Berlusconi: «Resto io il candidato premier» di Maria Grazia BruzzoneMaurizio Costanzo

Berlusconi: «Resto io il candidato premier» Il leader di Forza Italia al Costanzo show: «Ma se la sinistra mi intrappola, diventerò il regista del Polo» Berlusconi: «Resto io il candidato premier» «Pentiti usati comeiuke box» Maria Grazia Bruzzone ROMA La vicenda di Caltanissetta? «Si è confermata una pazzia», Ospite- al Maurizio Costanzo Show, Berlusconi spazia col piglio di chi sente già capo del prossimo governo. E tocca naturalmente anche le presuntc accuse di coinvolgimento nell'assassinio di Borsellino. Ma (masi le sminuisci!. E, a proposito delle parole del Pm Annamaria Palma, parla di manipolazione dei media. «Ho pensato che ora iniziata la campagna elettorale giudiziaria, poi mi sono ricreduto quando ho constatato che il presidente dell'Antimafia Del 'l'ureo domandava come mai il Viminale ha rinnovato il contralto al pentito Cancemi, dichiarato totalmente inaffidabile da beh 4 procure». Più che coi magistrati, il leader azzurro se la prende coi pentiti. Non lutti, perché riconosce che sono servili alla lolla contro la criminalità. Berlusconi ce l'ha con i pentiti «da allevamento», «jukc box» in cui «certi pm inseriscono il gettone, e ascoltano la canzone che vogliono ascoltare». Perchè non fa come Andreootti e combatte i giudici nelle sitili proprie invece di attaccarli?, chiede Mario Pirani di «Repubblica». «Lui e un senatore a vita, io il capo dell'opposizione». Poi ricorda l'accanimento giudiziario contro il suo gruppo dal '93 a oggi. E sostiene che ecciti giudici, por il loro passalo, non possono essere considerati altro che avver- sari politici». Comunque lui si sente la coscienza a posto: un «imputato modello». «Certo, se potesse farsi qualche giorno galera rassieurebbe i suoi nemici», ironizza il direttore del Resto del Carlino Cane. «Mi ritroverei al governo con l'80%» ride il Cavaliere. Un ennesimo riconoscimento di stima a D'Alema («se dice no è no, se di dice sì è sì, al contrario di altri»), il direttore della «Stampa» Marcello Sorgi domanda che ne pensa della riduzione delle tasse annunciata dal governo. «E'solo apparente. Il governo dà con una mano quel che toglie con l'altra. Riduce dell'1% l'Irpef, ma poi aumentano benzina e bollette, e c'è l'inflazione più alta d'Europa». La titolare di una profumeria di Milano, oggetto di ben nove rapine, introduce il tema della sicurezza. «Dovrebbero averle messo almeno una guardia davanti al negozio», commenta il leader del Polo. «Allora a chi ne avute 10 tocca un carro armato», scherza il direttore di «Liberazione» Alessandro Curzi, che sollecita Berlusconi ad assumersi la guida di un Grande Centro, lasciandosi a fianco la destra e una sinistra unita. Berlusconi lì per lì non raccoglie. Annuncia, dopo il «tax day», una «giornata sulla sicurezza» per il 10 ottobre. Anticipa il programma del Polo in materia, l'integrazione delle forze dell'ordine e il «vigile di quartiere» che conosce i problemi dei cittadi¬ ni e li protegge. Ma se Paolo Franchi del «Corriere» gli chiede come mai ha gridato allo «stato di polizia» quando certe misure le proponeva il governo, spiega che «nell'emergenza a volte si finisce por calpestare i diritti dei cittadini». Il Cavaliere non risponde alla domanda di Paolo Graldi, direttore del «Messaggero», che vorrebbe sapere i nomi dei suoi ministri di Giustizia e dell'Interno. «Non voglio creare disordine nel Polo deludendo aspettative», scherza. E quando Ernesto Auci, direttore del «Sole 24 Ore» vorrebbe saperne di piii,sulla privatizzazione dell'Enel, sostenendo che in Fi ci sono tanti ex de molto statalisti, replica che Fi non è affatto l'erede della De, caso mai sta raccogliendo i voti di De, Psi, Psdi, e Pri, «che forse deciderà addirittura di passare dalla nostra parte». Tutte componenti a cui Berlusconi oggi, forte del 40% attribuitogli dai suoi sondaggi, dice di tenere moltissimo. Insomma, Fi, incassato l'ingresso nel Ppe, sembra proporsi come «erede del pentapartito». E allora perchè è cosi disponibile alla commissione su Tangentopoli proposta da Veltroni? «Ho saputo che sarebbe presieduta da due autorevoli ex presidenti di Corte Costituzionale e ho capito che la sinistra più di questo non era disposta a concedere». Discorsi di chi si sente già in campagna elettorale e quasi vincitore. Ha pensato a come risolvere il problema del conflitto di interesse?, lo sollecita Sorgi. Il Cavaliere risponde citando la sua proposta di legge, «insabbiata» dalla sinistra al Senato dopo essere stata approvata dalla Camera. In ogni caso esclude la cessione del gruppo: «Ho la fortuna di figli con un forte senso dell'imprenditorialità». Allora si candiderà comunque come premier? «Se la sinistra non riuscirà a inventare dei trappoloni. Altrimenti cercherò con gli alleati il miglior candidato. Ho già avuto comunque tante soddisfazioni, che la mia ambizione oggi è soprattutto essere il promotore di un cambiamento reale. Sono già deputato europeo, e non sarà facile togliermi dalla scena politica». SilvCoPaSD'socap Silvio Berlusconi con Maurizio Costanzo durante la trasmissione

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