Per Lafontaine uno schiaffo dal Premio Nobel Grass
Per Lafontaine uno schiaffo dal Premio Nobel Grass Pubblico attacco all'ex leader Spd per il suo libro contro Schroeder. Ma neppure il Cancelliere si salva: «Non sarà mai un Brandt» Per Lafontaine uno schiaffo dal Premio Nobel Grass «Chiudi il becco, bevi il tuo bicchiere di vino, va ' inferie. La nostra amicizia è finita» Emanuele Novazio corrispondente da 'ni HI INO «Chiudi il becco, beviti il tuo vino rosso, vai in ferie, cercati un lavoro sensato». Per partecipare rabbia e sconcerto a Oskar Lafontaine impegnato nella quotidiana dissacrazione degli ex compagni di partilo, Cucnter Grass abbandona i Hauti che il conferimento del Nobel gli aveva reso d'improvviso congeniali: i «consigli» che dalle pagine della «Woche» rivolge all'ex leader socialdemocratico sono brutali e diretti, una mazzata. «La mia amicizia con Lafontaine è finita», manda a dire lo scrittore tedesco più autorevole e controverso: il «socialista democratico» Grass che nel '93 ha restituito la tessera all'Spd - per protestare contro una riforma del diritto d'asilo considerata ingiusta nei confronti degli oppressi e dei deboli - ma che ha conservato un legame intenso e passionale col partito, 1 unica speranza in un universo politico devastato dalla contusione e dalla mediocrità, ha confessato. Dietro l'attacco frontale a Lafontaine c'è questa tensione politica e umana, l'intensità di un rapporto da sempre sospeso e mai risolto. C'è l'«impegno civile e sociale» di uno «scrittori! legato alla letteratura e al mondo» che ama mettersi «in posizioni; frontale col presente». Insieme con la rabbia: accanto all'amore per un partito molto vicino e molto distante ma ancora un magnete, nell'attacco di Grass a Lafontaine affiora la collera per quanto gli appare un tradimento, un'aggressione volgare, una vendetta o di peggio: una rappresaglia. Proprio ieri, il ministro degli Esteri Joschka Fischer, leader storico dei Verdi, parlava di «una tragedia politica e personale», a proposito di Lafontaine e del suo libro «Il cuore batte a sinistra», annunciato per la prossima settimana alla Fiera di Francoforte ma anticipato giornalmente dalla Welt. «L'autodistruzione politica di un amico», riassume Fischer, che con l'ex leadi r Spd ha avuto per anni ottimi i porti ma che - a differenza di jrass - non ha mai condiviso con lui ima «appartenenza» politica, L'attacco all'ex leader socialdemocratico non significa assoluzione per Gerhard Schroerer. Ma se le critiche del Premio Nobel al Cancelliere sono severe, il registro ò diverso: dall'offensiva contro Lafontaine affiora la censura dell'arroganza, duello che Grass disegna parlando di Schroeder è, piuttosto, il biasimo della mediocrità: «Gerhard Schroeder non e ancora sovrano nel suo ruolo di Cancelliere», afferma lo scrittore. «Gli manca sostanza di contenuti», «Non si può fare tutto a forza di show», insiste. Con una stoccata che svela disincanto, delusione, scetticismo per l'attuale guida del partito socialdemocratico e del Paese: «Schroeder non diventerà mai un Willy Brandt né un August Hebel (fra i fonda¬ tori del'Spd, ndr), ma potrebbe imparare da Ilans-.Iochen Vogel (che nell'83 tentò invano la scalala alla Cancelleria, e che dall'87 al '91 ha guidato il partito socialdemocratico, ndr). Ho sempre la speranza che ce la possa fare». La mazzata di Grass a Lafontaine troverà consensi. Ancora la «Woche» pubblica i risultati di un sondaggio «Forsa» sulle ricadute d'opinione della sua resa dei conti con il Cancelliere. La maggioranza dei tedeschi non gradisce: alla domanda «Lafontaine farebbe meglio a tacere?», il 70 per cento risponde di sì e soltanto il 19 per cento risponde di no. Il 67 per cento ritiene inoltre che con il suo libro l'ex leader socialdemocratico danneggia il partito. E il G4 per cento - il risultato probabilmente più doloroso, per lui ritiene che le coso all'Spd non andrebbero meglio se alla guida ci fosse ancora «Oskar il rosso». Lo scrittore Guenter Grass
Luoghi citati: Francoforte
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