Ciampi in Piazza Affari, guerra fredda fra Generali e Ina di Valeria Sacchi

Ciampi in Piazza Affari, guerra fredda fra Generali e Ina I NOMI E GLI AFFARI Ciampi in Piazza Affari, guerra fredda fra Generali e Ina Valeria Sacchi Ieri seta cena con un ristretto gruppo (li imprenditori tra i quali il presidente di Assolimi barila, Bonito Benedirli. Oggi Palazzo Marino, la Bocconi per la cerimonia in ricordo di Giovanni Spadolini, l'Università Statale. Son queste le principali tappe deliri tre giorni milanese del presidenti! della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ma l'appuntamento più delicato, per un signori.' che fino al maggio scorso era alla guida del Tesoro, lo attende domani in Borsa. Il Presidente resterà nel vago, o cercherà di mediare su) nodo che infiamma il listino, il passaggio di Tini a Tecnost? Intanto, nel giro di una decina di giorni, sul volto del nuovo padrone di Telecom, Roberto Colaninno, so- Carlo Azeglio Ciampi Emilio Gnutti no comparse rughe impietose a segnare le guance fino a ieri paffute, mentre la voce del suo grande alleato Emilio Giunti, «Chicco» per gli amici, l'uomo che viaggia in Koll Royces, suona alle orecchie dei cronisti insolitamente tesa. Eppure, non più tardi di venti giorni or sunti, insieme ai soci, Luciano Marinelli od Ettore I.onati, «Chicco» sturava champagne nell'ennesimo festeggiamento per la conquista di Telecom. Nessun riflesso negativo ha, viceversa, colpito il terzo protagonista della vittoria, il presidente onorario di Mediobanca Enrico Cuccia. Il quale sembra trarre dai venti di guerra che stanno investendo la «razza padana», ossia i neo padroni di Telecom, nuovo vigore. Solo così si spiega l'energia che sabato scorso l'ha spinto, sottobraccio al presidente della Banca di Roma, Cesare Geronzi (volto impermeabile a qualsiasevento), fino al Castello di Beigioioso ad ascoltare l'amico Cesare Romiti. Sul fronte Generali-Ina, a parte alcuni pallori dovuti alle domeniche passate alla scrivania invece che sui campi da tennis, non si notano vistose alterazioni di tratti o di vociLuigi Arcuti e Sergio Siglienti, Lino Benassi e Rainer Masera appaiono quelli di sempre. Lo stesso dicasi di Gianfranco Gutty e Fabio Cerchiai, con qualche nervosismo limitato ad Alfonso Desiata. Ma la loro guerra non è ancora entrata nel vivo, la prossima dovrebbe forse essere la settimana decisiva, e nessuno Enrico fra loro è sta- Cuccia Ste Cesare Geronzi to ancora accusato dal Financial Times di star perpetrando una «rapina in pieno giorno», come è capitato al duo Colaninno-Gnutti (sui cui destini molti anticipano un finale alla Ferruzzi, con Cuccia che rinvia entrambi in provincia, sul trattore). L'Opa lanciata da Pirelli su Unim fa invece benissimo a due importanti azionisti del gruppo della gomma e dei cavi che l'hanno studiata: il presidente Marco Tronchetti Provera e Carlo Puri, amministratore delegato di Milano Centrale. L'occhio è scintillante, l'abbronzatura perfetta. E a chi domanda a Tronchetti perché quest'Opa non verrà lanciata prima di gennaio, arriva una risposta curiosa: le insidie del millenium bag sconsigliano di rischiare operazioni a cavallo di fine '99. Il che potrebbe spiegare perché anche l'Opas di Generali su Ina è stata fissata per il gennaio del 2000. Chi invece non conosce pallori è il settore della Moda. La Ittierre di Tonino Perna si è aggiudicata i diritti di licenza del marchio inglese Husky, produttore della giacca impunturata che Elisabetta II indossa sempre quando monta a cavallo, mentre su Fendi si è riaperta la gara che vede, alleati contro la Gucci di Domenico De Sole, Miuccia Prada e il padrone di Vuitton Bernard Arnault. Il fatto è che nell'ultima riunione di famiglia le cinque celebri sorelle si sarebbero accorte che, per garantire a tutti (figli, nipoti e nipotini) un futuro sereno, bisogna portare a casa non meno di 400 miliardi a testa. Alfonso Che moltiph- Desiata cati per cinque fanno 2000 miliardi. Buone notizie anche dai grandi editori. I risultati operativi della Rcs guidata da Claudio Calabi crescono nei primi sei mesi di oltre il 20%, quelli del gruppo Mondadori del 29%, la raccolta pubblicitaria va a gonfie vele. E mentre Rcs per gli accessi ad Internet stringe un accordo con Marco Ruggiero, amministratore di Infostrada, il capo della Mondadori Maurizio Costa prevede che, nel giro di cinque, dieci anni, il peso del fatturato delle attività Internet sul giro d'affari salirà a Segrate dall'attuale 2% al 30/40%. A un anno dall'inizio dell'idillio, il sodalizio tra Rupert Murdoch e Letizia Moratti arriva ad una brusca rottura, di cui sono per ora ignoti i motivi. E la povera Stream, società tribolata, si trova ancora una volta di fronte all'ignoto. Intanto la Mediaset presieduta da Fedele Confalonieri si avvicina a passi di gigante al lancio della prima tv commerciale europa. Battesimo previsto, secondo l'amministratore delegato Maurizio Carlotti, il capodanno del Duemila. Il ciclone Argentina continua ad infierire sulla Sea, società del Comune di Milano dove è recentemente approdato come presidente Giorgio Fossa. E rischia di mandarne a gambe all'aria sia la privatizzazione, che le mire sugli Aeroporti di Roma. Lo scandalo non toccagli attuali vertici, solo i precedenti: Giuseppe Beinomi e Alfredo Gianotti. Ma il «caso» è intricato e pone grossi problemi al sindaco Gabriele Albertini. Letizia Moratti Ste Carlo Azeglio Ciampi Emilio Gnutti Enrico Cuccia Cesare Geronzi Alfonso Desiata Marco Tronchetti Provera Letizia Moratti

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