Tre party domestici, mille piccole cose per rendere omaggio a Virginia Woolf di Masolino D'amico

Tre party domestici, mille piccole cose per rendere omaggio a Virginia Woolf Tre party domestici, mille piccole cose per rendere omaggio a Virginia Woolf k i EL prologo NEL prologo una Virginia Woolf confusa ma determinata, lasciati biglietti per il marito Léonard e la sorella Vanessa, si reca al fiume, scavalca l'argine, si immerge nell'acqua, e appesantita da una grossa pietra di cui si era munita, annega.E'il 1941. Molti anni dopo, ai nostri giorni, a New York, una intellettuale cinquantenne che si chiama Clarissa - e una volta gli amici la chiamavano per scherzo signora Dalloway - esce, come già a Londra la protagonista del romanzo della Woolf, in una luminosa mattina di giugno, a comprare fiori: ha organizzato un piccolo ricevimento letterario per festeggiare il premio attribuito a Richard, poeta e romanziere, e suo grandissimo amico. RECENMasD'A Nel 1948. a Los SIONE ino ico Nel 1948, a Los Angeles, una giovane signora incinta tenta di leggere proprio «La signora Dalloway», ma è continuamente interrotta, soprattutto dal proprio senso di colpa. E' il compleanno del marito, un irreprensibile e glorioso anche se forse un po' noioso ex combattente; e mentre costui è al lavoro, questa Laura gli prepara una torta, facendosi aiutare dal figlioletto di tre anni. Nel 1923, a Richmond, per lei esilio terapeutico nei sobborghi della capitale. Virginia Woolf in persona comincia a concepire il suo nuovo romanzo, «La signora Dalloway» ; sarà la giornata qualunque di una persona estremamente sensibile alle piccole cose, estremamente portata, anche, a godere di ciascun momento; ma dovrà avere un finale inaspettatamente tragico, forse (a questo punto del progetto) un suicidio. Mentre medita questo, e mentre di là Léonard corregge puntigliosa¬ mente certe bozze. Vircinia cer- mente certe bozze, Virginia cerca di venire a patti con l'ostilità della serva-padrona, e di preparare un piccolo intrattenimento in occasione della visita dell'adorata sorella Vanessa. Con finezza straordinaria Michael Cunningham, californiano di New York, di cui questo è il terzo romanzo, manda avanti a brevi capitoli alternati i preparativi di questi tre party domestici, fino a un finale che imprevedibilmente ma assai commoventemente riunisce tutte le vicende. Fondata su memorie, biografie e altri documenti, la ricostruzione di un giorno nella vita esteriore e interiore di Virginia Woolf, con l'apparizione oltre che della sorella, dei nipotini Julian, Quentin e Angelica, risulta perfettamente convincente, senza che questa zona dichiaratamente letteraria tolga nulla alle altre due. La zona newyorchese è la più ricca di personaggi, con la sua piccola galleria di scrittori e satelliti e in particolare col ritratto del disperato poeta Richard devastato dall'Aids ; costui fa parte del disordina¬ to mondo aff to mondo affettivo che appartiene al passato e, meno, al presente di Clarissa, lesbica e con una figlia nata per inseminazione artificiale, a sua volta concupita da una donna gay militante. Tanto tempo fa Clarissa è stata un po' innamorata di Richard, alle origini delle nevrosi dei quale c è il rapporto con la propria madre... La storia californiana invece è tutta incentrata su di una analisi di insoddisfazione femminile di cui la stessa vittima trova difficile afferrare le sfuggenti coordinate. Con gli incastri e gli echi sommessi che rimbalzano fra le tre storie, nel corso delle quali passano tre generazioni, il tutto è organizzato così sapientemente, che verrebbe voglia di accusare di astuzia l'autore della virtuosistica operazione se questa non fosse sostenuta da una partecipazione appassionata unita a una leggerezza di tocco non indegne dello stesso modello woolfiano, al quale l'affascinante volumetto, non per nulla insignito del premio Pulitzer 1999, rivolge dunque un omaggio squisito. RECENSIONE Masolino D'Amico m_i _ « ~ Nel romanzo sono miscelati con finezza straordinaria destini e umori Michael Cu nningha m La ore, trad. Ivan Cotroneo Bompiani, pp. 7 72. L 26.000 ROMANZO

Persone citate: Ivan Cotroneo, Michael Cu, Michael Cunningham, Pulitzer, Virginia Woolf, Woolf

Luoghi citati: Londra, Los Angeles, New York, Richmond