«la Cia ci scippa i segreti industriali» di Emanuele Novazio

«la Cia ci scippa i segreti industriali» Polemiche sulle attività della centrale di ascolto dei servizi americani in Baviera «la Cia ci scippa i segreti industriali» Berlino: ogni anno in fumo affari per20.000 miliardi Emanuele Novazio corrispondente da BERLINO Ufficialmente non sono inai esistiti. Ufficialmente, i tre cittadini americani espulsi la scorsa estate dalle autorità tedesche perchè sospettati di essere agenti della Cia non erano mai entrati in Germania. Ufficialmente, le rivelazioni di stampa su di loro sono fantasie che non meritano neanche una smentita. Qualcosa di simile era già accaduto due anni fa: neanche allora fonti ufficiali avevano ammesso che un cittadino americano - il secondo segretario dell'ambasciata americana a Bonn, Peyton Humphries - era rientrato a Washington su «pressante invito» del governo Kohl, dopo aver cercato di convincere un alto funzionario del Ministero dell'Economia a passargli informazioni sulle aziende tedesche d'avanguardia, nel campo delle alte tecnologie. Casi isolati, o esempi di quello «spionaggio fra amici» che la fine della guerra fredda e la caduta del Muro - dieci anni fa hanno alimentato e trasformato in una attività ghiotta, per servizi segreti a corto di «nemici»? Poco dopo la cacciata dei tre cittadini americani, la scorsa estate, a Stoccarda si è svolta una riunione a porte chiuse fra i rappresentanti dei servizi di sicurezza federali e di alcune grandi imprese tedesche, padrone di casa il capo del Verfassungsschutz (i «servizi segreti» del Baden Wucrttemberg), Harald Woll. Non dobbiamo guardarci soltanto dai russi, dai cinesi o dagli iraniani - è stata la sostanza della sua relazione, secondo un dossier della «Zeit» - ma, soprattuto per quanto riguarda lo spionaggio industriale, anche da Paesi amici, Stati Uniti in testa. Perché, è convinzione del Verfassungsschutz, sono proprio le spie americane a provocare i danni più gravi alle aziende europee - almeno una ventina di miliardi di marchi l'anno, ventimila miliardi di lire, soltanto a quelle tedesche - rubando informazioni industriali e progetti e passandoli ai concorrenti americani. Ne sa qualcosa la Enercon, produttrice delle migliori centrali a vento del mondo: al momento di partecipare a una gara di vendila negli Stati Uniti, ha scoperto che i brevetti di casa erano diventati proprietà abusiva di un'azienda d'oltreoceano che - grazie a costi di produzione inferiori perchè non gravati dagli investimenti per ricerca e sviluppo - si è aggiudicata la gara. Se il ruolo delle spie continua a essere importante, tuttavia, il coinvolgimento diretto degli agenti non sempre è decisivo: la Cia e la National Security Agency - la Nsa con sede nel Maryland e filiale europea a Bad Aibling, in Baviera, dove ha installato la più grande centrale d'ascolto al di fuori degli Usa - operano di preferenza con strumenti elettronici sofisticati, capaci di captare qualsiasi telefonata, qualsiasi fax, qualsiasi e-mail. Soprattutto la Nsa: dietro il 90 per cento dei casi di spionaggio ai danni delle imprese tede¬ sche, hanno riferito i rappresentanti dei servizi segreti alla riunione di Stoccarda, ci sono gli uomini t: i mezzi della National Security Agency, da una decina d'anni particolarmente attiva nel settore industriali'. Sarebbe slata la Nsa a mandare a monte, nel '94, un contratto d.i sei miliardi di marchi fra l'Airbus e l'Arabia Saudita: captando centinaia di telefonate e di fax e passandone i testi al concorrente americano del gigante aeronautico europeo, che, conoscendo le richieste Airbus e giocando dunque d'ani icipio, si è aggiudicata la commessa. Perfino dietro il maggiore scandalo industriale tedesco del dopoguerra, il caso Lopez, ci sarebbe almeno indirettamente la Nsa: sarebbe stata l'agenzia americana a fornire alla General Motors le prove che i progetti segreti ili un nuovo modello di auto erano stati rubati dall'ex top manager «GM» poi passato alla Volkswagen. Anche in questo caso, la National Security Agency ci sarebbe riuscita spiando dallo spazio Lopez e passando le registrazioni alla General Motors. Tutto questo ò stato ricordato alla riunione di Stoccarda. Con una precisazione, l'ammissione dell'impotenza europea di fronti! ai mezzi dell'amico americano: «Onesto tipo di spionaggio non fa rumore, e non abbiamo persone in carcere alle quali far domande. Ci sono centinaia di indizi in grado di confermarci che abbiamo ragione: ma le prove sono estremamente diffìcili da trovare. E da provare».

Persone citate: Casi, Harald Woll, Kohl, Lopez, Peyton Humphries