Uranio mescolata con le mani Rabbia e incredulità a Tokyo

Uranio mescolata con le mani Rabbia e incredulità a Tokyo Il premier Obuchi: incredibili negligenze. A migliaia assediano i centri di controllo temendo le radiazioni Uranio mescolata con le mani Rabbia e incredulità a Tokyo Marina Leonardini TOKYO Il primo ministro Koi/o Obuchi parla di «incredibile negligenza» e Koji Kitani, presidente della ditta che gestisco l'impianto por li» produzione di uranio arricchito di Tokaimura, si inginocchii! di nuovo davanti agli abitanti della città, ancora scossi per l'incidenti! di giovedì, e si scusa por l'accaduto, 11 servizio ferroviario è ritornato iori alla normalità, i negozi sono stati riaperti, od ò stato revocato l'ordino di evacuazione per lo abitazioni che distane) 350 motti dalla centrale. Il portavoce del governo, Hiromu Notiiikii, ha annunciato che i prodotti agricoli della zona possono essere consumati con tranquillità, anche so lo coltivazioni (li Boia rimangono sotto monitoraggio. Ma la paura rositi, o tremila persone si sono ammassate nei conili di controllo porsotloporsi al lesi di contaminazione. Come sottolineano i portavoce dell'Agenzia scientifica giapponese, «nessuna particella di materiale radioattivo ò stata rilasciata bell'ambiente)). Ma ciò solo grazie al sacrificio dei IH operai della Jco, filiale del colosso Sumilomo Metal Mining, entrali senza protoziono rutila zona contaminata por bloccare la reazione nucleare Kosla la rabbia dogli abitan- ti, furibondi por essere stati avvertiti di quanto accaduto solo dopo una decina di ore. Qualcuno ha addirittura continuato a lavorare, ignaro, nei campi. Del resto tra 1 contaminuti ci sono tre medici che, chiamati per assistere «tre operai colpiti da convulsione», sono entrati nell'impianto senza saper nulla, e senza alcuna protezione. Il governo, per bocca di Noiiiika, ha ammesso che «Non ci siamo resi conto subito della gravità della situazione e ci siamo mossi troppo lentamente. Nonostante tutto, spero che questo incidente, raro, non aumenti l'ansietà dell'opinione pubblica sugli sviluppi dell'energia nucleare in Giappone». Improbabile, visto che almeno 69 persone sono stale colpite da radiazioni o elio ieri un reattore nucleare, a 15 chilometri da Tokaimura, ò stato bloccato per una disfunzione: non c'è stata fuga di materiali radioattivi, ma la fiducia è persa. La stampa parla di una «commedia degli errori». Yukata Tatsuta, portavoce della Jco, rivela che i tre operai impegnati nell'operazione che ha scateni!to la reazione hanno mescolato con le mani una soluzione di uranio in un serbatoio d'acciaio inossidabile invece che in un'apposita cisterna. Che ne hanno versato 16 chili invece di 2,4 e che due di essi non avevano alcuno esperienza delle procedure, mentre il terzo era addetto a quel lavoro solo da pochi mesi. Ma i lavoratori dello stabilimento attribuiscono l'incidente alle istruzioni sbagliate ricevute dai manager dell'impianto e, secondo un quotidiano, i tre, ricoverati in gravi condizioni in ospedale, avrebbero oltre 10 anni d'esperienza nel trattamento di combustibile nucleare. Diffìcile, del resto, credere a un errore di tre operai, in un Paese in cui la gerarchia è esasperata. E l'impiego di 16 chili di uranio fa pensare piuttosto ad un esperimento per tentare di ottenere maggiore produttività. L'ipotesi è stata smentita da Moriki Aoyagi, presidente della Sumitomo Metal Mining. Ma neanche il governo ha la coscienza tranquilla: nel 1993, infatti, autorizzò l'entrata in funziono dell'impianto, malgrado la carenza delle misure di sicurezza previste nell'eventualità di un «incidente critico». Una bimba di due mesi viene sottoposta alla misurazione del livello di radiazioni in un centro medico di Tokaimura A destra, un samurai della II guerra mondiale si prepara per l'ultimo volo: un sorso di saké fa parte del rituale

Persone citate: Koji Kitani, Marina Leonardini, Obuchi

Luoghi citati: Giappone, Tokyo