«Un pretesto per seppellire Mani Pulite»

«Un pretesto per seppellire Mani Pulite» «Ciampi è un'ottima persona, ma è un fatto che c'è stato tempo per tutti tranne che per i magistrati» «Un pretesto per seppellire Mani Pulite» Di Pietro: polemica gonfiata dalpartito anti-giudici Guido 'l'iberni) ROMA ~ «Vuole il mio parere? A me pare una tempesta in un bicchier d'acqua...», Antonio Di Pietro, sulla macchina che lo porta nella notte (Iti Strasburgo ti Curno, confida al telefonino le sue perplessità. Ma più va avanti hi conversazione, più emerge chiara l'idea dell'ex prn: lo scontro tra dirlo Azeglio Ciampi e Francesco Saverio Borrelli non è altro che un pretesto, esasperato «da chi vorrebbe seppellire per sempre» l'esperienza di Mani l'olite. Unii nuova occasione per buttare fango sui magistrati. Da destra, da sinistra, dal centro e puro da dentro il Csm, «perché il partilo di chi soffre nel veliere Iti magistratura che non piega la festa è trasversale. Lo è sempre stato...». Sonatore; Di Pietro, i commonti politici sono venuti dopo. Prima c'è stato l'attacco di Borrolli. Non lo è sembrata, por usare lo parole di un suo collega di maggioranza, un'esternazione «sopra lo righe»? «Ma quale attacco? Ma quali righe? Stiamo ai l'alti, per favore, alle parole cosi come sono siale dette. Piaccia o non piaccia, il dottor Borrelli non ha fatto altro che esprimere un appello. Le strutture giudiziarie sono in sitilo d'abbandono, le riforme in arrivo - non ultima quella sul giudice unico - richiedono che si faccia il punto. Che c'ò di strano se un procuratore esprime il suo personale rammarico per non essere riuscito a parlare di persona con Ciampi? Oppure adesso la magistratura non ha più neppure il diritto di parlare?». Gerardo D'Ambrosio ha ricordato che con Ciampi ci aveva già parlato lui, e per due ore. Ammetterà che lo sfogo di Borrelli è stato perlomeno irrituale. O no? «Ma cosa vuol dire che il procuratore capo D'Ambrosio era andato dal Presidente al Quirinale? Qui non era un'occasione da pour parler: questa era una visita ufficiale a Milano. Ciampi - bravissima e ottima persona, per carità - è stato dappertutto. Gli uomini della Borsa hanno potuto parlare con lui. Le grandi firme del giornalismo pure. Perché i magistrati no?». Sta dicendo che ha sbaglia¬ to Ciampi? «Qui non ha sbagliato nessuno, lo sono sicuro che il Presidente - cui va il mio pieno e incondizionato rispetto - saprà interpretare nel modo corretto le parole del procuratore generale nella loro interezza. Senza le strumentalizzazioni di certe parti politiche». Questa volta però le prese di distanza non vengono solo dal Polo: anche la maggioranza è compatta nelle critiche. Borrelli non avrà sottovalutato la portata delle proprie parole? «Queste polemiche sono speciose, da qualunque parte vengano. Il dottor Borrelli sa quello che dice, lasci parlare me che lo conosco bene: non voleva né fare il primo della classe, né tantomeno censurare il comportamento del Capo dello Stato. Ha espresso il rammarico per un'occasione perduta». Il procuratore ha detto che gli organizzatori della visita lo hanno costretto a fare «da comparsa» davanti al capo dello Stato. Neppure questa è una critica? «Se lo è non mi sembra rivolta al Presidente...». Pare che Ciampi si sia risentito pure per questo. Ha fatto sapere che lui non si fa portare in giro come un pacco postale. Come dire: altro che organizzatori, se non ho parlato è perché non mi sembrava il caso. Senatore, scusi, ma lo scontro è evidente... «Qui l'unica cosa evidente è che gli attacchi strumentali contro i magistrati non sono ancora finiti. E non sto assolutamente parlando di Ciampi, sia chiaro». Senatore, c'è chi dice che questo episodio sia la pietra tombale di Mani Pulite. Lei che cosa risponde? «Che si illudono. A destra come a sinistra. Sono anni che ogni giorno salta fuori qualcuno a dire che l'esperienza di Mani Pulite è morta. Sono quelli che soffrono nel vedere che la magistratura non si allinea, ma che continua a tener alta la testa per far emergere la legalità». E secondo lei c'è chi soffre per questo anche dentro la maggioranza? «Gliel'lio dotto. Il partito antigiudici è trasversale». «Io sono sicuro che il Capo dello Stato sa interpretare nel modo corretto le parole di Borrelli senza strumentalizzazioni politiche. Che c'è distrano se un procuratore esprime rammarico per non essere riuscito a parlare con lui?» '/■.:, Il senatore Antonio Di Pietro

Luoghi citati: Curno, Milano, Roma, Strasburgo