Telecom, la bufera investe Palazzo Chigi di Zeni

Telecom, la bufera investe Palazzo Chigi Ancora un'ondata di vendite in Borsa: fondi e piccoli azionisti in rivolta. Oggi Amato in Senato Telecom, la bufera investe Palazzo Chigi Sotto tiro la golden sbare Armando Zeni MILANO Due fronti. Uno politico. E ovviamente quello finanziario. Passano le ore e tre giorni dopo il blitz annunciato da Roberto Colaninno con il passaggio del controllo di Tim da Telecom a Tecnost, l'ira di piccoli e grandi, dei piccoli azionisti e dei grandi gestori (soprattutto stranieri) ai quali l'idea di vedersi sottratta la ricca Tim e data in cambio la superindebitata Tecnost proprio non va giù, ha finito col contagiare il palazzo della politica e gli eccessi di dirigismo in questioni economiche del governo. «La vicenda Telecom impone alla politica una riflessione, non si può più improvvisare», è la sottolineatura di Franco Marini che tra gli applausi dei popolari punta il dito contro quella nuova lava impronditorial-finanziaria, la razza padana dei Golaninno e degli Emilio Gnutti per intenderci, che dicono sia molto amata du D'Alema e da alcuni ministri diessini: «E' stato un errore plaudite le prime cordate avvi turistiche...». Ma la novità, se possibile, è il malumore tra i diessini. Malumore che cresce, contagia Lanfranco Turci, responsabile imprese dei Ds: «Sulle ristrutturazioni in corso nel capitalismo italiano il governo non ha chiesto opinioni ai partiti che lo sorreggono, è andato avanti come un trattore accentrando tutto». Contagia il torinese Chiamparinoe il milanese Michele Savati che definisce «ingenui» D'Alema e Veltroni, entrambi, tlice, «ignoranti in vicende economiche». E certo, ieri, non ha giovato a sdrammatizzare il clima l'attesa sulle possibili mosse del governo, l'intervento dello stesso D'Alema sullu golden sitare, l'azione d'oro che può bloccare il passaggio di Tim da Telecom a Tecnost. Financial Times, gestori di fondi esteri, piccoli azionisti vorrebbero un atto d'imperio: visto che c'è, che la golden share si usi. Ma ieri mattina dai microfoni di Radio anch'io D'Alema ha gelato, o così e sembrato, queste attese: «Sul riassetto Telecom deve giudicare il mercato, non il governo che - ha aggiunto potrà esercitare la golden share solo su richiesta della Telecom». Su richiesta della Telecom? Restano di stucco gli investitori eslori che dalla City avevano tuonato: «Se passa la scissione Telecom-Tim ne va di mezzo la credibilità del mercato italiano», sperando in uno stop del governo. E riprendono a vendere a valanga Olivetti e Tecnost, i due titoli più cari a Golaninno. A poco serve, nel pomoriggio, la nota di Palazzo Chigi per chiarire il senso dell'intervento di D'Alema: finora il governo non ha ricevuto informazioni formali su operazioni societarie, si precisa, ecco porche «allo stato non si pone il tema dell'esercizio della golden». Traduzione: non abbiamo ancora visto il piano industriale o stiamo a guardare. Formalmente ineccepibile, il no della mattina sfuma in un possibile ni, ma la frittata è fatta e in Borsa, pur non ripetendosi il disastro del giorno prima, per Tecnost (-4,4%), Olivetti (-3,6%) e Telecom (-2,9%) è di nuovo sofferenza con l'unica eccezione dell'amata Tim (+2,86%). Pretendono chiarimenti, gli uomini della Borsa e gli uomini del Parlamento. Stamattina il ministro Amato sarà in Senato per rispondere alle domande, molte sulla golden share c'è da scommettere. Martedì a Milano, mercoledì e giovedì a Londra, analisti finanziari e gestori aspettano da Golaninno chiarimenti ai loro interrogativi, qualcosa che faccia sbollire la rabbia per il pasticciaccio brutto di Tim in Tecnost. Si vedrà. Ma intanto, nella bagarre, ieri in Piazza Affari è ricominciato il tam tam su un imminente blitz da parte di Compart-Montedison (salita di colpo del 7% in Borsa) pronte addirittura a lanciare un'Opa su Olivetti,' capofila di tutta la filiera. Voci non nuove, che circolano da setti¬ mane dando corpo a Olimont, creatura bifronte (Olivetti più Montedison) che materializzerebbe il primo polo multiutility made in Italy unendo le telecomunicazioni di Telecom-Tim all'energia di Edison. Questo il modo, viene spiegato, di rafforzare il debole azionariato di Ivrea che fa perno sulla razza padana di Colaninno-Gnutti con la cordata tanto cara a Mediobanca che proprio adesso, in piena bagarre - questa la novità dei rumors di ieri - passerebbe al contrattacco, schierando le truppe fresche del fidato Enrico Bondi, per sfruttare a proprio vantaggio il malumore dei mercati contro un Coliminno (contestato) che preferirebbe far da sé e che due giorni fa, forse fiutando il pacco, aveva detto: «Telecom fa gola a molti, capisco, ma io non mollo». TEMPESTA m BORSA SU COLANINNO (IN DUE GIORNI «BRUCIATI» 16.400 MILIARDI DI CAPITALIZZAZIONE) Titolo Mercoledì Ieri Var. in % TELECOM -3,94% -3,98% TELECOM RNC -10,67% -1,60% OLIVETTI -7,02% -1,66% TECNOST -11,42% -4,44% TIM -1,54% +2,86% TIM RNC -2,36% +2,24%

Luoghi citati: Ivrea, Londra, Milano