Un'Agenzia per il cibo dell'Europa di Francesco Manacorda

Un'Agenzia per il cibo dell'Europa Il Presidente all'Europarlamento promette anche un «libro bianco» sulla sicurezza alimentare Un'Agenzia per il cibo dell'Europa Prodi: così si tutelano salute e cultura dei 15 Francesco Manacorda inviato a STRASBURGO Bruxelles mette gli occhi nel piatto degli europei. «La protezione della salute dei consumatori è e sarà la nostra priorità», dice il presidente della Commissione Romano Prodi, annunciando al Parlamento europeo la sua intenzione di creare «un'Agenzia indipendente per i prodotti alimentari», che garantisca la qualità di tutto ciò che arriva sulle tavole dei Quindici. Ne fa un problema di salute, ma anche di futuro del Continente, Prodi, visto che «per gli europei il cibo e la cucina sono parte essenziale della loro cultura, del loro stile di vita, della loro identità» e quindi «minare la fiducia degli europei nel proprio cibo significa cominciare a distruggere il loro patrimonio culturale». Così, spiega, «prima della fine dell'anno» la Commissione presenterà un Libro bianco sulla sicurezza alimentare, con un piano d'azione per i prossimi tre anni, compreso appunto il progetto dell'Agenzia alimentare, e un vero e proprio codice di regole sui prodotti entro la fine del 2002, che sostituisca «le oltre 100 direttive di base oggi in vigore sui prodotti alimentari e sugli alimenti trasformati». L'obiettivo dichiarato è «disciplinare l'intera catena alimentare, dalla campagna alla tavola del consumatore, compresa la produzione di alimenti per animali. E in quello che, se si realizzerà, si annuncia come un deciso cambio di rotta, il presidente della Commissione spiega anche «se dovessero sorgere conflitti tra interessi dei consumatori e interessi dei produttori, la salute dovrà avere la precedenza». Travolti dalle uova alla diossina, scampati per miracolo alla fettina di «mucca pazza» britannica, sospettosi della soia geneticamente modificata, terrorizzati dalla sindrome della Coca Cola, esasperati per i primi rapporti da Francia e Belgio che parlano di acqua di fogna usata nei mangimi per animali, i consumatori europei - dice ancora Prodi - «pretendono di sapere, e ne hanno il diritto, tutta la verità e nicnt'altro che la verità su quello che mangiano». E' per questo che si pensa ad un'Agenzia, che assicuri il parere di «scienziati assolutamente indipendenti dalla sfera politica». Il presidente spiega che non ha ancora un modello chiaro in mente: «Potrebbe per esempio ricalcare il modello dell'Agenzia europea per la valutazione dei medicinali», che non ha poteri politici ma solamente tecnici e che però agisce «con notevole rapidità ed efficienza». O ancora ci sarebbe il modello di tipo americano della Food and Drug Administration, «un organo dotato di penetranti poteri di iniziativa e decisione» che «consentirebbe di intervenire prontamente a tutela della sicurezza alimentare in modo politicamente indipendente». Forse è questa l'idea che piace di più al presidente, ma lui stesso ammette che «non sono sicuro che un'Agenzia con queste caratteristiche possa essere istituita nell'ambito del trattato» che regola l'Unio¬ ne Europea. E contro una struttura copiata da quella americana si schiera decisamente Emma Bonino, che come commissario responsabile dei consumatori ha gestito tutto il caso della «mucca pazza» a Bruxelles ed oggi segue que¬ sti problemi da parlamentare europeo: «Gli americani stanno studiando come riformare la FdA, non mi sembra proprio il caso di copiarla qui da noi. E poi è un'agenzia che, ad esempio, non lia il controllo sui prodotti agricoli non lavorati, ma solo sugli alimenti finiti». Si vedrà, dato che lo stesso Prodi ammette appunto di non avere ancora le idee troppo chiare e si affida molto alla collaborazione con il Parlamento per scegliere la forma che dovrà avere l'Agenzia. Ma certo come dice la presidente del Parlamento europeo Nicole Fontaine, i consumatori si attendono passi rapidi e decisi: «Attendiamo con impazienza le sue proposte - dice rivolta al presidente della Commissione - e vorremmo tempi più brevi possibili visto che la scadenza del 2002 mi sembra assai lontana». L'obiettivo è quello di disciplinare tutta la catena, dai campi fino alla tavola dei consumatori, compresi i mangimi Previsto entro il 2002 un codice di regole sui prodotti che sostituisca le oltre 100 direttive di base attualmente in vigore ■ Alla frontiera un veterinario francese controlla un carico di prosciutti proveniente dal Belgio. Nella foto a sinistra, Romano Prodi, presidente della Commissione europea. Sotto, la presidente dell'Europarlamento Nicole Fontaine

Persone citate: Emma Bonino, Nicole Fontaine, Prodi, Romano Prodi

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Europa, Francia, Strasburgo