Scoperto in Italia il gene delle metastasi di Piero Bianucci

Scoperto in Italia il gene delle metastasi All'Ircc di Torino la ricerca che in futuro potrebbe rivoluzionare la cura dei tumori Scoperto in Italia il gene delle metastasi Gli scienziati: così le cellule decidono di staccarsi Piero Bianucci Le nostre cellule dialogano tra loro, si scambiano messaggi. Tra i tanti, alcuni dicono «mettiamoci insieme» e altri dicono «separiamoci». Nei laboratori dell'Ircc (Istituto per la ricerca e la cura del cancro) di Torino è stata identificata una famiglia di geni che interviene nel meccanismo di separazione. La scoperta è importante soprattutto per la conoscenza di base, ma nei prossimi anni potrebbe rivelarsi preziosa per prevenire le metastasi dei tumori. L'articolo è uscito il 1 ° ottobre su «Celi», la più importante rivista di biomedicina. Le firme italiane sono quelle di Luca Tamagnone e Stefania Artigiani, con il loro capo équipe Paolo Comoglio (Università di Torino, direttore all'Ircc della Divisione di oncologia cellulare). Gli altri gruppi coinvolti sono dell'Università della California (San Francisco e Berkeley) e dell'Inserm di Parigi. A confermare la solidità della scoperta, sullo stesso numero di «Celi» compaiono risultati simili ottenuti all'università americana di Yale e in quella giapponese diNagoya. Come le cellule si aggreghino tra di loro è abbastanza noto. Molto meno conosciuti erano i meccanismi di repulsione e separazione. Nelle cellule nervose (neuroni) si era osservato che talvolta il lungo filamento che esce dalla cellula (chiamato assone), giunto vicino a un'altra cellula, deviava bruscamente, evitandola: una vera e propria repulsione. Ma come questo avvenisse e se avvenisse anche in altri tipi di cellule (epiteliali, per esempio) era ignoto. Per gradi, negli ultimi anni si è capito che sulla membrana delle cellule esistono strutture specializzate nel ricevere e nell'emettere messaggi di separazione. Le strutture che li emettono sono dette Semaforine, quelle che li ricevono sono le Plexine. Il gruppo torinese ha identificato una famiglia di ben nove geni che controllano il funzionamento delle Plexine. Poiché nelle metastasi una cellula cancerosa si separa dal tumore per andare a costituirne un altro in una diversa parte del corpo, è possibile che a determinare il distacco siano proprio questi segnali di repulsione. «Non possiamo ancora esserne sicuri - dice Paolo Comoglio ma noi speriamo che un giorno questa scoperta potrà servire a diagnosticare tempestivamente le metastasi. Forse si giungerà anche a farmaci capaci di prevenirle. Ci vorrà molto tempo: ma i cinesi dicono che qualunque viag- gio, anche il più lungo, incomincia con un passo». Luca Tamagnone è medico, ha 33 anni e si è specializzato in Finlandia. Stefania Artigiani, 27 anni, è biologa è sta lavorando per il dottorato. Insieme hanno identificato i geni delle Plexine, li hanno clonati e trasferiti in diverse colture di cellule, infine - scambiando i loro dati con i colleghi americani - hanno verificato che il ruolo di questi geni fosse esattamente quello che avevano ipotizzato. Tre anni di lavoro, fatto di «routine» tra vetrini e provette, ma anche di momenti eccitanti: per esempio quando il computer, confrontando le sequenze dei geni indiziati con la banca dati sul Dna, ha confermato l'avvenuta identificazione. «E' un po' come scoprire che l'identikit di un assassino corrisponde a una foto segnaletica archiviata in questura», dice Comoglio. E Felice Gavosto, direttore scientifico dell'Ircc, pioniere degli studi sulle cellule staminali che qui saranno tema di un conve¬ gno internazionale da giovedì a domenica, accenna con discrezione allo «stile» dell'annuncio: prima la pubblicazione su una rivista autorevole e il controllo della scoperta in seri centri di ricerca indipendenti, poi la comunicazione a giornali e televisioni. Una correttezza sempre più rara anche nel mondo scientifico. CELLULA A STUDIATA A TORINO PLEXINA CELLULA B STUDIATA NEGLI USA MEMBRANA CELLULARE I RICERCATORI DELL'ISTITUTO PER U RICERCA E LA CURA DEL CANCRO DI TORINO HANNO INDIVIDUATO I GENI CHE CONTROLLANO UNA SORTA DI ANTENNA DELLA MEMBRANA CELLULARE, LA PLEXINA V.:.-4>...*' RICERCATORI AMERICANI HANNO INDIVIDUATO I GENI CHE CONTROLLANO UN'ALTRA STRUTTURA CELLULARE CHE EMETTE SEGNALI DIRETTI ALLE ALTRE CELLULE (SEMA?ORINA) QUANDO L'«ANTENNA » PLEXINA PERCEPISCE IL SEGNALE DELLA SEMAFORINA LO INTERPRETA COME UN ORDINE DI ALLONTANARSI QUESTO POTREBBE ESSERE UN MECCANISMO COINVOLTO NELLE METASTASI TUMORALI L'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo. vicino a Torino

Persone citate: Comoglio, Felice Gavosto, Luca Tamagnone, Paolo Comoglio, Stefania Artigiani