SCHUMI di Cristiano Chiavegato

SCHUMI Il «giallo» della guarigione: il pilota tedesco ha spiegato perché non correrà in Malesia e Giappone SCHUMI •Non sono ancora un pilota Cristiano Chiavegato inviato a SCARPERIA Fra un giro e l'altro, al Mugello, Michael Schumacher ha provato diverse partenze. Entrando in pista dai box, simulazioni vere, con tanto di motore alle stelle e conseguente sgommata. Come se avesse fretta di tornare, di ripassare la procedura per il via dei Grand Prix. Il massimo dell'incongruenza, visto che il tedesco ha confermato - e non era lecito attendersi il contrario - che non prenderà parte alle; due ultime gare di campionato. Tuta rossa e cappellino con lo sponsor, un po' tirato in volto, il campione della Ferrari si è «confessato» dopo le 18,30, bacchettando a suo modo la Scuderia. Aveva iniziato i test alle 10, interrompendoli alle 10,45 per un'uscita di pista alla curva Scarperia, che si affronta sui 150 l'ora. Ruote bloccate in frenata, testa coda nella sabbia e urto contro le protezioni di gomme. Sospensioni anteriori piegate. Il pilota ha raggiunto i box a piedi: «Non ò stata una bella esperienza. Mi è tornato in niente quanto ò successo a Silverstone. Si ha paura, quando si esce in questa maniera». Dopo le riparazioni del caso, Schumi ha ripreso il volante alle 13,37 e, sebbene con molte interruzioni, non ha mai smesso, compiendo in totale 69 giri del circuito di 5245 metri. Ciò significa che ha percorso oltre 362 chilometri, molto di più della lunghezza di un Gran Premio. Notevole anche il suo tempo sul giro: l'27"287, un secondo in meno di quanto aveva fatto registrare Irvine la scorsa settimana in una simulazione di gara. «Non cambierò idea per questo - ha detto il due volte campione del mondo -. In questi mesi molte volte mi è capitato di pensare che ce l'avrei fatta a rientrare in fretta. E sempre sono rimasto deluso. Anzi sono io il primo ad essere deluso. Non posso gui¬ dare, né pensare di affrontare una corsa, se non sono al cento per cento. Ho fatto della mia vita di pilota una specie di credo, basato sulle prestazioni anche fìsiche. Se dovessi riprendere l'attività senza essere al massimo rischierei di superare certi limiti. Sarebbe sbagliato sopperire alle mie carenze attuali con un'atteggiamento simile. Sarebbe molto pericoloso. Per questo ho rinun¬ cialo. Non andrò in Malesia e in Giappone neppure come spettatore. Mi fa già abbastanza male vedere in televisione la mia auto con qualcun altro al volante». Poi la bacchettata alla Ferrari: «Nel comunicato diramato domenica è stato scritto che io sono ok. Questo è vero, ma soltanto in pane, lo si potrebbe dire per una persona normale. Se facessi il panettiere o il calzolaio, sarei a posto, potrei lavorare. Non sono invece in grado di disputare una gara in FI. Ho fatto tanti giri, credo di essere andato piuttosto veloce. Ma il mio cuore batteva troppo forte, dopo qualche passaggio ero affaticato. In corea, ogni tanto dovrei rallentare. E non penso che i rivali mi aspetterebbero». Schumacher ha tuttavia precisato che i rapporti con Maranello sono ottimi. «C'è stata qualche incomprensione con il mio manager - ha spiegalo - ma sono cose che succedono. Ora è tutto superato. Per quanto mi riguarda le relazioni con il team si sono fatte persino più intense. Tutti i giorni mi sento con Todt, col presidenti' Montezemolo, con l'ingegner Lunetta. Non ero mai stato cosi informato sull'evoluzione tecnica della nostra vettura». Ma il significato di questo test, se poi non conerà sino al prossimo anno? «Mi è stato chiesto dalla Ferrari. Per me non era il massimo, dato ii momento. Ma l'ho fatto volentieri. Mie sembrato che la macchina sia migliorata parecchio, rispetto all'ultima volta che l'ho provata. Il motore ò meglio e ci sono anche novità aerodinamiche che stavolta non abbiamo utilizzato. Credo che la Ferrari possa vincere in Malaysia e anche il Mondiale». Michael ha quindi sottolinealo come le corse gli manchino tanto, ma ha anche pronunciato qualche frase che può aprire interrogativi e dubbi sulla sua futura competitività: «Dovrò modificare tutto il mio programma di allenamento. In queste ore non ho provato dolore, ma non mi sento ancora bene. E ho capito che le ginocchia sono un mio punto debole. Dovrò ancora attendere. Fra l'altro non potrò rimuovere il chiodo che ho nella gamba prima della fine della prossima stagione. Speriamo che ciò non influisca. Anche perche, a questo punto, il 2000 diventa più importante di tutto, anche della voglia di tornare in corsa al più presto». Un piccolo allarme. Se giustificato, si vedrà alla ripresa dei test, in dicembre, [eri sera Schumi è tornato in famiglia, stasera sarà a Fresinone come ospite per una partita di calcio fra piloti e dj, domani in udienza dal Papa. Forse ha proprio bisogno di una benedizione. Prima l'uscita di pista al Mugello poi le stoccate alla Ferrari: essere idoneo non basta, non sono un fornaio Per me la stagione è chiusa ma ho fiducia: la macchina migliora

Persone citate: Michael Schumacher, Montezemolo, Schumacher, Todt

Luoghi citati: Fresinone, Giappone, Malesia, Maranello, Scarperia, Silverstone