«A mio figlio diranno: vedi? Quella donna è tuo padre» di Gian Piero Moretti
«A mio figlio diranno: vedi? Quella donna è tuo padre» PARLA L'INSEGNANTE CHE VUOLE CAMBIARE SESSO «A mio figlio diranno: vedi? Quella donna è tuo padre» intervista Gian Piero Moretti SANREMO UN professore; che da uomo diventa donna in un momento in cui la scuola tenta la strada delle riforme. Un pugno nello stomaco per qualcuno, per i vertici della pubblica istruzione, maall'Ipsia, l'Istituto professionale statalo per l'industria e l'artigianato di Sanremo, il cambia mento de) professore è stato accettato. Senza commenti, e soprattutto, senza giudizi. Nessuno scherno, ma tanta solidarietà e comprensione per M.L. 35 anni di Imperia, insegnante di esercitazioni pratiche nel laboratorio di elettrotecnica, diventati) donna. Anche se anatomicamente e allo Stato civili;, è ancora un uomo. «Anche se - assicura lui (lei?) - por poco». Professore, lei si sonte donna? «Non mi sento, sono una donna. Una donna nell'aspetto, ma soprattutto nella testa e nella sensibilità». Un cambiamento improvviso? «Fin da piccola preferivo giocare con le bambine. Mai un calcio al pallone. L'aspetto era quello di un maschio, ma in realtà mi sentivo femmina». L'anno scorso lei era ancora il professor. Quest'anno si è presentata a scuola al femminile: abbigliamento da donna, atteggiamento, voce da donna. E il seno... «La cura ormonale ha fatto il suo effetto. Se un genitore che ho incontrato nel corso del precedente anno scolastico mi venisse a cercare oggi non mi riconoscerebbe più». A scuola indossa la minigonna? «No, neppure fuori dalla scuola. In classe vesto unisex per evitare complicazioni. Ma fuori mi vesto come una donna». Cosa c'è nel suo guardaroba? «Giacche e cravatte sono scomparse. Può trovare tailleur, gonne, scarpe con i tacchi». Quest'anno ha già incontrato i genitori dei suoi alunni? «Per ora no. L'anno scorso una mamma venne a colloquio con me convinta di parlare con una professoressa». Dunque non è stato uno choc, nessuno scandalo? «Perchè scandalo»? In strada, nei negozi, dove non la conoscono si accorgono che lei non è una donna a tutti gli effetti? «11 parcheggiatore mi saluta con un 'buongiorno signora'; quando in un'area di servizio sull'autostrada vado nel bagno delle donni;, nessuna grida all'intruso...» Lei, nella vita, ha provato entrambe le esperienze. Le è stato difficile scegliere? «Da piccolo ho trovato difficoltà a metabolizzali! la mia condizione, ero maschio, ma la natura mi spingeva dall'altra parte. Poi mi sono resa conto che non avevo alternative perchè se è vero che si può adeguare il corpo alla mente, è altrettanto vero che non si può fare altrettanto adeguando la mente al corpo». Lei si è sposato, ha fatto un figlio... «Ho provato anche con la famiglia, ma non è servito». E ora cosa accadrà? «Appena gli psicologi che mi hanno in cura mi invieranno la cartella clinica, la trasmetterò al giudice di Imperia che dovrà autorizzare l'intervento chirurgico». Dunque si farà operare? «Certo, sono una donna. Solo i trans che battono non affrontano il bisturi perchè è proprio la loro particolare anatomia ad attirare i clienti». E' vero che ha iniziato le pratiche per la separazione da sua moglie? «L'ho fatto prima dell'intervento chirurgico per anticipare la sentenza del tribunale che non ammette il matrimonio fra due donne». Cos'è in tutta questa vicenda che la fa penare maggiormente? «Mio figlio ha due anni. Dovrà essere preparato a questa separazione. Gli psicologi infantili gli racconteranno che papà è andato via trasformando la mia vicenda in una favola. Crescendo capirà». Teme il giudizio della gente? «Ho già superato questa fase». Cos'è che la spaventa di più? «Il momento in cui qualcuno dirà a mio figlio: "Vedi quella donna? È il tuo papà"». «E' la mia unica paura. Non temo il giudizio della gente né l'operazione A scuola i genitori mi chiamano già professoressa» Sanremo la città dove il professore insegna esercitazioni pratiche al laboratorio di elettrotecnica
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