Miliardi in cambio di carta straccia

Miliardi in cambio di carta straccia INTRIGO AL CREMLINO Miliardi in cambio di carta straccia Così le banche riciclavano gli aiuti alla Russia reportage Giulietta Chiesa inviato a MOSCA PlU'si entra nel ginepraio del disastro russo, più si capisce che esso è artificiale, costruito in modo da impedire ogni possibilità di orientamento a chi volesse cercarne i responsabili. Ma la certezza dell'impunità ha fatto commettere ai padri del disastro non poche leggerezze e distrazioni. Ieri, nel primo articolo di questa serie abbiamo mostrato che, in effetti, i denari del Fondo Monetario Internazionale furono oggetto di una colossale operazione truffaldina di insider trading a favore, essenzialmente, dei banchieri-oligarchi russi. Cerchiamo ora di vedere in dettaglio quale uso fu fatto del conto numero 608555800, intestato alla Banca Centrale russa, presso la National Republican Bank (Nrb) di New York. Scopriremo diversi spunti interessanti. In primo luogo che la Banca Centrale russa fece - tra il luglio e il dicembre 1998 - un'operazione di gran lunga più vasta di quanto non le avrebbe consentito l'ammontare della prima trancile (4,782 miliardi di dollari) del prestito del Fondo Monetario Internazionale. Anzi, il prestito fu l'occasione per un arraffa-arraffa generale. Il potenziale ricattatorio dei banchieri, tutti finanziatori della rielezione del presidente Boris Eltsin, era tale che nessuno poteva dire loro dei no. C'è una foto del giugno '98 che mostra Eltsin mentre, al Cremlino, passa sorridente in rassegna sette affaristi, in testa Anatolij Ciubais. E' in quel tipo di riunioni che si prendevano le decisioni di insider trading. Nei fatidici ventinove giorni, dal 27 luglio al 24 agosto, uscirono da quel conto, venduti alle banche commerciali e alle borse, ben 5,7 miliardi di dollari. Nel mese di luglio (quando già il naufragio imminente era noto a tutta l'elite economica russa) la Banca Centrale aveva venduto alle banche commerciali 3,741 miliardi di dollari delle proprie riserve valutarie. Un solo metoso: dollari in cambio di futura carta straccia, rappresentata dalle obbligazioni a breve termine (Gko). Così, in soli due mesi i banchieri-oligarchi e i loro amici s'impossessarono, gratis o quasi, di circa 9 miliardi e mezzo di dollari. Per quanto concerne gli amici si può avere un'idea abbastanza pallida del loro numero dall'indiscrezione che l'ex procuratore generale Jurij Skuratov lasciò filtrare all'inizio della sua offensiva: 780 procedimenti penali contro i possessori individuali di obbligazioni russe che riuscirono a disfarsene poco prima del crollo. Chi erano i 780? Proviamo a indovinare: le avanguardie di quasi tutto il governo, di gran parte dell'amministrazione presidenziale, di tutta l'elite economica russa. Ma ci sono an- che gli amici degli amici. E non ci sarebbe troppo da emozionarsi scoprendo che dietro prestanonii russi ci furono illustri nomi di alti funzionari proprio dello istituzioni internazionali che coprivano il gioco, sapendo perfettamente quali guadagni procurava. Possono, Michel Camdessus, direttore del Fondo Monetario, e i massimi responsabili dell'amministrazione americana (inclusi il presidente Bill Clinton e il suo vice Al Gore) affermare che a fine luglio 1998 non si sapeva che quasi tutte le banche commerciali russe orano insolventi? Potrebbero, ma solo a condizione di ammettere che il Fondo Monetario Internazionale non ò in condiziono di controllare le operazioni che promuovo. 1 documenti in possesso de La Stampa provano elio delle ventisette banche commerciali che presero parto alla divisiono della torta, quattro non orano russe, e precisamente: Crédit Suisse, Cit.ibank, Chase Manhattan Bank e la già menzionata National Republican Bank. Le tre ultime presero parte allo operazioni della Banca Centrale russa in aperta violazione dei regolamenti, in quanto non esisteva alcun accordo preliminare tra questi sportelli e l'istituto di emissione russo. Per quanto concerno Crédit Suisse l'accordo bilaterale con la Banca Centrale esistette, fu firma¬ to il 14 novembre 1996 dall'altura vicepresidente Alexander Po tiomkin. Soffriva però di alcuni fondamentali difetti: Potiomkin non disponeva della delega per l'operazione e l'atto non risulta neppure «vistato» - come previsto dai regolamenti interni della Banca Centrale - dal dipartimento legalo. Un favore del valore di centinaia di milioni di dollari aggitint ivi, in (pianto permise a queSte quattro banche di disfarsi per tempo dello obbligazioni nisso in cui avevano investito (piando i loro rendimenti toccarono il 240 por conto annuo. Perché un regalo di questa portata? Forse negli hearings del Congresso americano qualcuno chiamerà i dirigenti di queste banche a raccontare il colpo di fortuna? E qualcuno chioderà all'allora presidente della Banca Centralo russa, Jurij Dubinin, che cosa ebbe in cambio di scelte cosi selettive? Por la cronaca: Crédit Suisse compro dollari por 75 milioni noi famosi 29 giorni critici; National Republican Bank comprò por 48 milioni; Citibank por 92 milioni; Chase Manhattan per 65 milioni di dollari. Lo altro 23 banche commerciali russe che abbiamo potuto vedere nell'elenco avevano in tasca un accordo bilaterale con la Banca Centralo nissa, firmato dallo stesso Potiomkin di cui sopra. Ma in quegli accordi non è stabilito un preciso sistema di conti e ciascuno di essi ora valido solo por un anno. E quasi tutti questi contratti - che stabilivano i limiti entro i quali le banche dovevano restare confinato nel partecipali.' alle operazioni valutarie della Banca Centrale risultano firmati nel 1996. Salvo quattro: quello con Stoliclinij Bank Sborozhenij, che non ha neppure data; quello con Prom- strqjbank Rossij del 17 gennaio 1997; quello con Neftekhimbank del 22 gennaio 1997; quello con Evrofinans del 13 novembre 1997. Di quest'ultima avremo occasiono di riparlare in questa serie. E saranno sorprese a non finire A prima vista comunque solo l'accordo tra la Banca Centralo e Evrofinans sarebbe stato in vigore nell'estate dell'anno scorso. A mono che gli altri accordi bilaterali non fossero stati rinnovati successivamente. Ma (piando gli inquirenti della Camera dei Conti sono andati a chiedere gli eventuali documenti certificanti il rinnovo, si sono visti oppone un rifiuto. Strano ma vero. In ogni caso cambia poco, perche si vede subito che lo banche, nessuna esclusa, hanno comprato dollari duo, tre, cinque volte più dei limiti suppostamele concordati. Poiché l'elenco sarebbe uggioso, accontent iamoci di qualche esem- pio (ina la lista in nostro possesso é completa). Credit Suisse aveva come limite 11) milioni tli dollari. Comprò por 75. Avtobank: limite 50, acquisti per 270. Alfabank: limite 25, acquisti per 183, Evrofinans: limite 10, acquisti por 61. Mdm: limito 25. acquisti per 183. Menatep: limite 50, acquisti per 235. Oneksimbank: limite 100, acquisti per 275. Oneste cifre si riferiscono al periodo 23 luglio-IH agosto 1998. (iosa dobbiamo dedurne'' Clio i vertici tifila Banca Centralo russa si orano dimenticato dei limiti da loro stessi imposti? E il Fondu Monetario, cosi attento ai dettagli per altri aspetti, ora andato a pescare? Non viene a nessuno il sospetto che questo simultaneo affare dello banche commerciali, sia stato l'effetto di un gigantesci i insider trading. Tutta la Mosca che conta no era al corrente, salvo lo delegazioni del Fondo Monetario Intemazionale, che soggiornavano di regola all'Hotel Metropol? Investigatori del dipartimento di lotta contro la criminalità economica hanno perquisito ieri i orali della banca russa Sovinbank, sospettata di aver trasferito illegalmente importanti sommo usando conti presso la ormai famosa Bank of New York. Si può essere corti che gran parte dei soldi in questione finirono sui conti di queste banche presso la Bank of New York. Non dovrebbe essere difficile seguirne il percorso, sempre che gli inquirent i americani decidano di farlo; abbiamo gli ammontare, i proprietari, il punto di partenza, Si tratta di banche insolventi, che hanno nascosto ì loro assets ai creditori, russi e stranieri. E che con queste fontine hanno creato nuove banche, con altri nomi. Ecco di che riciclaggio si è trattato. Non stiamo parlando di qualche mafioso, ma di un vero e proprio riciclaggio tli Stato. Il riciclaggio fu un do ut des: l'America lascio faro in cambio dell'aiu to doir«amico Boris», Robert Musil aveva torto: il denaro è una potenza molto tollerante, so gli conviene. Con i dollari provenienti dai finanziamenti del Fmi la Banca Centrale comprò obbligazioni di Stato proprio alla vigilia di una crisi annunciata I padroni della finanza moscovita con i frutti del colossale raggiro hanno creato società «pulite» Nessuno al Fondo Monetario Internazionale notò la frenetica attività di banchieri insolventi Tutte le transazioni hanno violato regole e accordi sulle operazioni valutarie Perquisiti ieri i locali della Sovinbank sospettata dai giudici di trasferimenti illegali di denaro Ventitré istituti privati russi e quattro stranieri si arricchirono con la caduta del rublo nel '98 LE CIFRE DEL BUSINESS DATI IN MILIONI DI DOLLARI 1 NOME DOLLARI DOLLARI 1 DELIA BANCA VENDUTI VENDUTI DAL 1/7/1998 DAL 23/7/1998 AL 1/1/1999 AL1B/8/98 1 Avtobank 503 270 1 Alba-Alliance 67 36 I Alfabank 298 183 1 Vneshtorgbank 383 210 1 Vozrozhdenie 164,2 89,2 I Eurofinance 86 61 1 Imperial 275 95 1 Inkombank 205 55 I Credit Suisse 85 75 Mdm 359 183 1 Mosbusinessbank 175 110 Most-bank 199 124 I Mfk 204 68 I Nazionolnyj rezervnij bank 210 130 Nehekhimbank 40 15 1 Uneximbank 545 275 ] Promstroibank 40 15 1 Republic National 78 48 Rossijskij credit 434 260 Sberbank 1109,386 366,47 I Citi-bank 157 92 Sovfintrode 1 14 64 1 Sbs-Agro 343 213 I Chase Manhattan 98 65 I Totale vendite dirette ■ alle banche | commerciali 1 | Valuta venduta 5 attraverso ; i canali ordinari | Totale 7347,586 3772,67 3383,478 891,01 10.731,064 4664,68 UN 3 RANCHI AMERICANE 23 BANCHI PRIVATI RUSSI NEW YORK FEDERAL RESERVE BANK MOSCA NEW YORK NATIONAL REPOBIICAN BANK WASHINGTON FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE OBBLIGAZIONI RUSSE DOLLARI DELLA BANCA CENTRALE RUSSA ;V.-"U1 ';;■.■■.>. ■".■-V."; . ..-.V. : Il direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale Michel Camdessus. La grande operazione di insider trading attorno al crollo del rublo dell'agosto'98 pare essersi svolta senza che i vertici del Fmi si siano accorti di nulla

Luoghi citati: America, Mosca, New York, Russia, Washington