Toro, un Galante da ricostruire dono la stagione-incubo all'Inter di Roberto Condio

Toro, un Galante da ricostruire dono la stagione-incubo all'Inter Il neoacquisto: ho soltanto 26 anni, posso ancora dare molto Toro, un Galante da ricostruire dono la stagione-incubo all'Inter Roberto Condio TORINO C'era piti gente del solito, a Orbassano, per l'allenamento del Toro. Pensionati e rappresentanti, qualche studente in fuga, nessun ultra. Per tutti, un solo argomento: la cessione di mezzo Semioli all'Inter, ovvero il «tradimento» di Vidulich. Rabbia, ma nessuna contestazione plateale. Non hanno voluto guastare il primo giorno granata di Galante, il difensore prestaio da Moratti a parziale contropartita della comproprietà del gioiellino. Perché, come spiega la 17enne Viviana, «in questa storia Fabio non c'entra nulla. E poi, è cosi figo...». Lui, il figo, ieri ha smesso di essere soprattutto l'ex fidanzato della showgirl Laura Freddi ed è tornato un calciatore vero. Dopo due mesi e mezzo di allenamenti con l'Inter senza prospettive. Galante ha sudato per due ore con i nuovi compagni con un obiettivo concreto: convincere Mondonico a farlo giocare già giovedì prossimo a Bergamo in Coppa Italia e soprattutto domenica 17 in campionato contro il Bari. Ai bel toscano non deve aver fatto piacere leggere sui giornali il freddo benvenuto dell'Emiliano («Buon difensore, tipo simpatico: se sarà più bravo degli altri giocherà»). Ieri, i due si sono parlati: «Mi ha detto di stare tranquillo - ha rivelato Fabio - perché qui sono tutti contenti che io sia venuto al Toro». Maltagliati, Bonomi e Cudini, i suoi concorrenti più diretti, forse hanno un'altra idea. Sorridente e rilassato, Galante ha poi dispensato il suo pensiero. Entusiasmo e buoni propositi, come da regolamento: «Ringrazio il Toro per aver avuto fiducia in me, sono qui per ripagarlo», «Mi volevano Atletico Madrid e Touenham, ma io resto in Italia: al Toro ho detto sì in 30 secondi», «Chi dice che l'anno prossimo me ne andrò? Con Empoli, Genoa e Inter non sono stato meno di 3 anni. Se c'è soddisfazione reciproca...», «Tanta concorrenza? Meglio uno in più, con questi cartellini che volano», «Ho visto il Toro in tv contro Inter e Cagliari: buona squadra, possiamo stare subito dietro le Sette Sorelle», «In A ho segnato 6gol: 2 li ho fatti alla Juve...». Fra una battuta e l'altra, le verità (sottoposte al giudizio del tempo) della dirigenza. Vidulich: «Acquisto importante: ci sentiamo ancora più forti». Il ds Pavarese: «Volevamo puntellare la difesa con un uomo di esperienza: eccolo». Galante, di fatto, arriva dal periodo più brutto della sua carriera, già consistente per uno che compirà 26 anni il 20 novembre. Senza esagerare, è un atleta moralmente da ricostruire. Dell'Inter dice che «mi ha regalato tre anni bellissimi, con una Coppa Uefa vinta e una persa ai rigori», ma glissa sugli ultimi mesi da incubo. Impossibile, però, dimenticare che Galante non gioca una partita intera dal 7 marzo (Bari-Inter 1 -0), che quel gol di Osmanovski e i due firmati da Yorke 4 giorni prima a Manchester lo spedirono in panchina e lo misero al centro della contestazione al punto che, dopo 1*1-1 interno col Vicenza, una pietra scagliata dagli ultra nerazzurri sfondo il vetro della sua auto. Di quell'Inter allo sbando, di quella retroguardia ribattezzata «handa del Buco», Galante fu tra i primi a pagare, anche per colpe non sue. «Lippi ha scelto di cambiare tutta la difesa e io non facevo parte dei suoi piani. Con me è stato franco, ma io mi sento ancora forte». Il Toro spera di accorgersene presto. Fabio Galante, 26 anni il 20 novembre, ha già giocato cinque campionati di A: due con il Genoa egli ultimi tre con l'Inter