Festa della Milano che conta

Festa della Milano che conta Festa della Milano che conta Moda, arte, cultura dal Presidente dall'inviato a MILANO Con Roberto Calasso ed Elio Fiorucci (che ha smesso l'abbigliamento casual per un impeccabile smoking, superato solo dal redingote Anni 20 di Lorenzo Riva) discute su chi sia il dio della mitologia classica protettore della moda («Se non ricordo male è Vertumnus, dio delle metamorfosi e del volgere delle stagioni». «Ricorda bene, presidente - si congratula Calasso -, ne parla Brodsky in una sua opera». «Quella non la conosco». «Domani gliene farò avere una copia»). Con Gae Aulenti si complimenta per il restauro del cortile del Quirinale, con Umberto Eco si chiede come frenare la fuga di cervelli dalb università italiane, con Inge Feltrinelli si interroga sulle incerte sorti del mercato del libro, con Carla Fracci conversa dei suoi compositori preferiti (Brahms, Mozart e Ciaikovski), mentre in un angolo un intimidito Fabio Fazio mormora a Paolo Peluffo, il vecchio compagno di liceo a Savona diventato portavoce del capo dello Stato: «Ma allora me lo presenti?». Si diverte, il presidente. Tartine, aperitivi, succhi di frutta e conversazioni interessanti sotto gli stucchi della prefettura. Ospiti di Ciampi sono rappresentanti del mondo della moda, dello spettacolo, dell'arte. «Milano è anche questo», dà il benvenuto il presidente. Poi si sofferma a lungo a parlare di teatro con Valentina Cortese, che ha ingaggiato con la Fracci una gara di veli (ampi e scuri la prima, ampi e bianchi la seconda). Racconta della visita al Corriere della Sera: «Ad attendermi c'erano Montanelli, Afeltra e Biagi. Eravamo quattro giovanotti... è stata una bella sorpresa, un'emozione». Anche qui alla prefettura il presidente incontra alcuni personaggi del giornalismo: l'ex direttore del Corriere della Sera Piero Ostellino, il direttore del Sole 24 Ore Ernesto Auci, l'editorialista della Stam pa Boris Biancheri, e poi Massimo Riva, suo umico personale da anni. E rivede il rettore del Politecnico, Adriano De Maio, che ha salutato poco prima all'università Statale: «La sfida che abbiamo di fronte è collegare ricerca, industria e atenei. Lei che ne pensa, professor Eco?». Mancano gli annunciati Mike Bongiorno e Raimondo Vianelli): erano invitati, ma qualche nell'organizzazione dev'essere andato storto: hanno saputo del ricevimento dai cronisti, poche ore prima. Troppo tardi. Ecco invece Gianfranco Forre, Maiuccia Mandelli ovvero Kriia, Leopoldo Pirelli, Umberto Veronesi. La politica fa irruzione sotto forma di una telefonaa con il nensegretario del Ppi Castagnetti, che Ciampi invita a salire nei prossimi giorni al Quirinale. Poi si torna a parlare di arte grazie a Giò e Arnaldo Pomodoro, che hanno portato anche la loro cugina magistrato. «Pareva una festa n famiglia - racconta all'uscia Inge Feltrinelli -, non una di quelle bolge con duecento persone. Ognuno era invitato in base alla professione, e non alle parentele: né mogli, né mariti. E la signora Franca conversava per conto suo. Sono una coppia simpatica. Come dire? Giovane». [al. ca.l Gianfranco Ferrò e Carla Fracci

Luoghi citati: Milano, Savona