D'Alenici: ma senza di voi il centro-sinistra non vince di Fabio Martini

D'Alenici: ma senza di voi il centro-sinistra non vince D'Alenici: ma senza di voi il centro-sinistra non vince Fabio Martini inviato a RIMINI Qualcuno lo temeva, qualcuno lo sperava, ina alla fine l'effetto - B e r 1 in g u e r non c'è stato. Massimo D'Alema è entrato nel «catino» della Fiera alle cinque della sera, clalla platea si è alzato un pallido applauso, accompagnato da qualche fischio. Un'accoglienza cosi e così, che sembrava preludere- ad un pomeriggio imbarazzante, ad una replica della clamorosa fischiata che i delegati socialisti del congresso psi del 1984 riservarono ad un altro leader della sinistra, Enrico Berlinguer. Ma dopo il saluto ili D'Alema al congresso, la platea ha cambiato idea e ha gratificato il presidente del Consiglio con ripetuti, convinti battimani. Soprattutto quando D'Alema ha pronunciato le frasi-clou del suo saluto: «Senza il rilancio di un centro democratico, il centrosinistra sarebbe condannato a perdere». E con la nonchalance del grande professionista della politica, D'Alema ha aggiunto: «Noi e voi apparteniamo alla stessa scuderia e il primo pi Iota - il candidato premier 10 sceglieremo insieme. E vi assicuro che se capirò che ci sarà un altro candidato con più possibilità di vincere, sarò 11 primo ad aprirgli lo sportello!». «E farlo scendere con la macchina in corsa...», chiosa va un delegato campano, anche se poi la maggior parte dei delegati - molto meno i dirigenti - hanno creduto alle parole di D'Alema e lo hanno di nuovo applaudiio. E tra gli ospiti sarebbe stato proprio D'Alema la staidelia giornata, se non gli avesse rubato la scena Francesco Cossiga. Con un intervento fluviale, ma pieno di trovate ad effetto, l'ex Capo dello Stato ha galvanizzato il congresso soprattutto quando ha fatto un annuncio a sorpresa: «Il mio cuore è con voi e da oggi vi chiedo di essere un vostro militante!», «nella buo- na e nella cattiva sorte mi sento uno di voi» e «concorrerò alla nascita di un nuovo soggetto riformatore»; «il centro si potrà fare soltanto partendo da voi», «da noi!». La platea è letteralmente esplosa in un lungo applauso. Cossiga si è commosso e si è platealmente asciugato le lacrime con il fazzoletto. Di fatto quell'annuncio e quell'applauso segnano il ritorno nella vecchia casa di Cossiga, un ritorno suggellato dall'abbraccio di Giovanni Galloni che e corso sul palco, seguito da Marini e da Mattarella. Un discorso pirotecnico, tinello ili Cossiga, accompagnato dagli applausi - ma anche dallo Sguardo vagamente preoccupato - di Pierluigi Castagnetti, segretario in pectore del partito. E Rosi Hindi, che nel passalo e stata presa in giro in modo spiacevole dal Picconatore, ha si applaudilo i passaggi anti-berlusconiani, ma quando ha visto la platea in visibilio, ha sussurrato: «Calma ragazzi, calma...». Calma, ma l'entusiasmo monta e il caso ha voluto che proprio mentre si spegneva l'applauso per la clamorosa rentrée di Cossiga nell'area Ppi, la presidente del congresso Maria Luisa Cassanmagnago ha letto il messaggio di saluto mandato da Oscar Luigi Scalfaro e molti delegati hanno fatto la piii semplice associazione mentale: nel "nuovo" Ppi ciie nascerà "questa notte con la probabile elezione di Castagnetti, potrebbero presto ritrovarsi tre personaggi come Cossiga, Scalfaro e Andreotti. Certo, la mutevolezza degli entusiasmi di Cossiga induceva molti capi del Ppi alla prudenza e lui stesso ha ammesso: «Io sono una persona ingombrante...». Oltre all'annuncio del suo ritorno a casa, Cossiga ha prese di mira Berlusconi con battute spassose: «Nei prossimi 500 giorni non vorrei essere costretto agli occhiali scuri per non essere abbacinalo dallo sguardo all'infinito e dal sorriso senza anima dell'onorevole Berlusconi». Il Cavaliere e stato preso ili mira anche da D'Alema («Se litighiamo noi e voi, vince lui, non c'è dubbio»), ma il tormentone anti-Berlusconi non e una gran novità e neanche i ripetuti, quasi imbarazzanti elogi a D'Alema («l'ho dovuto prendere a calci perche accettasse di andare a palazzo Chigi»), La sorpresa, semmai, é stato l'attacco alla lottizzazzioni ili marca Ds: «Con stile vecchio-doroteo e sapienza craxiana» i Ds propongono una versione riveduta e corretta della egemonia gramsciana, «l'occupazione di tutti i post i, da commesso ad animili stratore delegatoli. In questa critica, Cossiga è in linea con l'umore anti-ds del congresso, ben sintetizzata da Pierluigi Castagnotti: «La smettano di infastidirci con questa storia dell'Italia che da poco e diventata un Paese normale: nel passato se qualche pericolo l'Italia lo ha corso, non è stato certo per colpa della De!». Cossiga galvanizza la platea «Sono tornato Vi chiedo di essere un vostro militante»

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