Parigi, 25 mila patrons gridano no alle 35 ore di Enrico Benedetto

Parigi, 25 mila patrons gridano no alle 35 ore Calati da tutta la Francia, uno schiaffo per Jospin Parigi, 25 mila patrons gridano no alle 35 ore Enrico Benedetto corrispondente da parigi Venticinquemila patrons in piazza contro lo 'M> ore umiliano la mobilitazione Cgt (appena 7.000 lavoratori, secondo la Prefettura) che difendeva ieri - non lontano dalla grande assemblea imprenditoriale - la II Legge Aubry, su cui Palais Bourbon deve pronunciarsi entro fine mese. E' uno scenario inatteso, grave, e comunque sgraditissimo per la ministra del Lavoro e lo stesso Lionel Jospin. Le truppe padronali han no centrato l'obiettivo raddoppiando lo più Ottimistiche previsioni. Alla vigilia, s'ipotizzavano al massimo diecimila imprenditori. Ma la maxi-sala che la Porte de Versailles riserva in genere per i saloni era zeppa. Paracadutatisi a Parigi dalla Francia intera scandendo «Mart ine uccide l'occupazione!» i manifestanti non potevano che galvanizzare Ernest-Antoine Scil liòre, il numero I nella Confindustria transalpina. I media francesi lo presero in giro quando, ereditando dal suo meno combattivo predecessore l'organizzazione, la ribattezzò «Movimen¬ to». Oggi, assapora la revanche. Dinnanzi a una surreale platea, che rigurgitava di cappellini e t-shirt anti-Aubry, scandisce: «Madame, la vostra legge ò arcaica, partigiana, antisociale. (...) Il governo voleva dividerci: ceco la nostra replica. Contateci pure: siamo tutti qui», Dal pubblico, un'ovazione continua. E impietosi «bini!» quando l'oratore si accanisce contro la sua bestia nera. «Dimissioni!» gridano i venticinquomila come un sol uomo. In prima linea, la piccola e inedia impresa. Ma anche gli agricoltori Fnsea, mobilitatisi eccezionalmente a fianco degli industriali. E l'embrassons-nous contagia pure commercio e servizi, Dovevano essere gli ultimi fuochi d'una battaglia pluriennale, beau gesto orgoglioso che precede la capitolazione. E invece no. Costretto alla difensiva dall'exploit, l'esecutivo non può che abbozzare. Il metodo Jospin trova nella «concertazione non stop» la sua formula magica: rinunciandovi proprio adesso, Jospin rischierebbe grosso. Le concessioni, quindi, arriveranno. Ma la Gauche pcf rivendica, semmai, un inasprimento. Morale: cedere salvando faccia e compattezza governativa richiederà miracolosi equilibrismi. Ernest-Antoine Seilllòre presidente della Confindustria francese (a sinistra) stringe la mano a Lucidi Rebuffcl capo della confederazione della piccola e media impresa durante la manifestazione di protesta ieri a Parigi

Persone citate: Aubry, Bourbon, Ernest-antoine Scil, Ernest-antoine Seilllòre, Jospin, Lionel Jospin

Luoghi citati: Francia, Parigi