Ridge Racer per battere tutti con un gioco da sala giochi di Maurizio Maggiani

Ridge Racer per battere tutti con un gioco da sala giochi VIDEOGAME Maurizio Maggiani Ridge Racer per battere tutti con un gioco da sala giochi SI è da poco concluso nella giocolandia del bagnasciuga romagnolo il campionato italiano di Playstation. Naturalmente a vincerlo è stato un ragazzetto di «appena» tredici anni. La prova con cui ha conquistato l'alloro è stato un gioco di corse automobilistiche: Ridge Racer nella sua quarta edizione. Conosco quel gioco e non mi piace. E', come si dice nell'ambiente, un «arcade». Arcade, come ormai recepisce anche l'Hazon, non è solo il leggiadro porticato, ma anche la sala giochi. Interessante, per inciso, che uno dei luoghi più prosaici o anche, semplicemente, più schifosi, se lo sguardo è puramente profilattico - della contemporaneità porti un nome inequivocabilmente aulico, classicheggiante, evocatore di tutto meno che di cicche mezzospente, lattine ammaccate in gemizio di birra rafferma, acne puberali in eruzione di coppia su scooters criminogeni. Aggiungo che io ci sono entrato nelle sale giochi e continuo a farlo perché certi giochi si fanno solo lì e portarli da qualche altra parte sarebbe come spostare il Palio di Siena dalla sua piazza o la briscola dalla sua osterìa. Bene, Ridge Racer è un gioco da sala giochi. Ovvero risponde alle specifiche esigenze di quel luo¬ go. E' abbastanza avvincente per spillare un bel po' di coins, è abbastanza facile per spillare un bel po' di coins, è di esecuzione abbastanza rapida per spillare un bel po' di coins. Secondo me è un po' schiocchino portarsi a casa per la familiare e protettiva intimità della cameretta un gioco la cui filosofia giace nello spillare coins, visto che nelle famiglie italiane di massima si gioca e si lascia giocare gratuitamente, e non ci sono - per il momento - fessure per coins nelle macchine da gioco casalinghe. Vado pazzo per i giochi di macchine, ma gli arcades li lascio per l'arcade sotto casa. Né favorirei gli arcades tra i fanciulli tredicenni. Che una macchina da seicento cavalli non può spiaccicarsi contro un muro e continuare la corsa come se niente fosso. I simulatori, invece, sono educativi, oltreché affascinanti, coinvolgenti, di imperitura giocabilità, perché, tanto per dirne una, contro il muro ci resti. Di più Ridge Racer ha uno dei filmati più insipidi di una storia - breve - dei video games che ha già dato delle eccellenze. Interprete è una squinzietta giap di indole, sguardo e gesti da zoccoletta suburbana alle soglie del terzo millennio. E neppure lei fa bene ai fanciulli. Nell'ambiente si dice che è un «arcade»: un luogo cosi prosaico porta invece un nome aulico e classicheggiante

Persone citate: Hazon, Ridge, Ridge Racer

Luoghi citati: Siena