Celentano, prediche e canzoni di Marinella Venegoni

Celentano, prediche e canzoni Ieri sera su Raiuno la prima puntata di «Francamente me ne infischio», in diretta da una ex fabbrica di Milano Celentano, prediche e canzoni Un video choc contro la pena di morte Marinella Venegoni inviata a Milano Celentano ha abolito ieri sera i ritmi infernali della tv d'assalto dei nostri giorni. Ha voluto invece fortemente tempi rilassati, e ha mescolato una quantità esagerata di ingredienti: c'erano accenni di cabaret, di varietà, di music hall, di onemanshow, di teatro, di sport (con la presenza fra il pubblico di Moratti e Lippi per il protagonista che è tifoso dell'Inter), perfino di tv-show. Non è mancata l'informazione-spettacolo: attacchi sarcastici alle centrali nucleari di Francia («Dobbiamo darci da fare per morire più di loro»: roba da Alcatraz, questa, visto che l'autore; radiofonico lavora ora con (Iole) e subito dopo canzoni e duetti; e ancora provocazioni traumatiche come un filmato reale della fucilazione di due persone accusate di infanticidio in Guatemala: in onda prima delle dieci di sera, in un'ora in cui i bambini sono ancora davanti alla tv. O quello, un po' piii tardi, contro le mine. Celentano esce dalla prima serata del suo «Francamente me ne infischio» con uno zero a zero nella sfida in corso fra la tv di fine secolo e una delle «cape» più toste dello showbusiness nazionale. E' la tv di un mondo diverso. I tempi avran- no modo di riaggiustarsi; o magari li vogliono proprio così. Qualcuno dovrà comunque inventarsi che fare di Francesca Neri: lei e il Molleggiato sembravano recitare «Aspettando Godot» nel posto sbagliato. Malgrado Celentano abbia iniziato col playback su «Io non so parlar d'amore», più fresche si sono invece rivelate le parti musicali: il duetto con Ligabue sulla cover in italiano «Questo pazzo pazzo mondo», « I ' I i s i 11 e o 1 i n e r i s i n a i e i u s o 1 ». L'unico che è riuscito a stanare il Molleggiato dal proprio territorio musicale è stato, con «Guantanamera», il novantaquattrenne cubano Compay Segundo, che l'altro giorno era stato spacciato per l'intero gruppo di «Buona Vista Social Club». Dopo lunghi anni appartati, di silenzio, di sofferenze, e di cause legali generate forse da questo suo cocciuto isolamento, Celentano ha comunque capito che «Soli» è solo una canzone di Cutugno, e neanche la migliore. Ha cominciato dunque da capo con la musica, raccogliendo intorno a sé un gruppo di specialisti con i quali è tornato a far belle canzoni, a piacere e perciò a vendere dischi, con «Io non so parlar d'amore» in classifica da parecchi mesi. Lo stesso principio, del meglio in tanti in gamba clic da soli e malamente, è stato ora applicato alla tv: e tornando in diretta su Raiuno dopo sette anni, ieri sera Celentano ha giocato a tutto campo, trasformandosi via via anche in Maldini, facendo la curiosa controfigura delle imitazioni di Teo Teocoli che a sua volta imitava lui. Teocoli da ragazzo cantava nel Clan di Celentano: fra i due c'è grande feeling e quando sono apparsi insieme in scena, il programma ha avuto una svolta immediata, i tempi della comicità si sono ricompattati. Celentano ha continuato a modificare la scaletta ancora pochi minuti prima dello spettacolo (facendo impazzire tutti dalla palazzina a quattro piani che gli serve; come camerino extralusso) ma emanava vibrazioni positive. Anche l'ambiente era a sua misura, dentro le vecchie mura dell'ex fabbrica Caproni a pochi passi da Linaio: fra mattoni e finto ferro, l'atmosfera era calda (e d'insegnamento anche per coloro che abbandonano i centri storici per andare a vivere nelle villette a schiera). C'erano angoli cari a lui oome il «Caffé degli Ignoranti», con i due Margiotta e Olcese a fargli tirare il fiato per qualche minuto. E Teo Teocoli è stato ancora coprotagonista dell'irresistibile finale: Celentano travestito da Aretha Franklin ha ripercorso una celebre scena di «Bluesbrothers» cantando «Think» tradotta in italiano, mentre Teo con Gianni Bisio impersonavano il duo Dan Akroyd/John Belushi. Dalle profezie sull'acqua «petrolio del Ter/o Millennio» alle immagini di un'esecuzione in Guatemala fino al duello di imitazioni con Teocoli Qui accanto Ligabue e Francesca Neri, tra i protagonisti della prima puntata dello show del «molleggiato». A destra Adriano Celentano ieri sera all'esordio di «Francamente me ne infischio»

Luoghi citati: Francia, Guatemala, Milano