Il conducente dormì 4 ore di Flavia Amabile

Il conducente dormì 4 ore Il conducente dormì 4 ore // dolore a Castel Madama «Siamo una sola famiglia» Flavia Amabile inviata a CASTEL MADAMA Stavano preparando da settimane il grande viaggio. A Castel Madama gli Scardala, i Piselli, i Cascina sono nomi diversi gli uni dagli altri soltanto alle orecchie di un forestiero di passaggio in questo piccolo paese non lontano da Tivoli, a Est di Roma. Per tutti gli altri, le settemila anime che a Castel Madama abitano, quei nomi rappresentano un'unica famiglia, sempre più grande con il tempo, i matrimoni. Nemmeno centinaia di chilometri di distanza avevano spezzato i legami. Normale, dunque, che quando, molto prima degli inviti ufficiali, si era diffusa la notizia del matrimonio della figlia di Antonio Piselli, da anni emigrato a Torino, i parenti rimasti a Castel Madama si fossero contati e avessero deciso di noleggiare un pullman per partecipare tutti al grande evento. Normale anche che la scelta della ditta di trasporti destinata a condurli fino in Piemonte fosse caduta sulla Scoton Tour di Ciciliano. Vincenzo Salviani, il proprietario, era un po' l'autista di Castel Madama, uno dei pochi a cui il paese intero si rivolgeva con sicurezza. A 34 anni guidare pullman era la sua vita. Aveva iniziato con la Cotral, l'azienda di trasporti del Lazio, poi si era messo in proprio: aveva acquistato due autobus e preso alcuni giovani alle sue dipendenze. Lourdes, Fatima, San Giovanni Rotondo: l'attività andava a gonfie vele. «Era attento, prudente, mai un sorpasso azzardato, mai una manovra pericolosa», ricorda Mario Cipriani, che con l'autista aveva compiuto diversi viaggi. In un certo senso ò stata proprio la prudenza la causa del tragico incidente di ieri. Quando la grande famiglia decise di partecipare in massa alle nozze torinesi, Salviani era già prenotato per un'altra corsa, un'andata e ritorno in giornata al santuario di padre Pio, una quindicina di ore almeno di viaggio. Nessuno, però, parve preoccupato. Vincenzo era un mago, il più bravo di tutti. Bastava un caffè ed era in grado di guidare per ore, al massimo portava con sé un giovane a dargli il cambio. Tutto a posto, dunque, e tutti al matrimonio della nipote del «Bistecca», il commerciante di carne all'ingrosso più noto della zona. La partenza era prevista per l'una della notte tra sabato e domenica. All'una, quattro ore appena di riposo tra un viaggio e l'altro ma puntuale come sempre, Vincenzo Salviani e il suo autobus erano sulla piazza principale di Castel Madama. Uno dopo l'altro erano arrivati i viaggiatori. Gli ultimi tiratardi li avevano visti caricare le valigie con i vestiti della festa e i regali sull'autobus, qualcuno aveva aggiunto una frase di saluti e auguri per la nipote del «Bistecca», poi l'autobus si era messo in moto ed era scomparso dolcemente nel buio della notte. Erano le 8 di ieri mattina quando il telefono è squillato a casa dei Ferrazzi, una villetta un po' fuori del paese, dove Vincenzo Salviani viveva con i suoceri. Ha risposto la suocera. Unii voce con un accento settentrionale chiedeva di Marzia, la moglie dell'autista. Chiamava da Genova. La ragazza, 2H anni, un bimbo di 40 giorni, e andata a rispondere. Da quel momento nella piccola villa il tempo si ò fermato. I singhiozzi della giovane vedova si levano alti, giungono fino in strada. Sei persone della grande famiglia di Castel Madama sono morte, una piccola famiglia è distrutta, un intero paese è in lutto.

Persone citate: Antonio Piselli, Ferrazzi, Mario Cipriani, Vincenzo Salviani