Sindrome atomica in Austria di Tito Sansa

Sindrome atomica in Austria Contro lo xenofobo Haider scende in campo anche Waldheim Sindrome atomica in Austria Boom dei verdi, l'unica certezza al voto di oggi Tito Sansa VII NNA C'ora molta suspense ancora ieri in Austria, alla vigilia dolio odierno elezioni politichi.', allo quali sono iscritti 5 milioni o ti()() mila cittadini. A crearla tra la popolazione sono sititi gli stossi responsabili della coalizione dei partiti, il socialdemocratico o il democristiano, i quali agitano lo spauracchio del caos, dell'ingovernabilità, (lolla rovina, so il partito Ppoo del populista Joerg Haider tiovosse ottenere dall'elettorato i numeri sufficiènti per entrare a far parte del governo, il cancelliere Viktor Kliitiii ammonisce: «La scelta o tra stabilità e ribaltone», il vicecancellioro Wolfgang Schuessel gioca a poker («0 tutto o nulla») o giura di dimettersi so, conio prevedono tutti i demoscopi, il suo partito democristiano verrà superato dalla Ppoe e sarà terzo in classifica. Haider dal canto suo non ha coito contribuito a dissolvere lo paure, annunciando chi.' «so saremo al governo, non una sola pietra rimarrà sopra l'altra», Il risultato 6 elio ancora iori, sabato, un milione abbondante di elettori austriaci ((piasi uno su cinque) non sapeva per quale pattilo votare: se por i due attualmente al governo, accusati di immobilismo, di mancanza di idee e di iniziative, oppure per quelli all'opposizione, due di sinistra (verdi o liberali) e uno di destra, che premono per i cambiamenti. A parto i verdi, risaliti sulla crosta dell'onda grazie all'incidente nella centrale nucleare giapponese, gli altri partiti vengono da diversi commentatori politici considerati «non degni di voto». Il settimanale «Formili» scrive addirittura che la scolti! per la stagnazione piuttosto che por uno Stato nello inani di Haider è «il malo minore», equivale alla scelta «tra il mal di (lenti e un attaccò di vomito». Tutt'o tre lo formazioni maggiori dichiarano che il loro obiettivo è la partecipazione al governo, possibilmente la poltrona di cancelliere: Klinui vuole restaro al suo posto, Schuessel vorrebbe rimpiazzarlo, Haider he addirittura duo candidati, se stesso e l'industriale Thomas ivinzhorn, plurimiliardario conio lui e, come lui, «difensore della povera gente». Tutte tre i partiti hanno nel contempo annunciato di essere pronti a passare dall'opposizione se i negoziati per formare una coalizione (ma quulo?) dovessero fallire. «Tutto è possibile con queste elezioni», hanno titolato ieri contemporaneamente due giornali. li uno di essi paragona il volo al gioco delle tra tavolette, «con un unico obiettivo, il potere, che salterà fuori da chissà dove». Stando ai sondaggi demoscopici di ben sei istituti di ricerca, due dovrebbero essere quest'oggi i perdenti (di poco i socialdemocratici, che rimarrebbero in testa con il 34-35 per conto, di molto i democristiani che precipiterebbero al 24-25 percento) e due i vincenti (i verdi intorno al 7 por conto e sopra tutti i nazionalisti della destro Fpoe fra i quali potrebbe andare il 20-27 per cento o anche più dei voti). Il futuro dell'Austria dipendi! da quel milione abbondante di elettori che ancora sabato mattina non aveva scelto. E non per indifferenza, come dimostra l'interesse suscitato dalla cosiddetta «tavolata dogli definii i», il dibattito televisivo di giovedì seni tra i cinque leader dei partiti maggiori, seguita da un milione e 400 mila telespettatori, benché in contemporanee venisse trasmessa la partita di Champions League della squadra viennesi! Kapid contro l'Interdi Bratislava vista da soli 300 mila spettatori. «Politica batto sport 4 a 1», ha scritto un giornali! confutando il luogo comune che l'austriaco è indifferente alla politica e vuole soltanto vivere tranquillo. Il ineritodól risvegliato interesse por la politica o anche per lo stordimento, l'incoltezza e le paure diffusi tra ia popolazione è - a dotta di tutti gli osservatori - di Joerg Haidor «ante portas». Giornali, radio o televisione gli hanno fatto da megafono anche all'estero, dal quale sono affluiti più di trecento giornalisti. Questi, a loro volta, hanno contribuito a moltiplicare e ingigantire la propaganda xenofoba del politico carinziano che, da buon populista, riesce ad accattivarsi il favore delle masse non guidandole ma semplicemente proponendo e promettendo quello che (isso chiedono - nieno tasso, sussidi di maternità, pensini più allo, elettricità c affitti più bassi, niente servizio militare e, soprattutto, blocco degli stranieri - riuscendo ad accontentare tutti. Spaventati da Haidor i politici rivolgono un ultimo monito agli elettori. Il cancelliere Klinia garbatamente mette in guardia contro una «situazione all'italiana», perfino l'ex presidente della Repubblica Kurt Waldheim, accusato di reati nazisti (a causa del (pialo per setto anni l'Austria fu messa in quarantena), avvolto il pericolo di un «isolamento internazionale».

Persone citate: Haider, Joerg Haider, Kurt Waldheim, Schuessel, Waldheim Sindrome, Wolfgang Schuessel

Luoghi citati: Austria, Bratislava