Marchio di legalità sui prodotti
Marchio di legalità sui prodotti Proposta di don Ciotti per combattere l'emergenza albanese Marchio di legalità sui prodotti «Contro lo sfruttamento e il lavoro nero» Ciotti dipana il suo ragionamento: «Ottenuto l'uno e l'altro obiettivo, si potrà contribuire piii efficacemente a tutelare anche la sicurezza di tutti i cittadini, compresi i piii |M>veri e gli stessi immigrati. Lei mia idea è semplice: certifichiamo i palloni da calcio, le magliette e qualsiasi altra merce con un marchio di legalità, per emarginare le forme di sfruttamento del lavoro minorile e nero in Italia come nel resto del mondo. Ne ho già parlato ad una riunione della Lega delle Cooperative e per ora non ho ricevuta risposta, ma non dubito che la maggioranza degli imprenditori italiani sia d'accordo per motivi etici e di mercato. Sì, anche di mercato: chi calpesta i diritti fondamentali del lavoro crea concorrenza sleale». Al convegno di 'l'orino è presunte Aldo lenisci, l'italiano che dirige la missione deU'OsceO'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in lìuropala Tirana. 11 suo ufficio è anche un buon osservatorio della realtà locale: «I nuovi padroni dell'Albania sono i criminali che accumulano denaro sporco con i traffici di clandestini, droga e il racket della prostituzione in italia. Denaro che investono in Albania in ristoranti, alberghi e soprattutto nell'edilizia. Un operaio del settore delle costruzioni guadagna l'equivalente di 90 mila lire al mese ed è evidente che sia disposto a venire a farei sfruttare in Italia anche dal caporalato. Ma in Albania vi sono imprenditori italiani che non sono meno irrispettosi dei diritti del lavoro e pagano 100 dollari al mese dipendenti impegnati in fabbrica anche 10 ore al giorno per 7 giorni lavorativi». Tenisci approva la proposta di Ciotti: «L'Albania e un paese in faticosa ricostruzioni' e soprattutto ancora agli albori della democrazia. Dobbiamo evitare diesi contribuisca ad immiserirne la popolazione e a favorire indirettamente la crescita dei gruppi criminali, con gli inevitabili riflessi sulla sicurezza dei cittadini europei a casa loro. A cominciare dagli italiani».
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