Mancino: «Al vertice Eni c'è stata una pulizia etnica»

Mancino: «Al vertice Eni c'è stata una pulizia etnica» Martedì il consiglio d'amministrazione. Ritorna l'ipotesi Bernabè, ma si fanno anche i nomi di Colombo, Ferrari e Colitti. Mincato dovrebbe restare al timone. Decisivo il Tesoro Mancino: «Al vertice Eni c'è stata una pulizia etnica» //presidente del Senato richiama D'Alema. Si sceglie il dopo-Ruggiero ROMA dalla redazione C'è grande attesa per il prossimo eda dell'Eni convocato per martedì. Dopo le dimissioni irrevocabili di Renato Ruggiero potrebbe essere quella la sede per sciogliere il nodo sulla futura presidenza del gruppo. Anche se c è chi continua a ipotizzare un rimpasto più ampio, che potrebbe coinvolgere l'amministratore delegato Vittorio Mincato. Decisivo sarà l'atteggiamento del Tesoro che dell'Eni controlla il 36%. Una bordata sul terremoto al vertice è arrivata proprio ieri dal presidente del Senato, Nicola Mancino, il quale ha esplicitamente cliiamato in causa Mincato: nell'Eni, ha detto Mancino, c'è stata una sorta di «pulizia etnica». Nel suo intervento al congresso ppi di Rimini, Mancino ha esordito parlando del governo nel quadro di una tendenza europea di «corsa al centro» che provoca contraddizio- ni in tutti i paesi europei, in Germania come in Inghilterra ma soprattutto in Italia. Sottolineando le contraddizioni del governo, Mancino ha poi parlato ci D'Alema definendolo una sorta di «asso pigliatutto». «La corsa al centro - ha detto il presidente del Senato - è la grande ambiguità di fine secolo»: una caratteristica, ha aggiunto, che «in Italia è così ambigua che registra una contraddizione di linea sia nel governo sia nei partiti dell'alleanza e in particolare dei ds. Da una parte - ha spiegato Mancino - si porta avanti una linea liberista, troppo liberista, che si spiega troppo comodamente con il ricorso alle regole del mercato. Dall'altra parte c'è una linea molto contraddittoria sulle privatizzazioni. Mi limito a parlare della pulizia etnica operata all'Eni dall'amministratore delegato». E a chi gli chiedeva se ne aveva parlato qualcuno, Mancino ha risposto: «Io ieri ne ho parlato con D'Alema che sedeva vicino a me». Ma cosa potrà accadere al vertice Eni? Dalla fine della scorsa settimana, da quando cioè si è diffusa la notizia di possibili dimissioni di Ruggiero, è cominciata a circolare, come di consueto in questi casi, una girandola di voci sui possibili candidati ad assumere la guida del gruppo. E, al passare delle ore, è tornata a circolare - ma si tratta solo di indiscrezioni che ovviamente non trovano conferme - anche l'ipotesi di un rientro di Franco Bernabè, l'ex amministratore delegato dell'Eni che ha lasciato il gruppo nel novembre del '98 per approdare Telecom. Anche se lo stesso Bernabè nei giorni scorsi aveva smentito tale probabilità, in ambienti interessati alla Spa petrolifera sono in molti a scommettere sull'ipotesi. Una strada, il rientro di Ber¬ nabè, che presupporrebbe però una staffetta: Mincato passerebbe cioè - secondo i primi scenari delineati - alla presidenza per lasciare a Bernabè il posto di capo-azienda. Insistenti, però, anche le voci che vedono alla guida dell'Eni il team Umberto ColomboVittorio Mincato. Colombo che già siede nel consiglio di amministrazione del gruppo ne assumerebbe la presidenza. Tutte ipotesi che allo stalo attuale rimangono tali e che non prendono in considerazione la possibilità - sostenuta da alcuni - di un completo azzeramento del vertice, da sostituire con unti squadra più compatibile allo statuto e alle sfide che il gruppo dovrà affrontare a breve: dal nodo delle alleanze internazionali (l'ipotesi Elf-Totalfina è sempre in piedi) al riposizionamento del gruppo nel futuro mercato del gas liberalizzato. L'uscita di Mincato, almeno ad una prima lettura dei fatti, apparo però improbabile: almeno che lo stesso amministratore delegato non decida di rimetlere il proprio mandalo. Ma l'ipotesi sembra difficilmente percorribile visto solo pochi giorni fa il eda gli ha riconfermato i potori e, quindi, la fiducia. «Non mi sento a rischio», ha dotto, sicuro di essorsi mosso nel rispetto dello Statuto dell'ente e di avere il consenso delle strutture del groppo. Tra i tanti i nomi dati come probabili candidature al vertice dell'Eni si è anche parlato nei giorni scorsi - ma si tratta solo di indiscrezioni - di soluzioni interne: dal dirottore generale della divisione Agip Luciano Sgubini, all'ex presidente della Snam Angelo Ferrari o l'ex presidente Enicliem Marcello Colitti. Ma anche di candidati esterni. Tra queste ultime spuntano i nomi del Ragioniere Generale dello Stato, Andrea Monorcliio, dell'ex presidente di Tim Vito Gamberale e dell'attuale amministratore delegato Fs Giancarlo Cimoli. Martedì si vedrà. L'amministratore delegato dell'Eni Vittorio Mincato Renato Ruggiero Ha appena lasciato la guida dell'Eni

Luoghi citati: Germania, Inghilterra, Italia, Rimini, Roma