RINNEGARE IL PASSATO

RINNEGARE IL PASSATO DIRITTO ALL'OBLIO E PRETESE ARBITRARIE RINNEGARE IL PASSATO Stefano Rodotà COMMENTANDO un verso di Friedrich Nietzsche. Manin Heidegger si inquietava della possibilità che si giungesse- alla «eliminazione di Mnemosyne», dunque alla perdita della storia e- della Memoria. Inquietudini simili percorrono il mondo degli storici, e non solo in Italia, quando si affronta il problema della «ripulitura» degli archivi di questo o di quel servizio segreto. Ed e questo uno dei problemi d'ordine generale che- il Garante per la protezione- dei dati personali ha dovuto affrontare- quando ha deciso su una richiesta di cancellazione dell'art Invio pam» duale- dei dati riguardanti il battesimo. In un mondo in cui i dati personali possono essere sempre più fai ilmente nu colti, e- ancor più facilmente richiamati in qualsiasi momento e eia qualsiasi luogo, e- divenuto sempre più importante «il diritto all'oblio», il diritto a non essere implacabilmente seguiti (perseguitati-') dal proprio passato. L'identità di ciascuno di noi non e- solo il frutto de-l cieco accumularsi d'ogni fatto quotidiano che- accompagna la nostra esistenza. E soprattutto il risultato d'una costruzione consapevole, che implica selezione, scelte, abbandoni, Si cambiano abitudini, opinioni, look. Ma i vecchi registri, o le- nuovissime banche elati, sono li a ricordarci ogni nostro rratto passato. Possiamo cancellarli? La legge riconosce- questo diritto. Ma il diritto all'oblio non può essere semplicisticamente risolto nell'illimitata possibilità di cancellare ogni traccia del passato. Devono certamente scomparire- le informazioni trattate- illegalmente, quelle non più necessarieper realizzare le finalità per le quali erano state raccolte. Anche in questi casi, pero, bisogna ragionare. Non v'e dubbio che ho diritto di vedere eliminati i dati illegittimamente contenuti in un archivio eli polizia, d'essere cancellato eia una lista di indirizzi 0 di veder scomparire i ciati forniti a una banca dopo aver restituito un mutuo che mi era stato concessi). Ma, colto da crisi mistica, potrebbe un dirigente del vecchio Pei pretendere che il suo nome scompaia dagli archivi di partito? Il diritto all'identità non può essere- convertito in una arbitraria pretesa a una totale autorapprescntazione. La dinamica dell'identità e la tutela della riservatezza possono essere realizzate anche esigendo elle rallini dati non siano divulgati senza particolari ragioni, integrando il elato originario con le novità sopravvenute (ad esempio, dimissioni), impedendo trattamenti ulteriori delle informazioni (ad esempio, conteggiare il dimissionario tra gli iscritti, a fini statistici, o continuare a inviargli materiale). Lungo questa linea, alla ricerca eli un equilibrio indubbiamente diffìcile, si é mosso il Garante. Sarebbe un esito davvero singolare se la difesa della riservatezza individuale obbligasse a una incessante riscrittura della storia, realizzando proprio una di quelle pretesetotalitarie- contro le quali si é voluto utilizzare lo strumento della privacy. Garante per la protezione dei dati personali

Persone citate: Friedrich Nietzsche, Manin Heidegger, Stefano Rodotà

Luoghi citati: Italia