Ina, Umberto Agnelli apre a Trieste di Valeria Sacchi
Ina, Umberto Agnelli apre a Trieste Sanpaolo Imi prende tempo e rinvia il comitato esecutivo convocato ieri. La Borsa penalizza i titoli sotto Opa Ina, Umberto Agnelli apre a Trieste «Sipuò trattare anche con iprepotenti» Valeria Sacchi MIL ANO A sorpresa il Sanpaolo Imi cancella, all'ultimo minuto, il comitato esecutivo che era stato convocato per ieri pomeriggio. Né, peraltro, convoca il consiglio di amministrazioni!. Come interpretare questo ennesimo rinvio? I.a Borsa la sua risposta l'ha già data mandando al ribasso di quasi il 2,5% il titolo della compagnia romana, sceso a 3,0035 euro, poco sotto il valore dell'offerta di Generali. Le antenne sensibili del mercato, insomma, fiutano una situazione di stallo in piazza San Carlo (l'orse contrasti tra gli stessi azionisti) che non lasciercbbe sperare in grandi azioni di forza. I dottagli sul piano di rilancio di Sanpaolo attraverso Banca Fideuram sono del resto troppo poco conosciuti per capire se questo piano, una volta lancialo, potrebbe effettivamente essere un temibile avversario per contrastare l'attacco di Generali su Ina. Anche se non v'ò dubbio che, sotto il profilo del profitto, Banca Fideuram coda non di buona ma di eccellente salute e, abbinata ad Ina e alle assicurazioni Vita di Sanpaolo, rappresenterebbe certamente un polo assai più redditizio delle stesse; Generali. Certamente, come del resto ha ripetuto pochi giorni or sono l'amministratore delegato di Ina, Lino Benassi, non «c'è fretta». E questo potrebbe in parte spiegare il rinvio di ieri. Dovuto forse alla necessità di tarare meglio la contromossa torinese per renderla più efficace e più aderente al piano di integrazione tra gruppo Sanpaolo e Ina. Il rinvio non ha comunque scomposto l'aplomb di Ina che, ieri, ha riconfermato di «guardare con fiducia» a 'l'orino. La cancellazione del comitato esecutivo e stata giusti foà la dal Sanpaolo con l'obiettivo di «ridurrli i tempi di formalizzazione e ratifica del passaggio alla conno Opa, e di coinvolgere anche gli azionisti minori dell'istituto». In effetti, nonostante il comitato esecutivo abbia i poteri per decideri! il rilancio, in esso sono rappresentati solo i grandi azionisti dell'istituto torinese. Ed è vero che il consiglio avrebbe dovuto comunque ratificare la decisione del comitato. Tuttavia-non è certamente questa la ragiono che ha spinto i vertici torinesi a prender tempo. E più probabile che siano stati dei dubbi sulla meccanica stessa dell'operazione a consigliare un riesame della stessa. Ma su questi problemi gli advisor sono al lavoro e non sarà difficile trovare una via d'uscita. Che non dovrà comunque tardare troppo, se non si vuole rischiare che sia lo stesso titolo di Sanpaolo Imi ad uscirne penalizzato. Parallelamente si intensifica¬ no le voci di trattative por trovare un'intesa che metta d'accordo i contendenti: Generali, Sanpaolo Imi e Ina. E, naturalmente, soprattutto alcuni dei grandi azionisti che sono alle loro spalle. Si va da un grande accordo che vedrebbe nuovi protagonisti affacciarsi nel capitale delle Assicurazioni Generali, fino a ipotesi di contentini da aggiungere al Banco di Napoli per far accetta¬ re ai torinesi la resa. Tutto è certamente possibile, anche se forse non così facile da realizzare. Troppi sono infatti gli attori sulla scena, molti con interessi contrastanti fra loro. Senza contare che, sullo sfondo, il clima politico è a sua volta attraversato da turbolenze (anche per effetto della difficile vicenda Telecom) che ne alterano il quadro generale e, di riflesso, i rapporti di forza. Tra le dichiarazioni da registrare quanto detto ieri da Umberto Agnelli a chi, a Firenze, gli domandava se fosse possibile trattare anche con i «prepotem" ti». «Si può trattare anche con i prepotenti, purché siano salvaguardati gli interessi di tutti» ha detto Agnelli che, ha poi risposto «Non lo so» al questito se ci fossero trattative in corso con le Generali. «I management di tutte le società si stanno muovendo per cercare di ridurre al massimo le tensioni, che non sono mai positive per nessuno» ha chiarito il presidente di Ifil, concludendo: «Bisogna che ciascuno si renda conto che il tornaconto deve essere suddiviso in modo equo». In attesa di novità (oggi o domani potrebbe essere convoca to il tanto agognato consiglio di Sanpaolo), non resta che ricapito lare i tre possibili scenari: rilancio importante da parte di Sanpa olo attraverso Fideuram, tale da rappresentare una contromossa efficace, superpace ecumenica suggerita magari da Bankitalia con l'aiuto di una persona super partes (come potrebbe essere il presidente di Intesa Giovanni Bazoli) VafotÒdiMa età'parte dell'Ina, naturalmente con l'appoggio dei suoi grandi azionisti tra cui il Sanpaolo. Il presidente Ifil: «Dialogo possibile se si salvaguardano gli interessi di tutti. I manager si sforzano di ridurre al massimo le tensioni» RainerMasera
Persone citate: Agnelli, Giovanni Bazoli, Lino Benassi, Umberto Agnelli
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