Vicini & lontani
Vicini & lontani Vicini & lontani Ileana Zurri Avevate mai pensato di mettere in imbarazzo qualcuno chiedendogli la marca della sua automobile? Certo che no. Ma attenzione: se incontrate Ileana Zurri, non fatele quella domanda. Dovrebbe rispondervi che possiede una vecchia Panda un po' scassata, ammissione decisamente «sconveniente» per chi, come lei, tratta tutto il giorno di Ferrari Testa rossa e dintorni. Capelli castani, occhi azzurri, venticinque anni pieni di iniziativa, Ileana si è innamorata della rossa di Maranello, dell'atmosfera che si respira attorno alla Ferrari e ai suoi campioni e ha deciso di aprire a Torino un negozio dedicato a tutti coloro che condividono la sua passione. Al di fuori della vettura vera a propia, da lei si può trovare il mito Ferrari in tutte le sue declinazioni: sotto forma di T-shirt o cappellini, di autoadesivi e di modelli in scala (da uno a otto a uno a quarantatre), di foulard e orologi. Un vero paradiso per i collezionisti, per i soci dei numerosi fans club (nel solo Piemonte sono più di una ventina), per i fanatici di Schumi e Irvine. Ma anche per i ragazzini che sognano di diventare ferraristi e si accontentano per ora del diario con le foto dei bolidi, dello zainetto col cavallino rampante, del quaderno con il ritratto di Ascari. E visto che le passioni non hanno né razionalità né confini, da Ileana si può anche acquistare il «Rosso di Maranello», un caffè tostato a Modena e carrozzato in una speciale scatola di metallo naturalmente rosso squillante, in confezione regalo con uno spumante creato appositamente per brindare ai successi della mitica Ferrari! Stefano Paoletti Per ora Stefano Paoletti è soltanto un apprendista, ma se continua così, agile e muscoloso com'è, fra breve potrebbe diventare il primo italiano - e torinese Yamakasi. Il primo esperto, cioè, in quella che i francesi chiamano arte del «déplacement». Per capire con precisione di che cosa si tratta bisognerebbe fare con lui una scappata a Evry, una delle nuove città periferiche che formano la Grande Parigi. E' li che alcuni giovani si sono inventati un'arte/sport a misura di città industriale, una disciplina che può esistere soltanto in un contesto urbano, che trova la sua ragione di essere esclusivamente tra strade e grattacieli. Gli Yamakasi - il loro nome in zairese significa «Spirito forte, Corpo forte. Uomo forte» - hanno inventato un'arte che fa del panorama urbano il luogo per inventare movimenti inediti, destinati ad un approccio diverso al mondo che ci circonda. Bisogna vederli quando, cercando gli appoggi più inusitati e imprevedibili su muri, guardrail, pensiline di mezzi urbani, spiccano mcredibili salti, inventano coreografie mozzafiato, creano straordinarie figure all'insegna del rischio e deHa sfida. Surfisti senza neve, saltatori dal trampolino senza mare, danzatori senza palcoscenico, scalatori senza montagna, usano il contesto urbano in tutta la sua ostilità, in una sfida che è sport, arte e gioco. Ma anche tentativo di sopravvivenza, secondo il loro motto «sconfiggi il cemento, prima che il cemento sconfigga te». Uno sport che non prevede campioni superpagati, ma che non mancherà di far parlare di sé. m
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