Cercasi un monsignor Della Casa per il telefonino di Mirella Appiotti

Cercasi un monsignor Della Casa per il telefonino ULTIMA MODA di Mirella Appiotti Cercasi un monsignor Della Casa per il telefonino IN Italia 25 milioni di cellulari. Traguardo: 40. Un delitto? No, ma Piero Rinaldi e fluido I/iotta, scrittori, emiliani, Lootta anche bravo editore, a subire passivamente non ci stanno Iconio Scalfaro). visto che «osclusi gli ultraottantenni (ma poi, perché? ndr) e i lattanti, ci saremo praticamente tutti», stabilito che «qualcosa si doveva fare, e subito», i duo si appoggiano, da culli, alla filosofia di monsignor Della Casa («conviene! ubidire non alla buona, ina alla moderna usanza») ed ecco «Il galateo del telefonino». La trovatina è che, per compilarlo e dar fuoco alle polveri del consumismo, non hanno chiamato i sociologi, ma 25 narratori, di quelli più tosti, i trenta-quarantenni. Como Pennacchi che si divincola tra Io suo radici paesano («Volevi parlare con qualcuno? Prendevi la bicicletta e andavi sotto casa...») e il cediménto finale con turbata; conio Voltolini (anche un po' deus ex machina dell'impresa) che in duo paginott.e pinza padri, figli e portatile in una specie di tragoodia, tutt'altro che «hilaro»; mentre Pois ci fa godere di una surreale telefonata del morto nella cassa alla morosa; e Lucarelli minacciato da un telefonino ci insegna a usarlo come arma di autodifesa e anche di seduzione. Inarrivabile osservatore, quando è al suo meglio, Guido Conti «fotografa» l'uomo che «si appoggia con la fronte al palò... quell'uomo sta male, penso... Lo tocco su una spalla. Lui si volta all'improvviso e vedo che dall'altra parte, dall'orecchio, gli pende un filo con una specie di oliva davanti al labbro...». Morale: «Non bisogna avvicinarsi troppo alla vita». Come fa l'«eroe» di Lolli con il Nokia, testimone di disperati traffici di droga, sesso e incesti. Come sembra fare ma non fa Mozzi, fedele alla sua vocazione-finzione didascalica (Situazione A, situazione B ecc, ditemi in che modo usate il cellulare e vi dirò chi siete). Come fa la trentatreenne Rosa di Barbara Garnaschelli che si gioca, consapevolmente, il marito rispondendogli al telefonino durante una allegrisima scopata con uno sconosciuto. Attenzione, il galateo (mi suggerisce di lasciare il tetto coniugale ma non sarà un consiglio piccoloborghese? C'è comunque chi vola più distante, la Vallorani, che fa parlare la sua protagonista con un grande amore defunto attraverso un delizioso gioco di specchi e un portabile di fantasia. Quanto a Galiazzo resistenza-inesistenza degli oggetti e nostra tocca il suo culmino neU'essere-non essere noi medesimi un cellulare, così come potremmo essere la donna/l'uomo che amiamo e, naturalmente, il nulla. Ma tornando a terra, tenetevi almeno alla regola fondamentale del nuovo galateo: mai regalare un telefonino, si corrono troppi rischi. (E poi: «ricordati di vergognarti qualche volta» concluderebbe l'amico Della Casa). AA.VV. Il galateo del telefonino Mobydick, pp. 176, L. 20.000

Luoghi citati: Como, Italia