Come partecipare ad un'asta e «perdere» una fotocamera di Anna Masera

Come partecipare ad un'asta e «perdere» una fotocamera INTERNET W Come partecipare ad un'asta e «perdere» una fotocamera il più utti. a oi e offerte: gannano ME la sono cavata per un pelo. E un po' mi dispiace. Dopo aver letto tanto del fenomeno delle aste su Internet, che secondo gli osservatori stanno cambiando l'economia mondiale, per capire di cosa si trattasse ho capito che l'unica era partecipare davvero di persona. Così mi sono decisa, e sono «andata» sul sito di eBay (www.ebay. com), il più popolare di tutti, con la ferma intenzione di fare un'offerta e di vedere se riuscivo a spuntare un acquisto interessante. Prima ho dovuto registrarmi (compilare il modulo è stata questione di un attimo) per diventare un membro della comunità virtuale di eBay. A quel punto, ho fatto un po' di shopping tra le offerte, in cerca di qualco¬ sa che potesse interessarmi: mi seccava comprare una cosa qualsiasi, pur di provare. Mi sono decisa a fare la mia offerta per una fotocamera digitale: in fondo era da tempo che intendevo comprarne una, ma aspettavo sempre che scendessero i prezzi. Ho trovato proprio quella che volevo: una Sony Mavica, quella facile da usare perché memorizza le foto sul dischetto floppy per computer. In realtà, ce nera da scegliere tra tanti modelli caratterizzati da sigle incomprensibili: ero impreparata, ma volevo azzardare lo stesso. Ne ho scelto uno a caso, più che altro perchè mi sembrava che il prezzo base fosse vantaggioso: solo 200 dollari (meno di 400 mila lire: in Italia nuova costa sul milione e mezzo di lire). Le descrizioni erano semplici e mi sembrava ci fosse tutto, custodia, software e batterie nuove comprese. Il venditore, un tizio di Pasadena, nel Maryland (Usa), si premurava di dire che l'aveva usata solo quattro volte in viaggio di nozze. Le spese di spedizione e di assicurazione sarebbero state a carico mio: erano previste sui 12 dollari, ma per gli Stati Uniti. Mi sono rassegnata al fatto che se avessi voluto ricevere il pacchetto in Italia, avrei dovuto sborsare di più. Anche perché questo genere di articoli all'arrivo in Italia richiedono anche uno sdoganamento: insomma, tra Iva e dogana, avrei finito con lo spendere il 30 per cento in più. Mi sembrava lo stesso un buon affare. E comunque, ormai ero invasa dall'eccitazione della gara. Ogni giorno ho trovato messaggi in posta elettronica da parte di eBay che mi avvertiva sullo stato dell'asta. «Finora la sua offerta per l'oggetto #165020136 è ancora la maggiore. Non si preoccupi. Se qualcuno supera il suo massimale, la avvertiamo». Poi è arrivato il giorno fatidico della chiusura dell'asta. E qualcuno all'ultimo minuto mi ha soffiato la Mavica offrendo 305 dollari. Se avessi visto l'email subito avrei potuto affrettarmi e aumentare la mia offerta. Ma da questa parte dell'Atlantico era notte fonda, dormivo. E il giorno dopo, non c'era più. Ho provato sollievo, perché in fondo non ero partita con l'intenzione di farlo davvero, quest'acquisto. Però un po' mi è dispiaciuto. Non è mai bello perdere. Il sito eBay è il più popolare di tutti. Prima bisogna registrarsi, poi s'inizia con le offerte: i fusi orari ingannano Anna Masera

Persone citate: Mavica

Luoghi citati: Italia, Maryland, Pasadena, Stati Uniti, Usa