D'Alema porta il tfr nella Finanziaria

D'Alema porta il tfr nella Finanziaria Dalla commissione primo via libera: «Bene il deficit del 2000, è realistica la crescita del 2,2%» D'Alema porta il tfr nella Finanziaria E Bruxelles approva i conti H0MA I contenuti specifici della finanziaria varala la scorsa settimana dal governo italiano «devono ancora essere esaminati», ma da Bruxelles giunge una prima valutazione positiva sugli obicttivi: «Il l'atto che sia stata riconfermata la traiettoria delineata nel DPEF, con un deficit all' 1,5% del l'il a fine 2000 nonostante eveni uali scostamenti rispetto al target, del 1999 hanno dello all'Ansa autorevoli fon li della Commissione europea da credibilità all'Italia». La finanziaria ((debutterà» oggi in Parlamento e sarà Palazzo Madama a esaminarla in prima lettura. Spetterà prima alla Commissione bilancio del Senato dare il via libera, sul (piale dovrà, poi, pronunciarsi l'assemblea dei senatori. Si prevede che la finanziaria passi poi alla soci «da, letl.ura.4jw^r^M|el la Camera dei deputati attorno al I B iiovr-tMlire: Qb^i^leslfi saràImistrtrto ai senatori dai ministri Amato e Visco, poi mercoledì ci saranno le comunicazioni del presidente del Senato Nicola Mancino. Il governo sarà presente in aula e sarà probabilmente il presidente del Consiglio D'Alcuna a presiedere l'assemblea D'ahuna ha precisato ieri sera che il governo intende «procedere a misure che facilino l'introduzione del trai fa monto del l'ine rapporto maturando per alimentare i fondi pensione». Le proposte saranno «'ini indori le nel collegato. I lavoratoli ha agiunto devono avere il diritto (li decidere come allocare i loro risparmi e ili inviarli ai ai fondi pensione aliravorso forti agevolazioni fiscali, il tfr ha uggiuntoi - 6 salario differitoli. I.e previsioni pei una crescila economica dell'Italia pari al 2,2% nel 2000, secondo le stesse fonti, «sono realistiche e forse anche prudenti»: «Il punto importante allei mano e che l'Italia e entrata in una fase (li crescita e che in Ogni caso non potrà non risentire della ripresa nella zona euro: e un fatto acquisito, infatti, che questa ci sarà e saia robusta». I.e fonti della Commissione Ile osservano che il disavanzo italiano a fine 1999 «sarà piti vicino al 2,0% (l'obiettivo originario contenuto nel programma di stabilita, ntli-> che al 2,4%» accordato alcuni mesi fa in sede Ecofin al governo in ragione delle pessimistiche previsioni di crescila. «Lo scostamento per quest'anno - aggiungono - non sarà comunque preoccupante. Ma e positivo che anche nell'eventualità di un deficit superiore al 2% sia stato ribadito l'obiettivo dell'1,5% nel 2000». L'esecutivo De esaminerà i dettagli e la composizione della manovra nel quadro del nuovo programma di stabilità che l'Italia (come tutti i paesi della zona euro) dovrà inviare a Bruxelles nelle prossime settimane. Le previsioni di crescita italiane sono comunque ritenute attendibili, se non addirittura prudenti. La Commissione vede infatti nei prossimi mesi un consolidamento della ripresa in Eurolandia e potrebbe anche ritoccare al rialzo la stima per il 2000 (2,7% per la zona euro) formulata nella scorsa primavera. «Anche l'Italia - concludono le fonti - ò entrata in fase di crescita e, nonostante le sue debolezze specifiche, non potrà non essere trascinata» dalla recovery che sta pren¬ dendo vigore in Europa. Una strigliata all'Italia è comunque arrivata dal commissario europeo Mario Monti. «E' verissimo che l'Italia sarebbe alla deriva se non fosse nell'euro ed ò verissimo anche che essere nell'euro non basta per vincere la sfida competitiva -ha affermato il commissario - occorre accrescere la competitività di sistema ed ò importante che si proceda con la massima speditezza». «Ciò che più di ogni altra cosa manca all'Italia Oggi non è la strategia, né la velocità, è il tempo. E' urgente riacquisire e acquisire ulteriormente competitività. Non è più disponibile, per fortuna, la via facile e illusoria delle svalutazioni periodiche», (r. e.) *** ★ * *' ★ ★ *

Persone citate: D'alema, Mario Monti, Nicola Mancino, Visco