Il «pianeta invisibile» catturalo dopo 70 anni

Il «pianeta invisibile» catturalo dopo 70 anni Più grande di Plutone, è il decimo nel sistema solare Il «pianeta invisibile» catturalo dopo 70 anni Piero Bianucci C'è ma non si vede. Però si fa sentire. Deviando le comete, lì' il fantomatico decimo pianeta del sistema solare, un ricercato speciale fin da quando, nel 1930, Clyde Tombaugh scoprì il pianeta numero 9, Plutone. Ma mentre Plutone è così piccolo che ultimamente alcuni astronomi hanno persino cercato di negargli lo status di pianeta per declassarlo ad asteroide, questo nuovo corpo del sistema solare sarebbe molto grande e massiccio. Cosi massiccio che sembra più giusto considerarlo una «nana bruna», cioè una stella inancata, un astro che non è riuscito ad accendere le reazioni termonucleari e a splendere di luce propria. L'annuncio apparirà sul prossimo bollettino mensile della Royal Astronomica! Society. John Murray, astronomo della Open University, lo ha individuato per via indiretta, partendo dallo studio di una famiglia comete che orbitano in senso inverso ai pianeti. A invertire la direzione del loro moto sarebbe un oggetto misterioso, con una massa decine di volte maggiore di quel¬ la di Giove, anch'esso su un'orbita contromano. Alle stesse conclusioni è arrivato un astronomo americano, John Matese, dell'University ol'Southwestern Louisiana. Matese pubblica i suoi risultati sulla rivista «Icarus» e si accinge a comunicarli ad un convegno dell'American Astronomica! Society che si terrà nei prossimi giorni ad Abano Terme. Plutone, fino a ieri considerato l'estrema sentinella del sistema solare, dista dal Sole 40 volte più della Terra. 11 nuovo pianeta distarebbe 32.000 volte di più, circa un decimo dello spazio che ci separa dalle stelle più vicine. Si troverebbe quindi immerso nella Nube di Oort, un ammasso di cento miliardi di comete che circonda il sistema solare, la cui esistenza fu suggerita dall'olandese Ian Oort negli Anni 50. Le comete sono iceberg di ghiaccio e polveri grandi appena qualche decina di chilometri, e quindi il grosso pianeta fantasma può dominare con la propria gravità quelle che vengono a trovarsi nei suoi paraggi, modificandone l'orbita. Di questa «impronta» gravitazionale impressa alle comete, si sono servili i due astronomi por stabilire l'esistenza del decimo pianeta. Secondo i calcoli di Murray, la probabilità di errore è di 1 su 1700. Bisogna però ricordare che già 18 anni fa si ipotizzò l'esistenza di una nana bruna compagna del Sole, con un periodo orbitale di 22 milioni di anni. Questo oggetto, ritenuto colpevole di piogge di comete devastanti per la Terra e le sue creature, fu frettolosamente battezzato Nemesi, la dea della vendetta. Ma la teoria di Nèmesi non ha mai trovato conferma e oggi praticamente o ritenuta senza fondamento. Quello che è certo, invece, è che oltre Plutone esiste una popolosa fascia di asteroidi ghiacciati (ormai se ne conoscono un centinaio) che sono l'avanguardia della «cintura di Kuiper», un altro deposito di comete, meno esteso ma molto piti vicino della Nubi; di Oort. Il primo asteroide più lontano di Plutone fu scoperto nel 1992. Anche allora qualcuno disse che era stalo scoperto il «pianeta X» (X nel duplice significato di decimo e di incognito). Un po' di cautela non avrebbe fatto male. \ Urano ~^5^T" 1- Ma'te international* astronomica!. Union di cambridge usa; Saturno' Nettuno

Persone citate: Clyde Tombaugh, John Matese, John Murray, Kuiper, Nemesi, Oort, Piero Bianucci

Luoghi citati: Abano Terme, Louisiana