«Nessun conflitto tra Violante e Mancino» di Aldo Cazzullo

«Nessun conflitto tra Violante e Mancino» Il Capo dello Stato a Milano nega scontri istituzionali; il numero uno della Camera concorda «Nessun conflitto tra Violante e Mancino» Ciampi alla Lega: Italia unita Aldo Cazzullo inviato a MILANO «Conflitto tra Violante e Mancino? Non c'è nessun conflitto, non parliamone neppure. Direi che uno degli aspetti migliori di questo nostro Stato è la capacità di collaborare fra le sue massime istituzioni. In Italia, grazie a Dio, questa attitudine c'è sempre stata». Al termine della sua terza e ultima giornata milanese, Carlo Azeglio Ciampi smorza i toni della polemica fra 11 presidente della Camera e quello del Senato; anzi, la nega. Parole di distensione cui hanno fatto eco poco dopo, da Roma, quelle di Luciano Violante: «Il Presidente della Repubblica ha perfettamente ragione. Non c'è nessun motivo di attrito tra Camera e Senato. Anzi, tra i due rami del Parlamento continua una proficua attività di cooperazione»; e, in particolare, con Nicola Mancino «c'è una antica tradizioni! di lavoro comune, che continua nei nostri nuovi incarichi». F' proprio l'elogio dell'unità nazionali; e della concordia al contro della mattinata di Ciampi. L'occasione viene (piando il capogruppo della Lega alla Regione Lombardia, Corrado Del Torre, gli offre un fazzoletto da tasca verde con il simbolo stilizzato del sole delle Alpi, simbolo della Padania. «Accetto volentieri - sorridi; Ciampi -, ma io parteggio per l'unità d'Italia». «Sono qui per riaffermare l'importanza delle autonomie locali - prosegue il Capo dello Stalo -, ma lenendo saldi due punii cardinali: l'unità nazionali;, che si deve nutrire dello diversità, e il principio per cui attraverso le amministrazioni locali si riesca a renden; sempre più semplice ed efficiente il dialogo con i cittadini, anche dando l'esempio di istituzioni semplici ed efficienti». A tu por tu con il presidente della Regione Roberto Formigoni, Ciampi torna sul toma della riforma elettorale amministrativa, del federalismo - «Occorre accelerare la riforma, all'insogna del principio di sussidiarietà» - e della sicurezza - «Mi impegno a seguire i problemi dell'ordino pubblico ancora non risolti, ma vi invito anelli! a non sottovalutare i passi che si fanno nella giusta direziono, e ad affrontare i problemi con tenacia e con inventiva». Ma è a piazza Affari l'appuntamento che il Quirinale considera il più significativo. E' la prima volta che un presidente della Repubblica varca la soglia della Borsa. Così come Ciampi ha inaugurato la prassi di visitare i grandi quotidiani (prima La Stampa, poi, l'altro ieri, il Corrieri! della Sera), e di cenare regolarmente con gli imprenditori locali. Un aggancio con la società e l'economia cui il presidente tiene in modo particolare. «Sono un po' imbarazzato - lo accoglie il presidente della Borsa, Stefano Preda - perché è inutile spiegarle che cosa si fa in questo posto, come funzionano i mercati». Ciampi riepiloga lo sviluppo recente del mercato borsistico italiano, dovuto anche alla «fortunata coincidenza» per cui «il rinnovamento della Borsa era già ultimato al momento in cui è stato raggiunto il rioquilibrio del bilancio pubblico»; quando, tra il 1996 e il 1997, «ottantamila miliardi sono stati messi a disposizione dell'economia nazionale». Ultimo appuntamento a Palazzo Cusani, dove Ciampi fa visita al comando delle Forze di Proiezione, dove si coordinano i reparti dell'esercito impegnati all'estero. La giornata del Presidente e della signora Franca era cominciata molto presto: alle 8,30 visita al Cenacolo di Leonardo da Vinci. Al loro fianco, oltre a Formigoni, al sindaco Gabriele Albertini, alla presidente della Provincia Ombretta Colli, an:he il presidente di Telecom Roberto Colaninno (sponsor, at.raverso Olivetti, del recupero dell'affresco). Al priore di Santa Maria delle Grazie, e dalla restauratrice Pinin Brambilla, il Presidente chiede notizie sulle difficoltà del restauro e sulla storia della basilica. «Ludovico il Moro fece abbattere l'abside appena ultimata per farla ricostruire dal Bramante? Non mi stupisce. Era un uomo di grande intelligenza politica, ma anche prepotente», commenta Ciampi. Che poi, a Palazzo Reale, inaugura la mostra di Hokusai, e si sofferma di fronte alla «Grande onda», il capolavoro del pittore giapponese vissuto tra il XVIII e il XIX secolo. E alla pinacoteca e biblioteca Ambrosiana indugia a lungo sui codici di Leonardo, sulla prima edizione del Beccaria (notando che il titolo originario, «Delle pene e dei delitti», suona inverdito rispetto a quello passato alla storia: «Probabilmente l'autore intendeva mettere l'accento sulla qualità della pena»), e sorride di fronte alla «Canestra di frutta» di Caravaggio, offerta all'Ambrosiana nel 1618 da un donatore illustre, il cardinale Federico Borromeo: «Questa me la ricordo. L'ho voluta riprodurre sulla banconota da centomila lire». Sì del Presidente al fazzoletto verde del Carroccio «Ma io parteggio per il tricolore » «Seguirò i problemi dell'ordine pubblico Non sottovalutate i passi del governo sulla giusta strada» Carlo A2eglio Ciampi tra il sindaco Albertini e Roberto Formigoni

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