Sellars soldato democratico di Sandro Cappelletto

Sellars soldato democratico Il grande regista americano mette in scena a Palermo l'opera rivisitata del compositore russo Sellars soldato democratico «Con Stravinskij lotto per la libertà» Sandro Cappelletto PALERMO Il capello pili verticale del con sunto, lo sguardo acceso, la risata scrosciante, l'entusiasmo da cui è difficile difendersi, lì regista statunitense Peter Sellare porta in Italia la sua ultima messa in scena dedicata a Stravinskij. Dal 15 al 17 ottobre, per il «Festival sul Move cento» - che si inaugura mercoledì con un concerto di Patti Smith assisteremo, in prima europea, ad una «Histoiredu snidai.» ambientata nei più degradati quartieri di Los Angeles Dopò il debutto a l'alenilo, lo spettacolo sarà ospite del «RomaEuropa Festival», che si apre questa sera con il «Faust» di ( loethe reinventato dal gruppo catalano La Pura del Hans: l'autunno sta diventando la Magione più ghiotta, per chi ama le provocazioni, «Stravinskij racconta Sellare scrisse la "Storia di un soldato" nel primo dopoguerra, quando era da poco in esilio dalla sua comunità, la Russia, e da se stesso. La tua terra non è più la ina gente, e la tua gente non è piti nella tua terra: ernesta, come vediamo oggi con assoluta evidenza, sarebbe diventata la condizione abituale del Novecento. La guerra, in patria e fuori, gli esili forzati, lo sradicamento di popoli interi». Lei ha chiesto alla poetessa chicana Gloria Alvarez di riscrivere, in spagnolo e inglese, il testo francese di Ranni/.... "Mi sia dicendo che non avrei dovuto? E il mio soldato è nato in Salvador ed è di ritorno a casa dal Kosovo. Cioè sta nel mezzo: una condizione conosciuta per secoli in Messico, che e una terra di mezzo, come la mitica terra di Nepantla». Prima la «Carriera di un libertino» ambientata in un ospedale psichiatrico, poi uno spettacolo costruito sui suoi brani sacri e raccontato tinche attraverso parola, canto, danza. Adesso, questo ((Soldato». L'amore verso Stravinskij non è ancora finito? «Nellasua musicae'e un'incredibile energia, consentita anche da una cultura popolare che non ha mai trascurato come Ionie ili ispirazione. Come non ha mai dimenticato il problema di essere compreso dal pubblico. Ma l'aspetto che più amo dal suo teatro è la dimensione democratica: anche questo allestimento è nato da una discussione radicalmente democratica tra tutte le sue componenti», Lei ripete volentieri la parola ((democrazia». «Forse perché sento tutte le restrizioni imposte in questi anni agli aitisi idei mio Paese, gli Usa...» Eppure, questa produzione le è stata commissionata dall'Orchestra Filarmonica di Los Angeles, dove ha debuttaLo lo scorso gennaio. «Io mi considero un artista impegnato, in ogni spettacolo che faccio. Non intendo accettare di rinchiudermi in stesso nella miti prigione mentale. Porse per questo a 1 lollywond non lavorìi». Nei modi,Stravinskij era piuttosto un aristocratico... «Ma scrivere un'opera come questa, per pochi interpreti e pochi musicisti, che si può eseguire all'angolo di una strada con due lire, e in netto contrusto con la stupidita e gli eccessi del capitalismo e della sua retorica applicata anche all'arte e al modo di rappresentarla». La ((democrazia» della messa in scena coinvolge lo spettatore? «Il cinema non è democratico: vedi un'inquadratura ed è solo quella. La tv non è democratica. Il teatro di Wagner non e democratico, perché nettamente prevalente è la scrittura musicale. Stravinskij considera tutte le componenti egualmente importanti e ognuna è libera di seguire la sua strada. Questo consente di moltiplicare i punti di vista, per chi crea lo spettacolo come per chi vi assiste. Mentre tu vedi qualcosa, io ne sento un'altra: poi, confrontiamo». Perché ha scelto una poetessa chicana? «Gloria Alvarez è fedele «ilio spirito del testo e libera di invenzioni meravigliose. In un Paesi; molto caliolico come il Messico, è nella lingua e nella tradizioni! teatrali; chicana che si sono ricavati momenti di liberta rispetto alla morale ufficiale. Cultura popolare conosciuta e riscritta: un procedimento familiare anche a Stravinskij, coltissimo e capace di andare in prestilo dal jazz e al tango», Chi è, oggi, il Diavolo che tenta il soldato? «Fino a quando ci saranno soldati disperati ói saranno diavoli». «Non lavoro per Hollywood, non voglio chiudermi in una prigione mentale. Sento tutte le restrizioni imposte in questi anni agli artisti del mio Paese» Il regista americano Peter Sellars, porta l'«Histoire du soldat» di Stravinskji a Palermo dal 15 al 17 ottobre; a sinistra, Laurie Anderson