Scintille L'ACCUSA LA DIFESA di Fabio Vergnano

Scintille L'ACCUSA LA DIFESA La Nazionale si è radunata a Coverciano per preparare l'eurosfìda di sabato con la Bielorussia a Minsk Scintille L'ACCUSA LA DIFESA Fabio Vergnano inviato a FIRENZE L'aula magna di Coverciano trasformata in corte d'assise. C'era da aspettarselo che, all'alba dell'operazione-Bielorussia, Dino Zoff fosse costretto a respingere le accuse di aver convocato ben sei giocatori della Juventus per la cruciale partita di sabato (Europa in ballo), e di averne trascurati altri. Un processo scontato, un'arringa convinta e appassionata quella del et, a difesa di scelte che a prima vista possono anche destare perplessità. In questo momento quella di Carlo Ancelotti è tutto fuorché una squadra che scoppia di salute, ma il et che non si scompone mai, che spesso ha il piacere di stupire (e questa volta l'ha fatto come non mai) respinge al mittente ogni insinuazione. E' un tiro incrociato, e perfino dall'interno della Nazionale si alzano segnali di malcontento. Il portabandiera dei dissidenti è il fiorentino Francesco Toldo, non certo un capo-popolo per vocazione, ma uno che di solito gira al largo dalle polemiche e centellina le parole. Questa volta, però, il vice Buffon non riesce a trattenere lo stupore: «Premesso che in Nazionale in genere vanno i più forti, mi pare che da sempre nella storia del club Italia ci sia stalo un occhio di riguardo per le formazioni più blasonate rispetto alle squadre meno importanti. Per esempio, mi pare strana l'esclusione di Chiesa. Un momento di flessione della Fiorentina è diventato il pretesto per lasciarlo a casa. Questa è la realtà». Amarissima. Zoff non avrà gradito, in cuor suo, che la prima ribellione sia arrivata proprio da uno dei suoi. La realtà, nella sua ottica, è molto più semplice e cristallina di quanto si possa pensare. Il sospetto lo offende, la buona fede è sempre stata per lui una norma di vita. E anche stavolta è sicuro di aver agito secondo coscienza. Ai contestatori di giornata spedisce questo primo messaggio, che non ha bisogno di essere decodificato: «Posso essere criticabile sotto tanti aspetti, potete accusarmi di non vedere un certo giocatore, di sbagliare partita e sono disposto a discuterne. Ma non accetto insinuazioni sulla mia onestà. Non vedo ombre, né sospetti. Si sta facendo della dietrologia e chi dice che ho voluto dare una mano alla Juve ini offende. Con il bisogno che abbiamo di fare bene a Minsk, credete che pensi a fare favori agli altri? Sono una persona seria che ha sempre cercato di fare gli interessi della Nazionale e basta. Mi pare davvero che si stia esagerando». Zoff mantiene un invidiabile self control, ma dentro deve essere un vulcano. Lancia la sfida a chi tenta di metterlo in croce, a chi contesta scelte che sembrano estranee alla realtà del campionato. Senza mai alzare il tono della voce, con la stessa maschera sul viso spiega: «E' vero, qui ci sono giocatori che nei propri club sono meno utilizzati. Il turn-over condiziona anche me, ma chi la domenica ha poche possibilità di giocare può dare molto in Nazionale. Il campionato offre sempre delle indicazioni». E' Alessandro Del Piero la pietra dello scandalo. Sostituito due volte di seguito da Ancelotti, il fantasista non ha perso la stima del citi. Zoff sul Talentino ha idee molto chiare: «Se dite che non è in condizione, offendete la Juve, Ancelotti e il giocatore. E' soltanto al sessanta per cento? Per uno come lui è già una buona percen- tuale. E' qui con le stesse possibilità degli altri, dovrà dimostrare come tutti di meritare il posto. Non ci sono sotterfugi: Alessandro è un grande giocatore anche se non ò al massimo e non è detto che in breve non torni quello di prima. Ho parlato con lui prima della Danimarca e non mi ha mai detto "Vengo soltanto se gioco". Con me vanno in campo soltanto quelli che danno le garanzie migliori». Contestatissimo il et anche per l'esclusione di Chiesa e la convocazione di Di Francesco a scapito di Tommasi. Ha una spiegazione per tutto: «Chiesa nella Fiorentina gioca da esterno e fa poco la seconda punta. Non è tagliato fuori, come non lo sono tanti altri. Ho scelto Di Francesco anche se gioca poco perché occupa una posizione diversa da Tommasi. Se ò per questo c'era anche Tacchinardi: non posso chiamare tutti quelli che sono in forma ma giocano nello slesso ruolo». C'è chi si diverte a sfogliare l'almanacco. E Zola? E Peruzzi? La pazienza di Zoff è senza confini: «lo penso a tutti, attaccanti ce ne sono tanti in Italia, non basta giocare una buona partita. Quanto a Peruzzi, tranquilli, non lo dimentico. In questo momento è sul livello degli altri». Detto che Ferrara rappresenta l'usato sicuro per una partita da ultima spiaggia, che Dino Raggio rimane un punto fermo perché è in crescita e che Di Biagio è l'alter ego di Albertini, Zoff ne ha anche perTotti e Vieri, che hanno attaccato gli arbitri colpevoli di non usare il pugno duro con chi tira più alle gambe che al pallone. Anche in questo caso il et va controcorrente: «Non credo che il calcio d'oggi sia troppo violento. Al contrario, ritengo che gli arbitri esagerino nello spezzettare il gioco. Ho visto fischiare punizioni e rigori da rabbrividire. Se Vieri vuole sapere cos'è davvero la violenza, chieda a Gigi Riva che aria tirava ai suoi tempi». Il portiere fiorentino: «Ingiusta l'esclusione di Chiesa: lechances vengono date solo a chi gioca nei grandi club» Il et: «Pago una tassa al turnover, ma chi soffre in campionato a noi può dare molto Del Piero è tra questi» **Si convocano sempre i soliti" **Non ho fatto favori alla Juve" L'ACCUSA LA DIFESA Francesco Toldo. a sinistra, ha lanciato il sasso. Dino Zoff, a destra, ha replicato per le rime a lui e agli altri critici. Sotto, Christian Vieri viene soccorso durante l'allenamento

Luoghi citati: Bielorussia, Coverciano, Danimarca, Europa, Ferrara, Firenze, Italia, Minsk