torino, che per commemorare il 250° anniversario della nascita di Johann Wolfgang Goethe ha deciso sì di accostarsi a «Le affinità elettive», ma di produrne la messa in scena integrale suddivisa in dieci spettacoli. Da giovedì 14 fino a mercoledì 27 ottobre dunque, ad inaugurare la stagione 1999/2000 del T.S.T., verranno rappresentati al Teatro Carignano alle ore 17,30, i dieci spettacoli teatrali nei quali è stato trasposto l'intero romanzo: vale a dire che ogni sera, esclusi sabato e domenica, sette attori reciteranno a memoria una parte delle oltre trecento pagine tradotte dal tedesco da Massimo Mila e orchestrate drammaturgicamente da Matteo Tarasco. La decade goethiana si inserisce in ciò che il direttore artistico del T.S.T. ha designato qualche mese fa, presentando la nuova stagione, come «Progetto Torino per un Teatro Pubblico», «progetto» che nasce in un «laboratorio di sperimentazione di idee non soltanto drammaturgiche o di messa in scena, ma per progetti di lavoro sul territorio che oggi non è più solo la città, la regione, il Paese intero, ma deve espander- si nell'Europa del Teatro». Primo passo verso la realizzazione del progetto è stata perciò la nascita del «Laboratorio» e della «Compagnia Stabile del Laboratorio», formazione artistica che nelle dieci recite di Goethe conta, (da sinistra nella foto so- pral Alfonso Veneroso, Nanni Tormen, Mariano Pirrello. Monica Faggiani, Sara D'Amario, Luca Lazzareschi e Federica Bonani. Gli elementi scenici delle rappresentazioni sono stati curati da Carmelo Giammello, le luci da Giancarlo Salvatori. Il costo del biglietto d'ingresso per ogni spettacolo è di 5 mila lire; è possibile tuttavia acquistare un abbonamento alle dieci recite al prezzo scontato di 20 mila lire. Monica Bonetto
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