«L'Austria non è nazista» di Tito Sansa

«L'Austria non è nazista» E Haider dopo il successo elettorale dice: «Sono pronto a entrare nel governo, darò una scossa di giustizia» «L'Austria non è nazista» Tutti ipolitici contro l'«isteria» all'estero Tito Sansa VIENNA Unanimi, i capi dei partiti politi ci austriaci sono insorti ieri chi con toni moderati, chi piutto sto adirato - contro le massicce critiche della stampa straniera al voto di domenica scorsa che, con la vittoria del nazional-liberale Joerg Haider, è stata da molti definita un successo della destra estrema e del nazismo. Se la reazione del grande accusato Joerg Haider era logica e ovvia, hanno sorpreso quelle dei suoi più decisi avversari durante la campagna elettorale, lo sconfitto cancelliere socialdemocratico Viktor Kliina, l'astro nascente dei verdi Alexander van der Bcllen, e (assai in sordina) il vicecancelliere democristiano Wolfgang Schucssel, che considera il partito di Haider «degno» di considerazione per una eventuale! collaborazione al governo. Da parte sua Haider ieri, rompendo gli indugi, si è detto disponibile ad assumersi la responsabilità del governo. Ma piu ancora ha sorpreso la presa di posizione de) capo della comunità ebraica, Muzicant, che considera «eccessivi» e «in giustificati» gli allarmismi stranieri per il successo, peraltro parziale, (ha ottenuto solo il 27 per cento dei voti) del partito nazional-liberale. Haider è stato duro. Dopo avere detto «non c'è stata una sbandata a destra, ma una scossa di giustizia. Ora anche i piccoli potranno far valere i loro diritti», ha attaccato di brutto i giornalisti stranieri che «non ricercano abbastanza», aggiungendo «non ci lasciamo infangare da gente che non sa, non ci lasciamo influenzare dall'estero». A un giornalista ameri- cano che lo ha criticato per l'impiego in campagna elettorale della parola Ueberfremdung (eccessiva infiltrazione straniera) il cui conio viene attribuito al gerarca nazista Goebbels, Haider ha risposto sorridendo, in inglese, zittendolo con un «si tratta di una parola della ling.ua tedesca usata anche negli atti ufficiali della comunità europea». Irritato (pianto, e forse ancor di più, il cancelliere Klima, che ieri ha presentato le dimissioni al capo dello Stato ma è stato subito incaricato di governare per gli affari correnti fino alla formazione di un nuovo governo. «L'Austria viene diffamata ha detto - quando viene accusata di avere espresso un voto nazista. Il milione e duecentomila elettori che ha votato Fpoe non é nazista. Sono indignato, e lo dico non per difendere Haider ma per difendere il buon nome dell'Austria». Ha aggiunto che, per convincere i giornalisti stranieri convocherà quanto prima una conferenza stampa internazionale. Pacalo, invece, è stato l'intervento «prò domo Austriae» del verde van der Bellen, il quale, contestando la demonizzazione di Joerg, Haider nei giornali, alla radio e alle televisioni stranieri! (e di rimbalzo nelle cancellerie), ha criticato ('«isterismo dei media», precisando «l'Austria non era e non è nazista. Per farlo capire all'estero ai governi e tranquillizzarli andrò a Berlino, Londra, Bruxelles e Roma». Nessuna novità sul fronte delle consultazioni per la formazione del governo. In attesa dei risultati definitivi delle elezioni, che verranno resi noti martedì prossimo, gli scommettitori azzardano la previsione che dopo lunghissimi negoziati della durata di molte settimane - si giunga a una ripetizione della attuale coalizione di socialdemocratici e democristiani, eventualmente senza lo sconfitto cancelliere Klima. La seconda prospettiva (quella suggerita dal bavarese Stoiber pare su richiesta telefonica del vicecancelliere democristiano) ò la coalizione tra i «neri» di Schuessel e i «blu» di Haider, con quest'ultimo agli «arresti domiciliari» a Klagenfurt dove è capo del governo regionale della Carinzia. Il suo posto verrebbe preso (almeno provvisoriamente) dal grande industriale cartario Thomas Prinzhorn, che del resto ò il candidato ufficiale dell'Fpoe alla carica di cancelliere. Ma la persona che ha il coltello per il manico è Wolfgang Schuessel uscito indenne - e pochi se ne sono accorti - dalla disfatta elettorale della coalizione di governo. Schuessel, abile negoziatore (•• giocatore di poker, tiene il coltello per il manico. Può negoziare, e dettare condizioni, tanto ai socialdemocratici quanto ai nazional-liberali, può diventare cancelliere. «Il Paese viene diffamato» Protestano il Cancelliere il leader dei verdi e persino il capo della comunità ebraica La vittoria del nazional-liberale Joerg Haider (nella foto) e stata da molti definita un successo della destra estrema A sinistra.lo sconfitto cancelliere Viktor Klima che ha spiegato: «Gli elettori che hanno votato Fpoe non sono nazisti»

Luoghi citati: Austria, Berlino, Bruxelles, Londra, Roma