L'unione fa la musica

L'unione fa la musica L'unione fa la musica ■ L clima è come deve essere per una inaugurazio- ■ ne importante: festoso e di trepida attesa. FestoHso, perché la stagione dell'Unione Musicale che sta per incominciare si annuncia come un evento di proporzioni davvero inusuali per una singola associazione; e di attesa perché sul palco del Teatro Regio tornano mercoledì 6 (ore 21) le splendide sorelle-pianiste Katia e Marielle Labèque, ammirate per la vitalità interpretativa, la grinta, l'affiatamento e per tutta quella serie di dettagli minimi che fanno la differenza tra un grande duo e una delle centomila svaporate coppie cu musicanti che circolano - talvolta precedute da titoli altisonanti - nelle più pittoresche sedi. Il programma si apre su una delle composizioni orchestrali più affascinanti di Ravel, quel «Tombeau de Couperin» che, già nella primitiva stesura pianistica, si delinea come omaggio al clavicembalismo francese; e prosegue con'due composizioni mozartiane. La prima è il Concerto per due pianoforti e orchestra K 365, una pagina di netta impronta brillante e virtuosa, soprattutto nel trattamento delle parti solistiche; la seconda è la ben più celebre sinfonia in do maggiore K551 «Jupiter», l'ultimo lavoro sinfonico di Mozart - considerato giustamente la summa e l'apoteosi della sapienza costruttiva del genio salisburghese - nel quale rifulgono l'energia del primo movimento, l'intensa ispirazione delle pagine centrali, il complesso gioco contrappuntistico del finale. Protagonista della serata è l'Orchestra da camera di Mantova, il complesso che a partire dal 1981, data di fondazione, si è ritagliato un posto di crescente importanza nel panorama musicale intemazionale grazie alla costante ricerca tecnica e timbrica e all'alta qualità interpretativa. Per l'occasione il complesso è guidato da un direttore notissimo ai torinesi, Umberto Benedetti Michelangeli. Soliste del concerto mozartiano, come si diceva, sono le sorelle Labèque: nate in Francia, sul confine spagnolo, da madre italiana - gran musicista e ottima insegnante -, le due pianiste hanno evidentemente respirato l'aria dell'internazionalità e hanno assimilato una musicalità spontanea e genuina, attenta al dato tecnico e oggettivo - ma senza tic o fissazioni - e soprattutto concentrata sui valori dinamici e interpretativi. Per questo, accanto al repertorio classico per duo, Katia e Marielle di frequente propongono ben altri mondi espressivi e per la gioia del loro pubblico esplorano la letteratura moderna e contemporanea, compreso il jazz di alto lignaggio. Alfredo Ferrerò <> ottobre L'unione fa la musica

Persone citate: Jupiter, Marielle, Marielle Labèque, Mozart, Ravel, Umberto Benedetti Michelangeli

Luoghi citati: Francia, Mantova