BUON SENSO E FANTASIA LA TERZA VIA DI BLAIR di Aldo Rizzo

BUON SENSO E FANTASIA LA TERZA VIA DI BLAIR OSSERVATORIO BUON SENSO E FANTASIA LA TERZA VIA DI BLAIR Aldo Rizzo TERZA via, terza via, per piccina che tu sia... Vengono in mente facili versetti, con un po' d'ironia, ascoltando e vedendo come questa antica, mitica espressione conservi una grande attrazione nei dibattiti politici. Ultimo caso, ancora in corso, la discussione sui modelli di socialismo, o di democrazia sociale, in Gran Bretagna (dove si è appena concluso il congresso laborista) e in Germania, in Francia e in Italia. Ma i percorsi possibili della «terza via» sono davvero molto piccoli e stretti, in pratica inesistenti. Per dire, nell'ormai lontano 1977 Achille Occhetto scrisse su Rinascita, il settimanale politico-culturale del Pei, un articolo intitolato «Tertium non datur?». La risposta era positiva: «Tertium datur». Erano i tempi del grande dibattito sull'eurocomunismo, sulla sua capacità di trovarsi una strada autonoma e originale, tra l'ormai insostenibile modello sovietico e un'ancora inaccettabile socialdemocrazia. Dodici anni- dopo, mentre cadevano gli ultimi mattoni del muro di Berlino, lo stesso Occhetto, diventato segretario del Pei, chiudeva di fatto quella discussione, spianando ai comunisti italiani la via democratica occidentale. Senza voler fare paragoni, anche il fascismo ambiva a essere una terza via, tra capitalismo e comunismo. Finì come fini. Un caso più interessante può essere considerato la Cina d'oggi, che cumula la struttura politica autoritaria del comunismo e un'economia molto aperta al mercato. Ma si tratta appunto di un cumulo, non di una sintesi, ed è scontata l'opinione, o la previsione, che presto o tardi le due vie primarie (l'autoritarismo di scuola comunista e l'economia di mercato, con le sue pulsioni liberali) entreranno in collisione, e s'im¬ porrà una scelta tra l'una e l'altra. Venendo al dibattito europeo, tra i vari modelli di democrazia sociale, ricordiamo che è stato il New Labour di Tony Blair a rilanciare la terza via (The Third Way di Anthony Giddens), poi ripresa dall'Spd di Schroeder col nome di «Nuovo centro». A questa tendenza non si sono associati i socialisti francesi di Jospin, mentre i postcomunisti italiani (i Ds) si arrovellano e spesso annaspano in una disputa che in realtà è nominalistica. Infatti, essa si svolge tutta all'interno della via democratica occidentale e le politiche concrete adottate dai quattro governi di centrosinistra sono uguali nella sostanza, si differenziano soltanto in base ai dati specifici delle realtà nazionali. E neppure sono diverse, fondamentalmente, da quelle dei governi moderati di centrodestra, tipo quello spagnolo: Blair ha potuto firmare con Aznar un «manifesto» non dissimile da quello sottoscritto con Schroeder. E allora cos'è, cosa dovrebbe essere, questa terza via? Blair l'ha ridefinita a Bournemouth equidistanza dai conservatorismi di destra e di sinistra, quindi una politica agile e moderna, insieme sociale e liberale. In akre parole, la via della moderazione e del buon senso, con in più un pizzico di fantasia. Ma, se è così, va bene. Viva la terza via.

Persone citate: Achille Occhetto, Anthony Giddens, Aznar, Fantasia, Jospin, Occhetto, Schroeder, Tony Blair

Luoghi citati: Berlino, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia