E la Pandolfì fa coppia con Zìngaretti

E la Pandolfì fa coppia con Zìngaretti Presentata la nuova stagione teatrale che si apre domani con Giobbe Covatta E la Pandolfì fa coppia con Zìngaretti Li mette insieme Costanzo sulpalcoscenico delParioli Claudia Pandoroma In una stagione piena di attori teatraltelevisivi il Parioli di Roma terrà a battesimo una c'oppia artistica a sorpresa: Claudia Pandolfì e Luca Zingarelti, la cognatina di «Un medico in famiglia» e il commissario Moiitalbaiiu in persona, Maurizio Costanzo, che ieri ha presentate) il suo 12 cartellone insieme con molti degli artisti, non lo ha rivelato cosa reciteranno. Sulla brochure del programma c'è un misteriosi) «titolo da definire» nel periodo 22 febbraio-12 marzo, accanto alle foto dei due giovani attori. Un altro «battesimo» sarà quello di Michele Placide) alla regia teatrale: presenta «Un'aria di famiglia» di Janni e Bacrì, con Alessandro Haber. Domani aprirà la stagione Giobbe! Covatta, con lo stesso spettacolo con il quale l'aveva chiusa prima dell'estate, «Dio li fa e poi lì accoppa». Lo seguiranno tredici spettacoli finti a giugno, con una netta prevalenza di attori napoletani: tra loro Lello Alena (che reciterà il suo «Tutta colpa di Cupido»), Vincenzo Salemme («...e fuori nevica»), Peppe Barra ed Enzo Cannevale l«I ragazzi irresistibili» di Neil Simon), Antonello Avallane e Giorgio Lopez («Pallottole sul Vomero»|. Non sono invece napoletani Claudio Bisio e il suo «Monsieur Malaussen» tratto dal bestseller di Daniel Pennac; il romanesco Rodolfo Laganà con «Cosi! di casa»; Enzo tacchetti, che dopo la lunga stagione in «Striscia la notizia» reciterà «Risate al 23" piano» eli Neil Simon; e Luca Barbareschi, impegnati) con Chiara Noschese in «Harry anel ine» di Nigel Williams. A fine maggio conclusione con una regina della prosa, Valeria Moriconi, in un monologo tratto da Mark Twain, «Il diario di Eva». «Quattordici spettacoli in lutto, un record per il Parioli; ma non è un record che ci fa troppo piacere - ha detto Costanzo - Vuol dire infatti che molti teatri chiudono e tante compagnie lottano per la se>pravvivenza. Io credo, tuttavia, che anche ne;l prossimo millennio il teatro sopravvivere. Ma il rischio è che si riduca ad un piccolo club ristretto, di attori e spettatori. L'ho detto anche un paio di giorni fa al ministro Melandri: non occorre l'assistenzialismo, ina una diversa attenzione e uno sforzo promozionale. E' assurdo che i giornali dedichino al teatro cosi poco spazio; che pubblichino le recensioni (se le pubblicanol con ritardo, a recite già finite. Assurdo che non si riesca insieme all'Agis a fare dei trailer in tv, come per il cinema. Ma nonostante tutto, qui al Parioli, al teatro ci crediamo. E ben vengano i divi televisivi in scena, se servono a portare nuovo pubblico». lAnsa) Claudia Pandolfì

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