Ungerò resuscita l'edonismo Anni '80 di Antonella Amapane

Ungerò resuscita l'edonismo Anni '80 Parigi, per Givenchy dev'essere sigillata in tute «seconda pelle», sexy con short di rete e bluse dalle spalle tutte imbottite Ungerò resuscita l'edonismo Anni '80 La donna è dongiovanni, avvolta da calzoncini di pizzo Antonella Amapane inviata a PARIGI Tremate, tremate, gli '80 son tornati. I rutilanti anni dell'edonismo ricompaiono nel guardaroba più fulgidi che mai. A resuscitarli in chiave attuale provvedono, seppur con linguaggi diversi, Emanuel Ungaro e Alexander Me Queen per Givenchy. Se Ungaro sogna una dongiovanni in gonnella che passa le sue notti allo Studio 54, sfarfalleggiando di maschio in maschio, avvolta in asimmetrici abiti soffio dai colori vitaminici, scarpe a stiletto e natiche velate da calzoncini di pizzo; Me Queen ipotizza una campionessa di basket, nuoto o pugilato, sigillata in tute seconda pelle, scostumata negli short di rete accompagnati da cinture fondina e blusa con spalle imbottite. «Adoro lo sport, l'ho rivisitato con glamour. Il mio idolo è Ronaldo. Mi somiglia pure. Però tengo per il Milan e per il Liverpool. Da ragazzino giocavo a calcio, adesso non ho tempo, guardate che pancia mi è venuta!», commenta Me Queen dietro le quinte, accanto alla fida collaboratrice, Kate, smandrappa- ta come lui. Bernard Arnault gongola, finalmente il suo protetto ha rinunciato agli effetti speciali per dar spazio al prodotto. Una ventola spara aria sul piccolo podio olimpionico dove le indossatrici di Givenchy si mettono in posa. Capelli scompigliati, mignolo argentato in bocca. Atteggiamento tipico in voga negli studi fotografici durante gli anni da bere, quando nasceva il fenomeno delle top model. Un po' Grace Jones un po' Jerry Hall, la sexy girl di Ungaro che se la tira a mille, veste assemblando i capi più trendy (tornerà anche questa orrenda parola?): «Da giovani Grace ed io vivevamo in un appartamento di Saint Germani e tenevamo quattro valigie aperte in salotto. La sera mischiavamo i capi e poi ci vestivamo per uscire», ama ricordare Jerry Hall. La formula è apparentemente sciatta, ma studiatissima: jeans «svareehinati» pollati con uno scialle ricamato a ino' di pareo, stivali con frange di Strass a coprire il minaccioso tacco, borse-bassotto in pitone fuxia, lunghe quanto un quotidiano arrotolato. «Eccola la femmina del Duemila che si concede ogni libertà», dice Ungaro. Cosi disinvolta da mostrare natiche appena protette da un calzoncini.) di pizzo; cosi sicura da uscire in slip di seta fiorata e reggiseno tempestato di pietre. Dieci e lode a Stella Me Cartney, maestra del sexy-style per Chloé. E' il voto che papà Paul scrive su un fòglio, mostrandolo fiero ai reporter: «Che belli quei corpetti di catene che svelano il seno, quei jeans bianchi a vita bassa...», esclama l'ex Bestie. Tom Ford, in prima fila, concorda. Si chiama Schiffer-bag la borsa di Bulgari, promossa ieri dalla top tedesca. L'accessorio in pelle rossa - a tiratura limitala e pro-Uniecf - costa 2 milioni e 750 mila lire. Ma c'è anche la versione-gioiello tempestata di diamanti, da un miliardo. Chi la comprerà? Dieci e lode a Stella Me Cartney, testimonial per Chloé Un modello di Ungaro. in passerella ieri a Parigi

Luoghi citati: Liverpool, Parigi