Internet? Non è più un rebus di Luca De Biase

Internet? Non è più un rebus Nessuna tecnologia ha mai avuto tempi di diffusione più rapidi del personal computer Internet? Non è più un rebus Epresto sarà semplice come la tv Luca De Biase Ma Internet è davvero difficile? Davvero i misteri del personal computer sono una barriera all'espansione della Rete? Davvero il telefono e il televisore sono più usati perché sono più semplici? In effetti, la penetrazione di tv e telefoni supera il 90 per cento delle famiglie, mentre il pc resta molto indietro. Ma una statistica pubblicata dal periodico americano Forbes e relativa agli Stati Uniti sembra smentire il pregiudizio negativo sulla difficoltà d'uso del computer e della Rete. Si osserva infatti che la velocità di adozione di Internet è maggiore di quella delle più importanti tecnologie del '900. La Rete ha atteso un po' più di 20 anni per essere adottata dal 35 per cento dei consumatori americani. Ma il televisore, dal momento della sua introduzione sul mercato, ha dovuta aspettare 25 anni per raggiungere lo stesso 35 per cento di consumatori, la radio qualcosa di più, il videoregistratore 35 anni, il telefono 40 anni. Un'accelerazione che certo si spiega anche con i differenti contesti economici e infrastrutturali nei quali le varie tecnologie sono nate: ma poiché le serio storiche citate indicano che Internet viene adottata a una velocità maggiore di quella di tv e telefono, cioè delle tecnologie assurte a emblema della facilità d'uso, si può ragionevolmente dedurre che la supposta complessità tecnologica dell'uso di Internet non sia poi un fattore decisivo. Evidentemente esistono tempi di maturazione dei nuovi media che non possono essere eliminati. In realtà, la crescita di Internet ha raggiunto una fase di esplosione esponenziale che non appare in discussione. Caso mai ci sono gruppi sociali più o meno refrattari. Si sa che la Rete viene consultata senza problemi dai ragazzi e dai bambini, mentre gli adulti l'adottano spesso con minore immediatezza. E si sa che le donne, storicamente del tutto disinteressate al pc, da quando c'è Internet hanno cominciato a battere sulle tastiere e cliccare col mouse fino a raggiungere quasi la percentuale di utilizzo maschile della Rete. Questo significa che la tanto dichiarata difficoltà d'uso del pc non è un fatto tecnologico, ma culturale. In effetti, non esiste il manuale d'uso di'«Yahoo!»" il sito più popolare del pianeta accoglie i visitatori senza barriere tecnologiche, ci si va e si pigia sui link in modo intuitivo. La difficoltà dunque non è il problema: sono i contenuti che contano, importa solo che cosa si fa con il computer. Del resto, come ogni tecnologia, man mano che diventa più sofisticata e matura riesce anche a diventare più semplice. E' già successo a tv, telefonò, elettricità: la tecnologia ha molla importanza e visibilità al momento della sua introduzione, poi tende a sprofondare nell'ovvio. Non a caso un guru del settore come Donald Norman "ha scritto* un libro dal titolo «The invisible computer», • li il .i», • -.. i ,.,,, . , i.. cioè il computer invisibile, nel quale presagisce il momento in cui l'accesso alle risorse dell'informatica avverrà con lo stesso tipo di modalità dell'attuale accesso alla luce elettrica: metaforicamente, ci si allaccerà alla Rete come oggi si accende un elettrodomestico infilando la spina nel muro, e si accederà al flusso di informazioni interattive con ogni strumento adatto allo scopo, dal telefonino al navigatore per auto, dalla macchina per videogiochi al forno a microonde intelligente. Considerazioni non da poco, per chi ìia la responsabilità di favorire e accelerare l'entrata de¬ gli italiani nella cosiddetta società dell'informazione. Programmi governativi e comunitari continuano a essere lanciati per stimolare l'informatizzazione e l'alfabetizzazione informatica. Non mancano progetti di incentivazione all'acquisto di pc, che in verità hanno la loro ragion d'essere solo nel momento in cui, cerne in Svezia, non costano nulla all'erario. Ma il vero tema strategico per lo sviluppo europeo nella nuova economia che sta nascendo attorno al boom di Internet e la creazione di servizi adatti, alla socialità, alla vita quotidiana e alla cultura europea e italiana. LA PAROLA USENET Le bacheche elettroniche, le cosiddette «newsgroup», gruppi di discussione su determinati argomenti, sono olire 25 mila, ognuna dedicata o un temo specifico Per partecipare, bisogna utilizzare su Internet la sotto-rete Usenet, che pubblica tutti i bollettini elettronici e permette di scaricare quelli che interessano per leggere i messaggi con calma on-line e pubblicare poi i propri. Non tutti i fornitori di Internet ; danno accesso a tutte le newsgroup di Usenet. Alcuni bloccano quelle ai natura violenta, pornografica, razzisto, : terroristica o semplicemente considerata poco utile (per esempio | in ufficio, dal proprio dolore di lavoro). Per capire gli argomenti trattati da una newsgroup, bisogna conoscere le sigle di riconoscimento della categoria in cui si inseriscono. Alt. significa «alternative» (cioè alternativa, con discussione libera, anarchica); ree. e «recreative» cioè ricreativa; sci sta per scientifica; soc. sta per sociale, culturale e religioso; comp. sia per computer, e cosi via. Ci sono quelle internazionali, per lo più in inglese, ma anche diverse italiane (quella storico e soc.culture.italian). Per avere un elenco completo dei gruppi di discussione su Usenet, si può andare sul sito Web di DejaNews (wwwdejanews.com). Se il vostro provider non vi fornisce Usenet potete richiedere un account «news only» (di sole newsgroup) sul sito di SuperNews (www.supernews.com) o provare un server di news accessibile dal pubblico online con una selezione migliore di bacheche (per esempio, www.jammed.com/--newzbot/). Altrimenti, e possibile leggere e inserire messaggi gratuitamente via Web sul sito di SuperNews o su quello di De'iaNews. Anna Masera Una statistica Usa dimostra che il pc si diffonde più in fretta di radio, telefono e videoregistratore Da quanto c'è la Rete anche le donne si appassionano al pc quasi nella stessa misura degli uomini Bambini e ragazzi sono stati i più lesti a imparare come si naviga su Internet Questo significa che la tanto contestata difficoltà d'uso del personal computer non è un (atto tecnologico ma culturale. Il sito più popolare e frequentato del mondo. "Yahoo!», è talmente semplice che non è neppure previsto un manuale d'uso: si entra senza problemi e si viaggia tra i diversi «link» in maniera intuitiva

Persone citate: Anna Masera, Bambini, Donald Norman, Forbes

Luoghi citati: Stati Uniti, Svezia, Usa