Sul treno più di cento motti senza nome

Sul treno più di cento motti senza nome Recuperati 28 corpi irriconoscibili, decine di dispersi. Un vagone non è stato ancora aperto Sul treno più di cento motti senza nome A Londra è strage, forse il conducente ha bruciato uno stop corrispondente da LONDRA Ventotto morti e 42 dispersi, presunti morti; ma forse, in ur bilancio che diventa sempre piì drammatico con il passare delle ore, potrebbero aggiungersi altre cento vittime per ora anonime, viaggiatori dei quali nessuno sapeva la presenza sui due treni della morte. Forse il numero esatto, in quel mare di cenere, non si saprà mai. Lo stesso primo ministro, Tony Blair, ha detto di prepararsi «al peggio». Se così fosse, occorrerebbe risalire di quasi mezzo secolo, al 1952 e ai 112 morti di Harrow, per trovare una tragedia ferroviaria angosciante come quella di Ladbroke Grò ve. Entrano in gioco gli assistenti sociali, per consolare e lenire il dolore di familiari disperati e di chi ha evitato il peggio, mentre si cerca di capire il perché della terribile collisione. I semafori funzionavano perfettamente, è stato rivelato ieri. Ma perché, allora, il macchinista del treno locale partito pochi minuti prima da Londra non si è fermalo al rosso del «segnale 109» e ha attraversato il binario sul quale sopraggiungeva a 110 orari l'InterCity della Great Western proveniente da Cheltenham? In attesa di risposte il clima è teso: anche perché, con i morti ancora rinchiusi fra i rottami anneriti dalle fiamme, il sindacato ferrovieri minaccia scioperi se le compagnie privatizzate non adotteranno i più moderni sistemi automatici di sicurezza. Il disastro di Ladbroke Grove è una ferita, per l'Inghilterra, che lascerà il segno. Non si sa neppure quando si avrà un bilancio preciso e definitivo delle vitti¬ me: nelle ultime 24 ore sono stati trovati soltanto altri due corpi nelle lamiere contorte e fuse dal calore dell'espresso CheltenhamLondra. Restano da recuperare tutte le vittime del primo vagone, quello rimasto carbonizzato. I soccorritori avevano sperato di raggiungere i loro resti durante la notte, alla luce delle fotoelettri¬ che; ma d'improvviso, martedì sera, le operazioni sono state sospese. Non per stanchezza né per eggerezza; e infatti tutti, dai /igili del fuoco ai sanitari, sono stati lodati ieri da Blair per il loro «eroico lavoro». La verità è un'altra. Quel vagone era in bilico, rischiava di schiacciare i soccorritori. E ancora ieri risultava inagibile, pietosamente ricoperto di teloni; ma stabilizzarlo non è facile. Occorre una gru pesante, che propone non indifferenti problemi logistici. Bisogna creare una via d'accesso sulla scalpata, e questo significa abbattere due o tre costruzioni. Intanto, in ospedale, una decina dei feriti restano in condizioni critiche. Ieri, al St. Mary's Hospital di Paddington, sono andati prima Blair e la moglie Chorie, poi il principe Carlo. Riti inevitabili. Così, mentre si avviava il difficile compito di identificare le vittime, molte di loro carbonizzate, si cercano di capire i perché. E ci si domanda, anzitutto, perché il conducente del piccolo convoglio della Thames Trains non si sia fermato al rosso. Quel «segnale 109», che ò stato ignorato, ha tuttavia dei gravi precedenti. Altre otto volte, negli ultimi sei anni, è stato superato provocando situazioni di rischio. E' difficile da vedere, dicono i ferrovieri e conferma il loro sindacato: è in una posizione infelice. Ma perché, ci si domanda allora, non è ancora stato modificato? Si moltiplicano le storie dei sopravvissuti. Come Steve Jones, 38 anni, uno dei pochi superstiti del primo vagone dell'espresso, quello ancora avvolto nei teli: «E' stata una cosa orrenda racconta - e mi sento incredibilmente fortunato, Ricordo il fumo, le fiamme. Ho visto un uomo, vicino a me, servirsi di un tavolino per spaccare un finestrino. E da lì siamo usciti». Come molti altri, critica la sicurezza delle ferrovie inglesi: il processo è già avviato, dall'inchiesta giudiziaria non si accetteranno alibi. If.gal.l

Persone citate: Carlo, Grove, Harrow, Steve Jones, Tony Blair

Luoghi citati: Inghilterra, Londra