Swore e madonne dei tempi moderni Festa di classe, arriva Pippo Franco di Alessandra Comazzi

Swore e madonne dei tempi moderni Festa di classe, arriva Pippo Franco Swore e madonne dei tempi moderni Festa di classe, arriva Pippo Franco Alessandra Comazzi una ragazza in carriera, studentessa di architettura con studio (del papàl già avviato, fidanzato ricco (si vede dalla vasca con idromassaggio nella quale lei si immerge facendo intravedere le tettel, con mamma superimpegnata e amica del cuore. Che muore in un incidente stradale, dopo uno scippo subito. Questa tragedia cambia la vita di Pandolfi: prima per cercare gli scippatori, poi perché chiamata da Dio, si avvicina alla Chiesa, e la scena finale la mostra prostrata nell'atto di prendere i voti. Una storia approssimativa (anche Margherita Buy faceva la suora nel film «Fuori dal mondo» di Piccioni, ma con ben altra intensitàl. che però fa presa sulla voglia di bontà alla quale il pubblico non e indifferente. La Pandolfi mantiene lungo tutto lo sceneggiato una mesta aria da madonnina infilzata, alla Lucia Mondella, una delle più note gatte morte della letteratura itliana. Madonnina infilzata all'ennesima potenza è anche Elisabetta Gardini, che alle spalle ha il recente ruolo di medico forte e timorato di «Una donna per amico», ma anche il più remoto «Caffé italiano*, talk show esemplare della tv del dolore. In «Donne al bivio», l'intervista che segue lo sceneggiato del martedì, pro¬ SE mai esiste, il Grande Burattinaio della commedia dell'arte che è la televisione, ancora una volta ha raggiunto l'obiettivo. Non sarà soltanto perché di Claudia Pandolfi si è parlato in modo esagerato, che «Una farfalla nel cuore», il racconto di cui era protagonista su Raiuno, e stalo seguito da oltre 7 milioni 116 mila telespettatori (battuto soltanto da «Striscia la notizia», 7 milioni 939 mila). Non sarà solcamo per quello. Ma certo la pubblicità ha aiutato. La presenza massiccia di un personaggio sul piccolo schermo, anziché indurre noia e sazietà, può creare sicurezza e abitudine. Non bisogna dimentichare che noi seguiamo la televisione spinti dai riflessi condizionati, come il cane di Pavlov che a furia di vedere la lampadina accesa accanto alla sua polpetta, sbava anche quando gli accendono soltanto la lampadina senza la polpetta. Così noi, a furia di sentire notizie pseudo ghiotte sulla Pandolfi (ghiotte non perché ha combinato una cosa originale, quella di lasciare il marito due mesi dopo averlo sposato, ma ghiotte perché ha fatto una cosa molto consueta che la rende simile agli altri), l'abbiamo seguita anche quando ha cambiato ruolo. Entrando E:amente nei panni di una suora, suora che prima di essere tale è tagonista è per l'appunto una donna. Sofferente e addolorata. Quando le interviste le conduceva Enza Sampò, la misura, la partecipazione, il rispetto dimostrati nei confronti dell'interlocutrice, erano assoluti. La Gardini lo i suoi autoril è invece sospesa tra il torbido e l'ipocrisia. Prestazione imbarazzata e imbarazzante, ottimamente seguita, 4 milioni 643 mila spettatori. In mezzo a tante donne, c'è anche Daria Bignardi, che in «Tempi moderni» su Italia 1, in prima serata (2 milioni 857 mila spettatori) si occupava del complesso di Peter Pan, cioè di tutti coloro che non vogliono crescere. Uno studio, persone che parlano di problemi comuni. Bignardi giovane, vestita di nero, puntuale e puntuta. Però ci sono troppo chiacchiere, nella nostra tv, e nella fattispecie in questo programma. Una novità a sorpresa: stasera non sarà Enrico Bertolino il maestro di cerimonie della «Festa di classe» su Raidue, ma Pippo Franco. Il programma non andava bene, Bertolino è più adatto al cabaret ironico che non alla conduzione di un tradizionalissimo appuntamento d'occasione. Raidue corre ai ripari, ma Bertolino resta, e forse condurrà in seconda serata un nuovo varietà di Gregorio Paolini, titolo «Convenscion». olm^

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