GIPO IL RITORNO Teatro Erba 8-31 ottobre
GIPO IL RITORNO Teatro Erba 8-31 ottobre GIPO IL RITORNO Teatro Erba 8-31 ottobre PER quante strade sono passato, quante valigie ho consumato, la solitudine con me. Quante camicie ho usato e smesso mangiando pane e compromesso, in quanti calici ho bevuto i forse, i quasi, i ma i se. A quanta gente il cuore ho aperto, ho amato tanto e anche sofferto, sono stato un puro, un re, un signore, un pazzo, un fesso, un traditore. Quanta fatica per capire che un conto è dire e un conto è fare, quanta fatica per trovare la strada giusta per tornare». Bentornato Gipo, alla tua terra, alle tue canzoni, alla tua gente. Gipo Farassino si ripresenta, dopo un silenzio lungo dodici anni, al pubblico di sempre, al Teatro Erba di Torino (corso Moncalieri 241) da venerdì 8 ottobre a domenica 31. «Ridatemi Amapola» è il titolo dello spettacolo, ma anche dell'ultimo ed che l'irriducibile chansonnier ha dedicato alla sua terra. Quattordici brani di melodie struggenti che verranno presentate all'Erba con i brani che fanno ormai parte della storia del Piemonte. E Gipo per il suo ritorno ha voluto fare le cose in grande. Sul palco dell'Erba ci sarà una band composta da musicisti che non hanno bisogno di presentazioni. Diretti da Claudio Chiara suoneranno jazzisti illustri: Fulvio Chiara, Fulvio Albano, Giampiero Malfatto, Alessandro Minetto, Nicola Muresu, Palmino Pia e Pino Russo. «Ridatemi Amapola» è stato firmato a due mani: lui, il Gipo, grande melodista, e Giovanni Moretto, grande armoniz; zatore. Moretto è l'antico partner nel periodo in cui Gipo abitava a Milano (ed era anche il leader della Milano Jazz College Band). Lo spettacolo «Ridatemi Amapola» è l'apoteosi della «barriera» e dei personaggi barrieranti. E' il mondo di Gipo, fatto di biliardi, di gioco di bocce, di cortili inondati di sole e di vicoli stretti che odorano di vino appena infiascato, di sale da ballo che profumano di mughetto o, come canta Gipo in «Mamma mia che calura», di labbra che sanno di Ratafià, l'antico liquore alle erbe e rose che viene ancora prodotto ad Andorno Micca, nel Biellese. E poi i giovani con la brillantina e i balconi affacciati sulle strade dove c'è sempre qualcuno che ti conosce e ti saluta, anche quando sarebbe meglio passare inosservati. Un mondo in cui il pudore dei sentimenti è la regola scritta, in cui la solidarietà è un istinto e non un dovere, dove la voglia di un domani migliore è sempre trattenuta dalla nostalgia per un ieri forse modesto e faticoso, ma ricco di piccoli lampi di felicità, quasi sempre inespressa. «Ridatemi Amapola» è una grande e autentica rimpatriata fra vecchi amici che cantano «Il fiero decolleté di Margherita, che si fa chiamare Margot, di giorno parrucchiera e di notte entraineuse all'Escargot». Fiorenzo Panerò ta, e Giovanni Mormoniz; o o z . o
Luoghi citati: Andorno Micca, Milano, Piemonte, Torino
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