La guerra dei fantasmi

La guerra dei fantasmi AVIAZIONE MILITARE La guerra dei fantasmi Negli Stati Uniti nasce il caccia senza pilota IL caccia è decollato da una base a un'ora di volo dal teatro di operazioni. Puntuali: all'appuntamento con l'aereo cisterna, in pochi minuti fa il pieno di cherosene e si dirige verso l'obiettivo: una postazione di missili terra-aria. I sensori di bordo "fiutano" le emissioni elettromagniche. Npn appena riconoscono il fascio di onde del radar nemico, lo localizzano, permettendo il lancio di un missile. Missione compiuta: distrutto il sistema di puntamento, le rampe antiaeree non costituiscono più un pericolo. Il velivolo può tornare all'aeroporto di partenza. Sembra la cronaca di una delle centinaia di missioni compiute dai caccia della Nato durante la crisi del Kosovo, tranne che per un particolare: il pilota è un robot. Quella dell'aereo da combattimento senza uomini a bordo è un'idea che l'aeronautica americana ha cullato sin dai giorni della guerra con l'Iraq. E che, pian piano, si sta concretizzando. Alcuni mesi fa la Darpa, l'agenzia di ricerca del Pentagono che si occupa dei progetti avanzati, ha affidato la realizzazione di due prototipi alla Boeing Phantom Works, la divisione del colosso aerospaziale dedicata ai programmi militari "speciali". Se i collaudi soddisfaranno le aspettative, a partire dal 2010 l'Air Force potrebbe disporre di un certo numero di aerei robot. Nulla a che vedere con i missili da crociera o con i piccoli velivoli radiocomandati, da tempo impiegati con successo per la sorveglianza e la ricognizione: quelli di cui parliamo sono veri cacciabombardieri, capaci di svolgere gli stessi compiti di un F16odi unF18. Missioni complesse, che vanno dalla distruzione di obiettivi a terra con bombe o con missili, al pattugliamento armato. E che prevedono operazioni particolarmente difficili, come il rifornimento in volo o le manovre d'attacco in formazione con altri velivoli. Dal Golfo Persico ai Balcani, la storia recente dimostra come il "nuovo ordine mondiale" sognato all'indomani della caduta del muro di Berlino fosse un'illusione. Il mondo è pieno di focolai di guerra e da un momento all'altro le forze armate Usa potrebbero essere chiamate a intervenire in qualche regione del pianeta. Di qui la preoccupazione della Casa Bianca e del Pentagono di limitare, per quanto possibile, i rischi per l'incolumità dei militari americani. Un' attenzione dettata anche dal timore degli effetti sull'opinione pubblica della morte di un connazionale o della sua cattura da parte del nemico. L'impiego di aerei da combattimento senza pilota, tecnicamente indicati con la sigla Ucav, (Unmanned Combat Air Vehicle) permetterebbe di svolgere le missioni più pericolose senza esporre la vita dei propri uomini. E difatti l'utilizzo prioritario dei velivoli-robot sarebbe l'attacco di obiettivi strategici e la soppressione delle difese aeree all'inizio delle ostilità. Solo in un secondo momento, spazzata via l'antiaerea, entre¬ rebbero in azione i piloti dei cacciabombardieri tradizionali. A guardarlo bene, però, il progetto presenta anche altri vantaggi. E non di poco conto. Controllati a distanza da postazioni mobili e comunque dotati di una propria "intelligenza artificiale", gli Ucav non devono portarsi appresso né il pilota né i pesanti sistemi legati alla sua presenza a bordo (cabina pressurizzata, seggiolino eiettabile, bombole d'ossigeno, eccetera). Questo significa velivoli più piccoli, più leggeri e meno costosi. Non solo. Un pilota di caccia deve tenersi costantemente allenato al combattimento, addestrandosi a compiere manovre che sottopongono il suo organismo ad accelerazioni superiori a 9 G (oltre tre volte quella massima raggiunta dagli astronauti durante il lancio dello Shuttle). E questo significa una costante e costosa attività di volo, accompagnata da una con¬ tinua e accuratissima manutenzione. Agli Ucav, invece, non è richiesto di volare tutti i giorni: possono restare inattivi per mesi o per anni, pronti a entrare in azione in qualsiasi momento. Quanto ai loro operatori, possono esercitarsi attraverso simulazioni al computer, non molto diverse da un videogame ma assolutamente realistiche. Giancarlo Riolfo Entro il 2010 missioni aeree come quelle delia Nato in Iraq e nei Balcani non avPigp più bisogno di mettere a rischio vite umane Il Pentagono ha commissionato alla Boeing due segretissimi velivoli robot: ve li presentiamo in anteprima Entro il 2010 missioni aeree come quelle delia Nato in Iraq e nei Balcani non avPigp più bisogno di mettere a rischio vite umane [EGNQLQGIA Il Pentagono ha commissionato alla Boeing due segretissimi velivoli robot: ve li presentiamo in anteprima ..... ^ AVIAZIONE MILITARE La guerra dei fantasmi Negli Stati Uniti nasce il caccia senza pilota

Persone citate: Giancarlo Riolfo

Luoghi citati: Berlino, Iraq, Kosovo, Stati Uniti, Usa