La Basilica di S. Pietro rinasce nella luce di Marco Tosatti

La Basilica di S. Pietro rinasce nella luce La chiesa appena restaurata è pronta per il Giubileo, ieri la presentazione davanti al presidente Ciampi La Basilica di S. Pietro rinasce nella luce Benedetta dal Papa in una grandefesta barocca Marco Tosatti CITTA DEL VATICANO E adesso San Pietro è pronta per accogliere le folle di pellegrini e turisti che dal prossimo dicembre si riverseranno a fiumi sotto la Porta Santa. Papa Wojtyla ha benedetto la basilica completamente rinnovata, e una grandiosa festa barocca - l'ultima è avvenuta sotto Pio IX, centocinquantanni fa - ha suggellato il restauro della facciata, settantamila metri quadri, compiuto dall'Eni. Uno spettacolo eccezionale di fuochi di artificio che sgorgavano a tratti dalla terrazza superiore della basilica, o zampillavano dal sagrato, suscitando riflessi straordinari sulla cupola e sulle statue, fino antincendio» finale, quando tutta la facciata si è tinta di rosso, per poi esplodere nel candore abbagliante delle gigantesche «girandole», mentre il «Te Deum» di Charpentier dava ritmo e cadenza alle acscate di luce. Uno spettacolo degno di un Papa, di un Capo dello Stato e di un Presidente del Consiglio, per tacere di tutte le altre autorità e dell'intero corpo diplomatico in alta uniforme. Intorno, decine di migliaia di spettatori, nelle transenne degli invitati, e fuori, a far le veci di quello che era una volta il «popolino» romano., La grande protagonista della serata era lei, la facciata, oggetto di tante polemiche; e ieri sera faceva proprio una gran bella figura, aiutata da una serata limpida, dalla luna e da un'illuminazione sapiemtissima e suggestiva. Per riportare all' antico splendore i settemila metri quadrati un campo di calcio regolamentare - dell'opera ideata da Carlo Maderno nel diciassettesimo secolo, ci sono voluti due anni e mezzo di lavoro, l'impegno di 150 tra scienziati, tecnici ed operatori e varie fasi di lavoro: diagnostica, restauro in senso stretto e documentazione. L'impresa è costata dieci miliardi di lire, distribuiti in tre anni, e il 45 per cento circa è stato impegnato per la diagnosi del monumento. Per la pulizia è stata applicata la tecnica Jos. Si tratta di un getto composito di aria, acqua e polvere di carbonio che toglie lo sporco senza danneggiare la pietra. Così il restauro ha eliminato lo sporco e fatto riaffiorare le scialbature o quanto di esse è rimasto dopo secoli. Sono state inoltre applicate o sostituite più di 50 mila stuccature. Il Papa sembrava sinceramente colpito da tanta bellezza. Ha ringraziato l'Eni, che «con munifica generosità ha reso possibile l'opera di restauro, applicando per esso le più moderne tecnologie». Ha ricordato «quanta fatica è costa l'opera che stiamo ammirando», i colpi di martello e di scalpello, e la paziente levigatura. E naturalmente ha poi parlato della cavisa scatenante l'evento: «Lo sguardo ammirato che noi leviamo stasera alle strutture architettoniche della facciata anticipa quello degli innumerevoli pellegrini che giungeranno qui da ogni parte del mondo durante l'Anno Santo ormai imminente. Essi potranno rivivere le esperien ze degli antichi pellegrini estasiati dinanzi alla magnificenza e alla solidità delle strutture di questa imponente basilica, che la fede degli avi ha elevato "in honorme Principis Apostolorum", come recita l'iscrizione posta dal papa Paolo V nel 1614». Non solo i pellegrini si stupivano. Alberto Sordi, in un filmato prodotto da Rai Due proprio sul restauro, ha ricordato la sua espe- rienza di bambino, quando il padre lo condusse per la prima volta a San Pietro. C'era ancora la «spina di Rorgo, il quartiere distrutto per costruire Via della Conciliazione, e padre e figlio sbucarono da vicoli scuri nell'immensa piazza. Una sorpresa così grande, ha detto l'attore, che ancor oggi è viva l'emozione suscitata dalla vista della chiesa: «E anche adesso ogni tanto me la vengo a guardare». Il 24 dicembre prossimo Gio¬ vanni Paolo II aprirà la «Porta Santa» della basilica, ma per la seconda volta di seguito una tradizione antica verrà abbandonata. Niente più martello; la Porta Santa di San Pietro, il cui spalancarsi segna l'inizio dell'Anno santo, si aprirà «così come si aprono quelle degli uomini. Il martello scompare». L'ha confermato, il cardinale Virgilio Noè, arciprete della Basilica: già nell'83 Giovanni Paolo lì non diede i tre tradizionali colpi che simbolicamente abbattevano il muro - costruito dietro il portale al tonnine del precedente Giubileo - ma aprì la Porta con una chiave. La Porta Santa di San Pietro per secoli era stata aperta dal basso verso l'alto, scorrendo su carrucole con l'ausilio dei 'sampietrini (le maestranze vaticane). Allora venne aperta con una maniglia. Per scongiurare il pericolo corso da Paolo VI nel 1975 quando nel compiere il tradizionale atto simbolico rischiò di essere colpito dai calcinacci. Vera protagonista la facciata oggetto di tante polemiche nei giorni scorsi Il pontefice era commosso e ha ringraziato l'Eni per i lavori che hanno recuperato l'antica bellezza Addio alla tradizione la Porta Santa il 24 dicembre si spalancherà senza i classici colpi di martello La facciata è stata pulita, sono state applicate e sostituite più di 50.000 stuccature. Quelle realizzate negli Anni 80 contenevano del cemento e con il trascorrere del tempo erano annerite | E' stato montato un sistema per V allontanare I volatili ANATOMIA DI UN RESTAURO r Sono ora visibili sulle pareti di sfondo le originali «scialbature» ocra barocche, particolarmente accentuate dalla luce del tramonto Gli orologi del Valadier sono stati ripuliti ma il meccanismo non ' ripristinato tati \ è stato Pulite le 13 statue sulla terrazza La facciata è lunga 110 m, e alta 60, come un campo da calcio 3 Al restauro, cominciato nel febbraio '97 e costato 9 mld. hanno lavorato 150 persone utilizzando 120 metri cubi di ponteggi